Gas in calo, il prezzo torna sotto i 200 Dollari

Il prezzo del gas è sceso sotto i 200 $ per megawattora in seguito all'annuncio di un possibile price cap al gas russo da parte dell'Unione Europea, che verrà discusso durante il prossimo vertice della Commissione Europea.

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Il prezzo del gas è ancora in discesa e torna sotto i 200$ per megawattora per la prima volta dal nove agosto.

Ad innescare e favorire la discesa presso l'hub di riferimento di Amsterdam, che ha portato il prezzo del gas dal picco massimo storico di 340$ registrato il 5 settembre, a circa 194$ dell'8 settembre, sembra essere stata l'ipotesi di un tetto europeo al prezzo del gas che potrebbe essere deciso durante il vertice di venerdì nove settembre.

L'ipotesi di un price cap

Negli scorsi mesi Mario Draghi e i rappresentanti del governo italiano, hanno più volte chiesto all'UE di attivare misure per calmierare il prezzo dell'energia, tra queste misure, l'ipotesi di un tetto massimo al prezzo del gas, che però, ha incontrato diverse opposizioni a partire dalla Germania.

Nelle ultime settimane però, molte opinioni sono cambiate e, la stessa Germania è ora concorde nell'attuare un price cap, un tetto massimo al prezzo del gas che i paesi membri dell'Unione europea acquistano dalla Russia. 

Se attuato, si tratterebbe di una misura temporanea, transitoria, nell'attesa di un netto smarcamento dal gas russo che ormai, è evidente, la Russia utilizza come arma contro l'Europa.

L'obiettivo del vertice UE

L'apertura della Germania e di altri paesi ad un price cap, ha portato l'UE ad interrogarsi sulle possibili soluzioni, per questo è stato indetto un vertice europeo per venerdì 9 settembre, durante il quale verranno discusse le future misure di emergenza all'attuale crisi energetica, in altri termini, il vertice discuterà le varie proposte formali volte a calmierare i prezzi energetici.

Il vertice europeo dovrà quindi decidere se ammorbidire la propria posizione e le proprie sanzioni contro la Russia, per riattivare le forniture di gas, o trovare alternative, in tempi brevi, al gas russo, che possano permettere all'unione europea di mantenere in piedi il proprio comparto industriale se non rimanere "al buio" nei prossimi mesi.

L'effetto del price cap

La sola ipotesi di un price cap al gas russo ha fatto crollare il prezzo del gas che, presso l'Hub di riferimento di Amsterdam, per la prima volta dal nove agosto, ha registrato un prezzo inferiore ai 200 dollari, più precisamente l'8 settembre, ad un giorno dal vertice europeo, il prezzo del gas ad Amsterdam ha raggiunto i 194 $ per megawattora, quasi dimezzato rispetto al massimo storico di 340 dollari registrato solo pochi giorni prima.

Le proposte in campo

Le proposte in campo sono diverse e vanno dal price cap al gas russo alla riduzione del fabbisogno energetico e l'attivazione di fondi speciali per l'emergenza.

Sui vari punti e le varie proposte c'è molta divergenza tra i vari leader e governi europei, pertanto, Ursula Von der Leyen, ha suggerito un modo di procedere volto a limitare il rischio di incidenti di percorso, soprattutto per quanto riguarda quei paesi come con un precario equilibrio politico, in particolare l'Italia che parteciperà al vertice attraverso il governo Draghi, che, tra poco più di due settimane, a seguito delle prossime elezioni, potrebbe assumere posizioni nettamente divergenti.

Come per il price cap al petrolio russo, voluto dagli USA, anche il price cap al gas russo ha un doppio effetto, in primo luogo ridurre la pressione sulle imprese e famiglie europee, riducendo così i costi per l'energia, e in secondo luogo tagliare i ricavi per la Russia, limitando così la capacità di Putin di finanziare la guerra in Ucraina.

La presidente della commissione europea ha sottolineato che, rispetto a qualche mese fa, l'Europa è maggiormente preparata ad affrontare la crisi, questo soprattutto grazie a due fattori estremamente significativi, il primo riguarda le importazioni di gas dalla Russia. Prima della guerra in Ucraina, l'UE importava circa il 40% del gas necessario al proprio fabbisogno energetico dalla Russia, oggi, sottolinea Ursula Von der Leyen, ne importa solo il 9%. L'altro fattore significativo riguarda i siti di stoccaggio in Europa che, negli ultimi mesi, hanno accumulato gas fino a raggiungere l'82% circa della propria capacità di stoccaggio

Questi valori permettono all'Europa di affrontare con maggiore serenità il prossimo inverno ed iniziare.