Di seguito riportiamo l’intervista ad Emanuele Rigo, Market Analyst ad AlephFinance, al quale abbiamo rivolto alcune domande sulle valute, su alcune commodities e sugli scenari attesi per le Borse.
L’euro-dollaro si è riportato sopra quota 1,10. Questa forza della moneta unica continuerà a esprimersi nel breve?
Secondo me c’è la possibilità che l’euro-dollaro prosegua al rialzo verso area 1,10, pur con la dovuta cautela.
Questa pressione rialzista sembra non conoscere pause per il momento e il dollaro è sotto pressione principalmente per il rallentamento dell’economia e della dinamica dei prezzi, con una Fed quindi addirittura più colomba di quello che ci si aspetta.
Euro-Dollaro: a cosa prepararsi nel breve?
L’appuntamento chiave è quello della prossima settimana, quando la Banca Centrale americana dovrebbe alzare il costo del denaro di 25 punti base e dovrebbe essere l’ultimo rialzo dei tassi almeno per il momento.
Di conseguenza il biglietto verde si indebolisce e l’euro-dollaro si piazza abbastanza stabilmente intorno a quota 1,10 con la possibilità di estendere la salita verso area 1,11.
Vedo una bella forza per il cross, la cui tendenza per ora si conferma al rialzo.
Focus sull’oro
L’oro è tornato sotto area 2.000 dollari. Quali i possibili scenari nel breve?
A dispetto della debolezza del dollaro, il gold rimane al di sotto della soglia dei 2.000 dollari l’oncia.
Potremo vedere un po’ di risalita verso 1.900/1.995 dollari e penso che area 2.000 dollari rimarrà una soglia abbastanza difficile da superare al rialzo almeno nell’immediato.
L’analisi del petrolio
Il petrolio è in risalita, ma per ora si mantiene sotto quota 80 dollari. Cosa può dirci di questo asset?
Il petrolio sta ballando con abbastanza forza e volatilità intorno ai 77,5 dollari al barile, quindi abbiamo una situazione di stabilizzazione delle quotazioni sotto gli 80 dollari.
Torna quindi a valere quella dinamica di prezzo che aveva contraddistinto il periodo tra la fine del 2022 e gli inizi del 2023 intorno ai 77/77,5 dollari.
Siamo tornati su quelli livelli e il ribasso molto forte visto nel mese di marzo è alle spalle, ma la situazione non è particolarmente rosea.
Nonostante l’annuncio a sorpresa dell’Opec+ che aveva portato intorno agli 80 dollari al barile, siamo tornati sotto quota 80/79 dollari.
Per il petrolio vedo ancora un po’ di pressioni ribassiste che potrebbero portare verso i 77,5 dollari, con possibili estensioni anche più in basso nel medio termine.
Ci sono diversi timori in merito a una ripartenza cinese e alla crescita dell’economia del Paese asiatico che sembra molto più bassa di quello che ci si aspettava e questo non è certo positivo per il petrolio.
Borse verso nuovi rialzi?
Come valuta l’attuale impostazione delle Borse e quali le attese per le prossime sedute?
Vedo una situazione di Borse abbastanza stanche e in atteggiamento attendista, in attesa della Fed e delle trimestrali.
Sono usciti dei conti un po’ contrastati e vedremo ora cosa accadrà nei prossimi giorni, ma sicuramente c’è un po’ di fiacca sulle Borse che hanno recuperato bene rispetto al tonfo del 2022.
Ora però i mercati hanno bisogno di qualcosa in più e in particolari di segnali di chiusura della stagione dei rialzi dei tassi.
Per il momento siamo in un territorio in cui le Borse potrebbero muoversi in laterale, vista l’assenza di particolari spunti.
Chiaramente le trimestrali avranno un impatto abbastanza importante e totalmente imprevedibile, per cui stiamo a vedere che succede.
Nel breve è possibile un andamento fiacco delle Borse, per le quali è un po’ presto per cantare vittoria.