Petrolio: occhio agli effetti dell'uragano Ida. I titoli hot

Il petrolio torna indietro dopo il rialo di ieri, con il focus rivolto agli impatti più rilevanti dell'uragano Ida. La view degli esperti.

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La seduta odierna prosegue in lieve calo per il petrolio che dopo il ribasso accusato nel corso della mattinata, sta risalendo la china in direzione della parità.

Petrolio in frenata dopo il rialzo di ieri

Le quotazioni dell'oro nero si presentano a 69,03 dollari, con un calo dello 0,26%, riducendo le perdite registrate nell ultime ore.

Prese di profitto dunque per il petrolio che in avvio di settimana ha provato ad allungare il passo verso area 70 dollari al barile, fermandosi a 69,21 dollari, con un progresso dello 0,7%.

Petrolio: l'uragano Ida blocca la produzione upstream e downstream

Secondo l’US Bureau of Safety and Environmental Enforcement (BSEE), a causa dell'uragano Isa, da domenica scorsa sono stati chiusi 1,74 milioni di barili al giorno di produzione di greggio, circa il 96% della produzione di petrolio del Golfo e il 15% della produzione totale degli Stati Uniti.

Anche 850.000 barili al giorno di capacità di raffinazione della costa del Golfo degli Stati Uniti è fuori uso, ricordando che circa il 45% della capacità di raffinazione degli Stati Uniti si trova in quell’area.

La Louisiana ospita quasi 1 milione di barili al giorno di capacità di raffinazione, infrastrutture chiave per la logistica petrolifera, nonché porti e banchine che gestiscono una vasta gamma di altre materie prime.

La maggior parte delle raffinerie della Louisiana ha chiuso prima dell’arrivo dell’uragano, ma l’entità dei danni e i potenziali tempi di riavvio potrebbero non essere noti per diversi giorni.

Petrolio: gli effetti dell'uragano Ida

Utilizzando i precedenti uragani come proxy, gli analisti di Equita SIM ritengono che gli effetti più rilevanti possano manifestarsi sull’espansione dei margini di raffinazione in particolare per le benzine.

La fermata e la ripartenza delle raffinerie richiedono molto più tempo rispetto agli impianti upstream offshore, in mancanza di eventuali danni.

In caso di danni rilevanti agli impianti downstream, la capacità produttiva non rientra sul mercato in tempi brevi. Invece l’assenza dei volumi upstream del Golfo del Messico costituisce circa il 2% dei volumi globali, sostituibile in modo relativamente veloce dalla capacità disponibile dell’OPEC+.

Petrolio: i titoli da tenere d'occhio

Gli esperti di Equita SIM evidenziano che i titoli che beneficerebbero maggiormente di questa condizione, potenzialmente solo temporanea, sono quelli maggiormente esposti al downstream come Saras e Repsol, anche se la loro produzione è per circa il 50% diesel.