Petrolio in calo: focus su scorte. ENI è un buy da cavalcare

Il petrolio rivede il segno meno e torna sotto i 71 dollari al barile. Occhio a ENI dopo l'emissione di due nuovi bond.

La seduta odierna prosegue nel segno delle vendite per il petrolio che sta vivendo una giornata speculare a quella della vigilia.

Petrolio in rosso dopo il rimbalzo di ieri

L’oro nero, dopo aver guadagnato ieri oltre un punto e mezzo percentuale, ha ripreso la via delle vendite.

Negli ultimi minuti le quotazioni del Wti sono fotografate a 70,7 dollari, con un ribasso dello 0,63%, in attesa dell’appuntamento di domani, quando sarà diffuso nel pomeriggio il dato relativo alle scorte strategiche di petrolio negli Stati Uniti con riferimento all’ultima settimana.

Petrolio: USA ricostituiscono le scorte strategiche

Intanto, proprio ieri il Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti ha dichiarato che acquisterà 3 milioni di barili di greggio per la Riserva Strategica di Petrolio con consegna in agosto, e ha chiesto che le offerte vengano presentate entro il 31 maggio.

Il Segretario all’Energia, Jennifer Granholm, aveva segnalato alla fine della settimana scorsa che il suo dipartimento avrebbe potuto iniziare a ricostituire la riserva strategica.

L’anno scorso l’amministrazione Biden aveva effettuato la più grande vendita di riserve strategiche per 180 milioni di barili, per la stabilizzazione dei mercati petroliferi successivamente all’invasione dell’Ucraina.

Le vendite hanno portato le riserve strategiche di petrolio a circa 372 milioni di barili, il livello più basso dal 1983, pari a poco meno di 20 giorni di copertura agli attuali tassi di consumo degli Stati Uniti.

Petrolio: Equita SIM commenta la decisione degli USA

Secondo gli analisti di Equita SIM, la decisione aumenta le aspettative che i riacquisti di grezzo per le riserve strategiche statunitensi avverranno con prezzi del WTI in prossimità dei 70 dollari al barile, fungendo da supporto per i prezzi del petrolio.

Gli esperti della SIM milanese ipotizzano un prezzo medio del Brent di 80 dollari al barile nel 2023. Equita SIM fa sapere che il suo approccio al settore rimane difensivo, segnalando che i suoi titoli preferiti sono ENI e D’amico.

ENI emette 2 bond a 4 e a 10 anni

Proprio ENI è finito sotto i riflettori nelle ultime ore, dopo che la società ha collocato due emissioni obbligazionarie nell’ambito del programma Euro Medium Term Note per complessivi 2 miliardi di euro.

Nel dettaglio, si tratta di un bond a tasso fisso sustainability-linked a 4 anni, con scadenza 19 maggio 2027, cedola annua al 3,625% per un ammontare di 750 milioni di euro, ad un prezzo di re-offer del 99,982%.

L’altro è un bond a tasso fisso a 10 anni, con scadenza 19 maggio 2033, cedola annua al 4,25% per un ammontare di 1,25 miliardi di euro e un prezzo di re-offer del 99,505%.

I proventi dell’emissione saranno utilizzati per i fabbisogni ordinari di ENI, su cui rimane invariata la strategia di Equita SIM.

ENI piace a Equita SIM

Gli analisti, infatti, oggi hanno ribadito il rating “buy”, con un prezzo obiettivo a 19,5 euro, valore che implica un potenziale di upside di oltre il 47% rispetto alle quotazioni del close odierno a Piazza Affari.

Davide Pantaleo
Davide Pantaleo
Davide Pantaleo da quasi un ventennio si occupa di Borsa e Finanza. Dopo aver svolto per diversi anni l'attività di promotore finanziario in Italia e all'estero, nel 2005 entra nel team di Trend-online con l'incarico di redattore.
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