Le quotazioni del platino si sono rivalutate dai minimi del 16 marzo 2020 a 565 dollari ai massimi del 9 febbraio a 1192 dollari del 111% circa, quelle del palladio dai minimi del 16 marzo a 1853 dollari ai massimi del 9 novembre a 2514 dollari (picco dal quale si è avviata poi una flessione) del 36% circa.
Il platino sostituirà il palladio?
Gli operatori sembrano essere convinti che il platino riuscirà a sostituire il più costoso palladio nella costruzione delle batterie e dei catalizzatori e scommettono quindi su una sua ulteriore rivalutazione.
Secondo la Sibonye Stillwater, il maggiore produttore mondiale di platino e di rodio e tra i primi estrattori d'oro e di palladio al mondo (la famiglia Agnelli ne detiene l'1,5% per 153 milioni), il target per questo metallo, impiegato nella produzione di batterie a nichel-idrogeno, nel prossimo futuro è posizionato a 2000 dollari ma nel medio periodo potrebbe spingersi anche oltre quei livelli.
Le batterie NiMH o idruro nichel metallo sono uno degli accumulatori in competizione con la tecnologia al litio nell mercato delle batterie. Nonostante abbiano una densità volumetrica di energia minore e un'autoscarica maggiore rispetto alle batterie Li-Ion, sono considerate più sicure ed ecologiche, e vantano una capacità superiore agli altri dispositivi ricaricabili in commercio come quelli al piombo, al nichel-cadmio o le varie combinazioni con il litio.
Per il CEO di Sibanye Stillwater il rialzo è solo iniziato
Il CEO di Sibanye Stillwater, Neal Froneman, in una intervista ha indicato la ripresa del comparto dell'auto in Cina e i problemi di fornitura come le ragioni per il proseguimento del rialzo del prezzo del platino.
Froneman ha dichiarato "Platinum has only just started to re-rate and it will continue". La nuova tecnologia sviluppata da BSF SE permette di rimpiazzare parzialmente il palladio nei catalizzatori delle auto, un cambiamento che da solo dovrebbe fare aumentare la domanda di platino di 300mila once all'anno. “There is no reason why platinum will not eventually trade at $2,000 an ounce and probably even higher” ha dichiarato Neal Froneman.
Target a 1500 dollari secondo ABN Amro
Froneman non è l'unico rialzista sul prezzo del platino, le previsioni di Georgette Boele, strategist a ABN Amro Bank NV, sono che il platino possa arrivare a quotare 1500 dollari l'oncia nel 2022.
Platino, attenzione alle resistenze
Per quello che riguarda le quotazioni del platino il recente superamento dei massimi di inizio gennaio, ora supporto in area 1130 dollari, è sicuramente stato un segnale di forza interessante. E’ tuttavia necessario notare che le quotazioni si stanno avvicinando velocemente ad una duplice area di resistenza. A 1230 dollari circa transita infatti il lato alto del canale crescente che i prezzi hanno disegnato a partire dai minimi di marzo 2020. Poco oltre quei livelli, a 1240 circa, si trova invece il 50% di ritracciamento di tutto il ribasso dai massimi del 2011.
Secondo gli studiosi dei grafici questa percentuale di ritracciamento è molto significativa: se da un lato il suo superamento permette di considerare più credibile la tendenza in atto, dall'altro capita spesso che il 50% di tracciamento rappresenti il punto di arrivo di una fase correttiva. Senza la rottura dei 1240 dollari esiste quindi il rischio che rialzo intrapreso dai minimi dello scorso marzo sia alle battute finali, almeno per il momento.
Se invece quotazioni riuscissero a lasciarsi alle spalle area 1240/50, magari facendo registrare anche una o più chiusure di seduta al di sopra di quei livelli, si aprirebbe la strada per il raggiungimento del gradino successivo nella scala dei ritracciamenti di Fibonacci, quello del 61, 8%, posto in area $1400.
Ripiegamenti fino a 1120/1130 sarebbero da considerare una flessione fisiologica, sotto quei livelli ci sarebbe invece da iniziare a temere il ritorno verso la base del canale rialzista citato che attualmente transita in area 970. Conferme in questo senso verrebbero con la violazione della media mobile esponenziale a 50 giorni passante in area 1060 dollari.
Palladio in fase laterale
Nel caso del grafico del Palladio è invece possibile notare come le quotazioni stiano disegnando una fase laterale ormai dai minimi del settembre dello scorso anno. I limiti della fascia sono posti in area 2185 e 2515 $. Una fase laterale come quella in corso di sviluppo potrebbe anche rivelarsi una semplice pausa della precedente tendenza rialzista. Questa ipotesi troverebbe tuttavia conferma solo in caso superamento di area 2515, con la prospettiva in quel caso di vedere i prezzi tornare sui massimi dello scorso anno a 2873 dollari.
Un primo indizio favorevole alla ripresa del rialzo verrebbe già alla rottura di area 2400. In caso di discese al di sotto della base della fascia laterale, quindi con la violazione di 2185, aumenterebbe il rischio di dover considerare le recenti oscillazioni come una fase di distribuzione, una figura doppio massimo che una volta completata potrebbe segnalare l'inizio di una correzione profonda di tutto il rialzo visto dai minimi di maggio.
Il target del doppio massimo, ottenuto proiettandone l’ampiezza verso il basso dal punto di rottura, si colloca intorno ai 1900 dollari.
(Alessandro Magagnoli)