Petrolio ancora su dopo mossa Arabia Saudita. Quali scenari?

Petrolio sotto i riflettori dopo la sorpresa arrivata nel week-end.

La nuova settimana è partita bene per i prezzi del petrolio che continuano a spingersi in avanti.

Petrolio ancora su in avvio di settimana

Dopo aver guadagnato oltre due punti percentuali venerdì scorso, il Wti catalizza ancora gli acquisti e si presenta ora a 73,1 dollari, con un progresso dell’1,95%.

A favorire ulteriori shopping sull’oro nero sono le novità arrivate dal week-end

Opec+ ferma, ma Arabia Saudita taglia a sorpresa

L’Opec+ ieri ha deciso per un nulla di fatto, ossia per il mantenimento dello status quo relativo ai tagli alla produzione già decisi per il resto dell’anno.

A sorpresa, invece, l’Arabia Saudita ha annunciato un taglio della produzione su base volontaria nell’ordine di 1 milione di barili al giorno a partire da luglio, quando si scenderà quindi da 10 a 9 milioni di barili al giorno.

Petrolio: le attese di Equita SIM dopo la mossa dei sauditi

Gli analisti di Equita SIM, commentando la mossa a sorpresa dell’Arabia Saudita, ritengono che la decisione possa avere impatti rialzisti sui prezzi del greggio solo nel breve termine e a cifra singola.

Questo perché il taglio deciso dall’Arabia Saudita riguarda al momento solo il mese di luglio e gli analisti spiegano che la decisione è segnaletica per i sauditi circa il mantenimento della stabilità dei prezzi del greggio.

Petrolio: il commento e le previsioni di MPS Capital Services

Secondo gli strategist di MPS Capital Services, con la loro mossa i sauditi hanno dato seguito alle loro minacce del 23 maggio nei confronti degli speculatori.

Tuttavia, il fatto che la Russia non si sia impegnata a ridurre ulteriormente la produzione e gli Emirati abbiano ottenuto un aumento della propria quota in ottica 2024, mette in evidenza una divergenza di opinioni sulla strategia da adottare da parte dei produttori concordi solamente nell’accettare l’estensione dei tagli esistenti a tutto il 2024.

A detta degli esperti, il taglio della produzione deciso dall’Arabia Saudita sembra maggiormente orientato a evitare una discesa del Brent sotto i 70 dollari al barile, più che a dar luogo a un rialzo sostenuto delle quotazioni.

Gli esperti segnalano che dal punto di vista tecnico, la prossima resistenza per il Brent è a 78,7 dollari, circa un dollaro e mezzo più in alto dei prezzi correnti.

Petrolio: la view di eToro e di UBS

Non molto diversa la posizione di Gabriel Debach, market analyst di eToro, il quale crede che l’ultimo taglio della produzione deciso dall’Arabia Saudita sembri essere un monito per evitare speculazioni a prezzi troppo bassi anziché troppo alti.

A guardare con favore all’annuncio dei sauditi è, invece, UBS, i cui analisti credono che, malgrado la reazione contenuta del mercato, la mossa a sorpresa sia un risultato molto positivo.

La banca elvetica spiega, infatti, che la sforbiciata alla produzione può essere estesa, se necessario.

Gli analisti continuano a vedere una domanda solida per il petrolio e pensano che i tagli volontari alla produzione dovrebbero contribuire a favorire un rafforzamento del mercato nella seconda metà del 2023.

Per questi motivi UBS guardare con favore al petrolio e si aspetta che le quotazioni del Brent possano salire fino a 95 dollari al barile entro la fine di quest’anno.

Davide Pantaleo
Davide Pantaleo
Davide Pantaleo da quasi un ventennio si occupa di Borsa e Finanza. Dopo aver svolto per diversi anni l'attività di promotore finanziario in Italia e all'estero, nel 2005 entra nel team di Trend-online con l'incarico di redattore.
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