Le prospettive di oro e argento nel 2021. Come investire?

Oro e argento. I due metalli preziosi da sempre più utilizzati dall'umanità. Quelli che hanno contribuito alla diffusione del concetto stesso di moneta e del valore ad essa associata. Oro e argento sono beni rifugio, cioè difendono il valore del denaro che vi si investe in momenti di crisi economica e, spesso, anche finanziaria. Ma meglio di loro fanno le azioni delle aziende che li estraggono e li raffinano. Sarà così anche nel 2021?

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Oro e argento. I due metalli preziosi da sempre più utilizzati dall'umanità. Quelli che hanno contribuito alla diffusione del concetto stesso di moneta e del valore ad essa associata. Da una parte l'argento, utilizzato per le monete di tutti i giorni, si potrebbe dire, quelle di ampia circolazione, quelle sulle quali si basava l'economia di regni e imperi. Dall'altra l'oro, la sostanza preziosa per eccellenza, molto più rara e quindi di valore, riservata alle monete il cui possesso automaticamente dava un certo status.

Oro e argento fanno parte da sempre di tutto ciò che sia commercio, scambio, economia e, sin dalla sua creazione, finanza. Sono i due metalli preziosi più scambiati, e due delle tre materie prime più scambiate, insieme al petrolio.

Sia i metalli preziosi che il denaro contante servono come beni rifugio, destinati a limitare le perdite durante le turbolenze dei mercati. Tuttavia, mentre le moderne valute possono essere stampate dai governi centrali, i metalli preziosi traggono valore dalla loro scarsità. Ed è per questo che oro e argento sono stati così determinanti nella storia dell'umanità.

Oggi l'oro e l'argento non hanno perso la loro funzione di riserva e di bene rifugio, tutt'altro. Infatti, ogni anno vengono stampate monete d'oro e d'argento che vengono acquistate proprio con questo scopo, cioè quello di fungere da riserva monetaria. A livello globale, come si confronta il valore delle monete d'oro e d'argento coniate a livello mondiale con la creazione di moneta?

La produzione di monete d'oro e d'argento come riserva valutaria

E' stato calcolato il valore dell'emissione di valuta globale nel 2019 (ultimo dato disponibile) e delle monete in metallo prezioso coniate, e diviso per la popolazione globale per ottenere la produzione totale per persona.

In tutto il mondo, l'offerta di moneta globale è una stima, basata sulle 5 maggiori valute di riserva: il dollaro statunitense, l'euro, lo yen giapponese, la sterlina inglese e il renminbi cinese.

La produzione globale di monete d'oro è stata di 204,25 tonnellate, mentre quella di monete d'argento è stata di 2775,41 tonnellate. Il valore dell'oro è quindi di 10,9 miliardi di dollari, mentre quello dell'argento è pari a 1,8 miliardi di dollari, ai prezzi di fine 2019. Come valore per persona, si è trattato d 1,42 dollari rispetto all'oro, e di 0,23 dollari rispetto all'argento. 

Contestualizziamo il tutto. Il valore globale della valuta creata nel 2019 è stato di 4,3 trilioni di dollari, cioè 556,33 dollari a persona. Il valore della nuova massa monetaria globale era 390 volte superiore al valore delle monete d'oro coniate e 2.400 volte superiore a quello delle monete d'argento. In altre parole, per ogni oncia di moneta d'oro coniata, la massa monetaria globale è aumentata di oltre 593.000 dollari.

L'effetto COVID-19 sui mercati

In risposta alla pandemia globale, le banche centrali hanno adottato numerose misure per contribuire a sostenere le economie, tra cui l'emissione di nuova valuta. La massa monetaria globale è aumentata di oltre 6,8 trilioni di dollari nella prima metà del 2020. In effetti, il valore della moneta stampata è stato 930 volte superiore a quello delle monete d'oro coniate nello stesso arco di tempo.

Gli investitori potrebbero voler considerare quale asset sia più vulnerabile all'inflazione mentre cercano di proteggere i loro portafogli. Anche perché, essendo materie prime, oro e argento sono scambiati liberamente sui mercati, ed il loro valore tende a variare.

La performance di oro e argento nell'ultimo decennio

Essere un investitore di materie prime può significare avere voglia di andare sulle montagne russe. Prendete l'argento. Tipicamente noto per le brusche e idiosincratiche oscillazioni dei prezzi, ha dovuto affrontare cali a due cifre nella prima metà del decennio, scendendo di oltre il 35% solo nel 2013. Al contrario, è salito oltre il 47% nel 2020. Nell'ultimo decennio la performance totale è stata di +7,96%.

E l'oro? Ottime performance negli ultimi due anni, con +18,21% nel 2019 e +25,12% nel 2020. Ma prima e, soprattutto, nel decennio? L'oro ha fatto quasi 6 volte meglio del cugino meno nobile, con una performance decennale di +40,52%.

Mentre gli investitori cercavano sicurezza, il prezzo dell'argento ha raggiunto livelli mai visti dal 2010. La massiccia scala degli stimoli monetari e fiscali ha portato a timori inflazionistici, facendo aumentare il prezzo della commodity.

Come l'argento, l'incertezza del mercato ha storicamente aumentato il prezzo dell'oro. Cos'altro ha contribuito all'aumento di valore del bene rifugio per eccellenza? Il debito americano continua a salire, spingendo verso il basso la fiducia nel dollaro. Un dollaro più debole rende l'oro più economico per gli altri paesi. I bassi tassi di interesse hanno mantenuto bassi i rendimenti di altri beni rifugio, rendendo l'oro più attraente in confronto.

Un'ultimo dato. Se sembra che nell'ultimo decennio oro e argento non siano stati particolarmente performanti, se si allarga la scala, e si arriva a 20 anni, cioè quanto è statisticamente necessario perché un investimento non sia in perdita, le cose cambiano. +600,54% per l'oro e +457,74% per l'argento.

Il rapporto oro/argento. Le prospettive dei due metalli monetari

I due metalli preziosi per eccellenza, così ben performanti negli ultimi due anni, e nel lungo periodo, che è poi l'unico che dovrebbe interessare ad un investitore, sono anche continuamente confrontati l'uno con l'altro, attraverso uno strumento che si chiama gold/silver ratio. Questo indicatore non fa altro che rapportare il prezzo delle due materie prime, ma è utile, soprattutto se rapportato ai prezzi singoli dei due metalli preziosi.

Infatti, il rapporto oro/argento è al momento inferiore alla propria media di lungo periodo, e siccome ogni valore tende alla propria media, il rapporto dovrà tendere a salire, nel prossimo futuro. Ma essendo il rapporto composto da due beni, quale dei due contribuirà di più a questa salita? Per rispondere dobbiamo guardare le singole commodity.

L'oro è attualmente valutato un 11% in meno dell'argento, che ha corso tantissimo, come detto, nel 2020. Ma questa corsa è stata grande proprio perché il ritardo del secondo nei confronti del primo, storicamente, era grande. E rispetto alla media a lungo termine, i singoli prezzi di oro e argento sono sopra a questa. Conclusione: l'oro ha più speranze di rivalutazione dell'argento, almeno nel breve periodo, anche se entrambi appaiono ancora ben posizionati nell'annata appena cominciata.

I mercati credono in un calo dei tassi di interesse reali. Quando questa tipologia di tassi diminuiscono, liquidità, conti correnti e la maggior parte dei titoli fruttiferi diventano molto meno interessanti. Sappiamo bene che oro e argento sono una riserva di valore reale (ricordate le monete di cui si parlava prima?), quindi in momenti come questo gli investitori si dirigono verso i metalli preziosi. 

La ripresa del 2021 cosa significherà per oro e argento?

Nell'anno appena iniziato ci si può aspettare un piano di stimolo fiscale negli USA (ma che l'America non potrebbe permettersi), una FED sempre impegnata nella sua politica espansiva, e tassi d’interesse reali ancora più bassi, come detto prima. Detto tutto questo questo, il prezzo dell’oro dovrebbe rimanere almeno stabile.

Se la FED dovesse riuscire a mettere in piedi nel 2021 una politica monetaria ancora più forte, magari attraverso la Modern Monetary Theory o il cosiddetto “helicopter money”, per sostenere i piani di spesa del governo federale, ciò porterebbe ad un ulteriore aumento del valore dell'oro come strumento di copertura contro l’inflazione e/o la perdita di potere d’acquisto del denaro.

A sostenere l’argento ci sono i programmi monetari (sia un QE più generoso, come in Europa, e anche l'”helicopter money”) e i grandi programmi di stimoli fiscali che avremo negli Statesi e in Europa (avete presente il Green Deal?). L’argento potrebbe beneficiare di entrambe queste tendenze macro nel 2021.

C'è da ricordare che, ancor più dell'oro, l’argento è anche un metallo industriale. Esso è usato parecchio anche nell’elettronica, nei veicoli elettrici, nel Greentech più in generale, ed anche nei dispositivi medici e nelle tecnologie germicide.

Prospettive per le azioni dei titoli minerari

Gli attuali costi di produzione, in diminuzione, sono uno dei motivi per cui i titoli del settore minerario sembrano tra i più attraenti in questo inizio di 2021. Un’altra ragione importante è la rotazione di portafoglio, che porta ad allontanarsi dai modelli di business diventati troppo costosi e/o vincolati, e verso quei settori che stiano beneficiando dell'effetto Covid-19.

C'è poi da osservare che il prezzo del petrolio è globalmente più basso rispetto a quello dell’oro, i servizi e le attrezzature minerarie sono in deflazione e, a fronte dell’allentamento fiscale e monetario a cui si è accennato prima, ci si può attendere che i prezzi di oro e argento possano muoversi verso un rialzo ulteriore.

Perché i titoli monetari fanno meglio dei metalli preziosi quando le cose vanno bene

Oro e argento sono molto considerati per i loro ottimi rendimenti e resistenza durante le recessioni economiche, ma durante i mercati toro dei metalli preziosi c'è qualcosa che fornisce regolarmente rendimenti ancora maggiori: le azioni dei titoli minerari.

Negli ultimi 20 anni, queste azioni, particolarmente quelle degli estrattori e raffinatori d'oro, hanno superato il prezzo dell'oro nei mercati in crescita, offrendo quello che può essere visto come una leva sull'apprezzamento del prezzo dell'oro e dell'argento.

Se da un lato questi titoli offrono un maggiore potenziale di rialzo, dall'altro hanno anche una maggiore volatilità e un maggiore ribasso durante le cadute, il che rende ancora più importante essere molto prudenti.

Durante il bull market aurifero del 2000-2011, il prezzo dell'oro fisico è aumentato del 550%. Nello stesso periodo di tempo le azioni delle miniere d'oro (rappresentate dal NYSE Arca Gold Miners Index) hanno restituito più del 690%.

Nell'attuale bull market, iniziato nel 2015, le azioni delle miniere d'oro sono salite di oltre il 182%, più che raddoppiando i rendimenti del 78% dell'oro fisico. La stessa cosa si può dire per l'argento. Questa sovraperformance nei mercati in crescita è dovuta in gran parte al modo in cui le società minerarie utilizzano la loro leva operativa per massimizzare i profitti, facendo sì che i prezzi delle loro azioni si apprezzino.

Costi e profitti dell'estrazione dei metalli preziosi

Quando una società mineraria estrae e produce oro e argento, essi vengono venduti sul mercato abbastanza rapidamente per evitare il rischio di un deprezzamento del loro prezzo. Quando il loro prezzo sale, i minatori iniziano immediatamente a vedere maggiori profitti dalla vendita delle loro once sul mercato. Mentre i costi di estrazione aumentano anche quando i mercati crescono, aumentano meno e a un ritmo più lento.

Il risultato è l'espansione dei profitti: quando cioè le imprese minerarie, efficienti dal punto di vista operativo, sono in grado di ottenere maggiori profitti, con conseguente aumento del flusso di cassa operativo e libero.

Ovviamente esistono fondi e ETF per seguire i titoli auriferi e dell'argento. Il VanEck Vectors Gold Miners UCITS ETF (GBP), quotato sulla borsa di Londra, segue l'indice a cui si è accennato prima. Il Global X Silver Miners ETF fa la stessa cosa con gli estrattori e raffinatori d'argento.