Petrolio in picchiata. Le ultime decisioni dell'Opec

Il petrolio ha subìto un altro raid ribassista, riportandosi sui livelli di inizio dicembre 2021. Cosa succede?

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La seduta odierna si è conclusa con un fragoroso tonfo per il petrolio che dopo l'affondo di ieri ne ha accusato uno ancora più pesante oggi.

Petrolio in picchiata, sui minimi di inizio dicembre 2021

A fine giornata l'oro nero è stato fotografato a 67,73 dollari, con un crollo del 5,07% che lo ha portato su valori di prezzo che non si vedevano da inizio dicembre 2021.

Petrolio: i motivi del sell-off

A mandare a fondo le quotazioni del petrolio hanno contribuito i crescenti timori degli operatori dopo la crisi finanziaria scoppiata negli Stati Uniti.

Il fallimento di Svb spinge a temere che l'economia possa cadere in una recessione per via della crisi delle banche.

Petrolio: Opec lascia stime invariate per il 2023

Intanto nell’ultimo report mensile, l’Opec ha lasciato invariate le stime di domanda e offerta 2023 invariate.

La domanda mondiale di greggio è prevista in crescita di 2,3 milioni di barili al giorno, a 101,9 milioni di barili nel 2023, con un una lieve modifica del mix, leggermente più pesato sulla domanda cinese rispetto ai paesi OCSE.

A livello di offerta di greggio non-Opec la produzione 2023 è attesa a 67,2 milioni di barili giornalieri, in crescita di 1,4 milioni rispetto al 2022.

La Russia è attesa perdere circa 0,75 milioni di barili giornalieri di produzione nel 2023.

Sulla base degli attuali livelli di produzione, secondo l’Opec i mercati dovrebbero essere quasi bilanciati quest’anno.

L’Opec prevede una "call on Opec" pari a 29,3 milioni di barili giornalieri nel 2023 e Argus stima che la produzione di greggio Opec sia stata di 28,9 milioni di barili al giorno a febbraio, con un gap di 400mila barili giornalieri rispetto ala domanda.

Petrolio: la view di Equita SIM

Gli analisti di Equita SIM ritengono che il mercato petrolifero rimanga piuttosto equilibrato nel 2023, ma con rischi sulla supply piuttosto significativi.

L'ipotesi di prezzo medio del Brent a 80 dollari al barile sembra relativamente conservativa agli analisti, in quanto basata su un primo semestre del 2023 più debole, per poi recuperare nella seconda metà dell'anno, grazie al ritorno della domanda Cinese.