Petrolio volatile dopo Opec+. ENI e Saras tra i buy al top

Il petrolio sale sulle montagne russe nel giorno del meeting dell'Opec+: in arrivo netto aumento della produzione. I titoli oil su cui puntare ora.

La seduta odierna va avanti nel segno dell’incertezza e della forte volatilità pr il petrolio che sta registrando movimenti accentuati ed erratici.

Petrolio sulle montagne russe

Dopo aver chiuso la sessione di ieri con un progresso di quasi un punto percentuale, le quotazioni dell’oro nero hanno imboccato la via delle vendite oggi.

Il petrolio ha vissuto momenti di forte tensione, tanto da scivolare a un passo da quota 111 dollari al barile, in calo di oltre 4 dollari rispetto al close di ieri.

Le vendite hanno avuto la meglio in attesa del meeting odierno dell’Opec+ e sulla scia di alcune indiscrezioni di stampa.  

Petrolio: rumor su mossa Arabia Saudita

Secondo quanto riportato dal Financial Times, l’Arabia Saudita potrebbe incrementare i volumi di produzione di greggio, per compensare la minor produzione Russa a seguito dell’introduzione delle sanzioni Europee.

Proprio dalla riunione odierna dell’OPEC+ ci si attende già una dichiarazione in tal senso, su un’espansione dei volumi che potrebbe andare oltre al rialzo della quota mensile da 400 milioni di baili al giorno.

Fra le ipotesi è comparsa anche la sospensione della quota russa, così come avviene per l’Iran, ricordando che secondo Argus, la Russia in aprile produceva 1,3 milioni di barili giornalieri in meno rispetto alla propria quota.

Petrolio nervoso: Opec+ aumenta produzione di 648mila barili

Nel primo pomeriggio intanto si è avuta una violenta inversione di rotta per il petrolio che ha annullato le perdite della mattinata e ha virato in positivo, salvo poi tornare nuovamente sotto la parità.

Negli ultimi minuti le quotazioni dell’oro nero si presentano a 114,8 dollari, con un ribasso dello 0,43%.

A far cambiare rotta più di una volta al petrolio sono state le indicazioni arrivate da alcuni delegati del Cartello, da cui si è appreso che l’Opec+ avrebbe deciso un aumento della produzione di 648mila barili al giorno a partire da luglio.

Si tratta di un incremento ben superiore a quello deliberato nei precedenti meeting, quando si era attestato a poco più di 400mila barili giornalieri.

Il petrolio però ha reagito in maniera inattesa al verdetto dell’Opec+ e invece di scendere ha cambiato subito direzione di marcia.

All’origine di questo movimento ci sarebbe lo scetticismo degli operatori relativamente all’efficacia della decisione dell’Opec+.

L’idea è che ci sia il rischio che non siano rispettati in toto gli aumenti della produzione, visto che già in passato alcuni membri del Cartello non sono riusciti a centrare gli obiettivi prefissati.

Petrolio: le stime di Equita SIM. ENI e Saras tra i buy da cavalcare

Gli analisti di Equita SIM fanno sapere che la loro ipotesi corrente sul prezzo del Brent per le stime degli utili 2022 è pari a 90 dollari al barile, spiegano che tale previsione riflette un’ipotesi di normalizzazione del mercato ed un effetto di “demand disruption”.

La SIM milanese evidenzia che i suoi titoli favoriti nel settore sono Eni e Galp fra le integrate e Saras nella raffinazione.

Con riferimento a quest’ultima società, gli analisti spiegano che la stessa beneficia dello “shortage” di medi distillati in seguito alle sanzioni alla Russia.

Davide Pantaleo
Davide Pantaleo
Davide Pantaleo da quasi un ventennio si occupa di Borsa e Finanza. Dopo aver svolto per diversi anni l'attività di promotore finanziario in Italia e all'estero, nel 2005 entra nel team di Trend-online con l'incarico di redattore.
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