Borsa Usa in difficoltà, inciampo solo temporaneo?

Le ultime due sedute formano una figura "bearish engulfing" sul grafico a candele giornaliere dello S&P500, un elemento potenzialmente pericoloso. Conferme preoccupanti tuttavia solo sotto area 3660

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Al momento il future sullo S&P500 quota 3700 dollari, in rialzo dello 0,2% circa dalla chiusura di ieri. Lunedì la seduta era tuttavia stata molto pesante, il peggiore dei tre principali indici newyorkesi il Nasdaq, si era infatti deprezzato dell'1,47% a causa anche di un report di Morgan Stanley che mette in guardia gli investitori dal rischio di possibili correzioni delle borse a inizio 2021. 

Gli esperti della banca Usa temono infatti che una volta terminata l'emergenza sanitaria potrebbero mettersi in moto dinamiche tali da fare temere una discesa rapida e brusca delle azioni. In particolare sarebbe la domanda repressa a giocare un ruolo chiave. A causa di questa nel corso del 2021 potrebbe manifestarsi infatti un'inflazione superiore a quella che molti,  Fed compresa, si aspettano. Gli interventi della Fed hanno infatti permesso la realizzazione della ripresa economica più rapida mai registrata.

La Fed potrebbe fare un passo indietro

In questa ottica va letto il commento di Raphael Bostic, presidente della Federal Reserve (Fed) di Atlanta, secondo il quale è possibile che nel 2021 l'istituto centrale di Washington riesca a operare un taglio agli acquisti di asset sempre che la distribuzione dei vaccini per il Covid-19 riesca a sostenere come previsto la ripresa economica in Usa. "Spero che in un tempo abbastanza breve potremo iniziare a ricalibrare" i 120 miliardi di dollari di Treasury e mortgage-backed security che la Fed attualmente acquista su base mensile, ha detto Bostic intervistato da Reuters. "Se stabiliremo che le cose si sono notevolmente rafforzate, che abbiamo compiuto progressi significativi, allora penseremo al prossimo intervento", ha aggiunto.

Questi messaggi al mercato non sempre sono di facile lettura, si tratta infatti di dichiarazioni a doppio taglio che da un lato fanno vedere la fine della crisi del Covid, dall'altro fanno temere una minore presenza della banca centrale sui mercati o addirittura la necessità di intervenire sul costo del denaro proprio per limitare il rischio di una ripresa dell'inflazione.

Ecco cosa c'è dietro al rialzo del bitcoin

Morgan Stanley nota anche che il deciso rialzo del bitcoin potrebbe essere dovuto ad un mercato che si riposiziona in vista di una fase di debolezza accentuata del dollaro legata appunto all'instabilità, in prospettiva, del mercato azionario. 

Oggi si decide il destino della presidenza Biden

A tenere banco sono anche le elezioni in Georgia per due seggi del Senato Usa (in agenda martedì 5 gennaio), il cui esito dirà molto sulla possibilità del presidente Joe Biden di portare avanti le sue politiche economiche. I Democratici sono in vantaggio nei sondaggi ma per avere la maggioranza al Senato (alla Camera ce la hanno già) dovranno aggiudicarsi entrambe i collegi. Ai Repubblicani ne basterà invece solo uno per conservare la maggioranza al Senato. La vittoria dei Democratici renderebbe molto probabile la futura approvazione del maxi piano fiscale di Joe Biden, ovviamente una maggioranza al Senato Repubblicana renderebbe invece le cose molto più difficili per il neo presidente. Difficile dire quale soluzione apprezzerebbero di più le borse, forse un Congresso diviso, con Camera ai Dem e Senato ai Repubblicani, mettendo un freno alle proposte "di sinistra" di Biden potrebbe essere vista come la soluzione migliore.

Trump non molla

Per complicare ancora di più le cose, secondo la Cnn, alcuni deputati fedelissimi a Donald Trump avrebbero intenzione di opporsi alla certificazione del voto presidenziale del collegio elettorale da parte del Congresso, prevista per il 6 gennaio. 

Per fortuna il quadro macro resta positivo

Buoni i dati macro Usa: Markit Economics ha pubblicato la lettura definitiva dell'Indice PMI Manifatturiero relativo al mese di dicembre, in crescita a 57,1 punti dai 56,7 di novembre (consensus a 56,3 punti).

Il Census Bureau ha inoltre reso noto che la spesa per le costruzioni e' cresciuta dello 0,9% a novembre dopo essere aumentata dell'1,6% a ottobre (dato rivisto da +1,3%), risultando inferiore alle attese degli economisti fissate su un aumento dell'1%.

Ma quanto è stato danneggiato il trend rialzista dello S&P500 dal crollo di lunedì?

Le ultime due sedute (31/12 e 04/01) formano una figura "bearish engulfing" sul grafico a candele giornaliere dello S&P500, un elemento potenzialmente molto pericoloso. Se il pattern venisse confermato, con una chiusura di seduta nei prossimi giorni al di sotto di area 3660/65, il rischio di assistere all'avvio di una correzione estesa di tutto il rialzo in atto da fine ottobre diverrebbe elevato. Ulteriori conferme negative si avrebbero con la violazione a 3615 della media mobile esponenziale a 50 giorni: in quel caso attesa la ricopertura del gap rialzista del 4 novembre con base a 3390 circa. Oltre area 3750 le prospettive di andare incontro ad un ribasso risulterebbero invece ridimensionate anche se solo il superamento di quota 3770 metterebbe l'indice al riparo da brutte sorprese.

(Alessandro Magagnoli)