Pirelli ancora giù. Ecco cosa tiene sotto scacco il titolo

Pirelli resta sotto pressione con i rumor sulle possibili mosse di alcuni soci di rilievo.

Anche la seduta odierna non ha riservato nulla di buono per Pirelli che ha incassato un altro segno meno, scendendo per la terza giornata consecutiva.

Pirelli ancora giù dopo l’affondo di ieri

Il titolo ieri è stato affondato da un violento sell-off, tanto da lasciare sul parterre il 5,03% del suo valore, e oggi ha continuato ad arretrare, ma a un ritmo decisamente meno vigoroso.

A fine sessione Pirelli è stato fotografato a 4,519 euro, con un ribasso dell’1,48% e volumi di scambio elevati, visto che sono transitate sul mercato oltre 2,6 milioni di azioni, al di sopra della media degli ultimi 30 giorni pari a circa 2 milioni.

Il titolo ha mostrato maggiore debolezza relativa rispetto al Ftse Mib, complici anche le incertezze che aleggiano intorno alla futura governance del gruppo della Bicocca.

Pirelli: accordo parasociale sospeso in attesa di novità dal Governo

Già ieri gli analisti di Equita SIM hanno evidenziato che è entrato formalmente in vigore l’accordo parasociale triennale siglato nel maggio 2022 sulla governance di Pirelli tra Sinochem e Camfin, che possiedono rispettivamente il 37% e il 14,1% del capitale della società.

L’efficacia è però sospesa in attesa del pronunciamento del Governo sulla golden power attesa entro metà giugno, ovvero 45 giorni prima dell’assemblea degli azionisti fissata per la fine di luglio prossimo.

Secondo quanto risulta al Messaggero sarebbero state fissate due audizioni per il 6 e 8 giugno per arrivare ad una decisione entro lo stesso mese.

Secondo la stessa fonte, dalla lettura dei verbali dei CdA, l’influenza dei consiglieri cinesi sarebbe andata oltre quanto previsto dai patti originari che prevedevano l’impegno a non interferire nella gestione.

Stando a quanto riporta il Sole 24 Ore. la decisione del Governo potrebbe imporre limitazioni alla condivisione delle informazioni su dati sensibili fino a limitazioni sul diritto di voto.

Pirelli: Equita SIM commenta le indiscrezioni

Gli analisti di Equita SIM fanno sapere che restano dell’idea che le indiscrezioni dei mesi scorsi sulla possibile uscita da parte di Sinochem siano realistiche.

Per questo la cordata italiana di Camfin-Brembo, che raccoglie il 24% del capitale includendo il partner cinese di Camfin Niu, ha siglato un patto di consultazione per votare congiuntamente in assemblea.

La decisione sulla golden power potrebbe avviare/accelerare il processo.

Pirelli: rumor su intenzioni Sinochem

Intanto, secondo fonti vicine a Sinochem, non identificate e riportate dal Sole 24 Ore, Sinochem intende proteggere l’italianità di Pirelli, ricordando che non ha mai espresso voto contrario nelle decisioni del CdA.

Per Sinochem, inoltre, Pirelli rappresenta una partecipazione strategica di lungo periodo e una cessione della quota del 37% non è sul tavolo.

Pirelli: le attese di Equita SIM

Equita SIM continua a ritenere che molto dipenderà dall’esito dell’esame della Golden Share attualmente in corso da parte del Governo che, come detto prima, potrebbe arrivare fino alla limitazione del diritto di voto per i cinesi.

In attesa di novità, gli analisti della SIM milanese mantengono una view bullish su Pirelli, con una raccomandazione “buy” e un prezzo obiettivo a 5,8 euro.

Davide Pantaleo
Davide Pantaleo
Davide Pantaleo da quasi un ventennio si occupa di Borsa e Finanza. Dopo aver svolto per diversi anni l'attività di promotore finanziario in Italia e all'estero, nel 2005 entra nel team di Trend-online con l'incarico di redattore.
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