Restano robuste le survey di attività economica globali

I breakout sui principali mercati della scorsa settimana hanno finora tenuto, ma non si può dire che gli indici abbiano accumulato chissà quale performance.

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I breakout sui principali mercati della scorsa settimana hanno finora tenuto, ma non si può dire che gli indici abbiano accumulato chissà quale performance. Non Wall Street, con l'S&P 500 su di briciole (ma lunedì era festa in US), non l'Eurostoxx 50 che ha fatto poco meglio. Un po' più arzilla Milano, che ha temporaneamente superato 25.500 punti di FTSE Mib. Non molto eccitanti quindi le ultime sedute (a meno che uno non possieda i beniamini di Reddit come AMC Entertainment, quadruplicata di recente) ma il quadro tecnico resta costruttivo. Un vecchio aforisma recita "never short a dull market".  Più brillanti i movimenti sulle commodities, con il Petrolio che ha fatto ieri i nuovi massimi post pandemia, sia come US WTI (68.8$) che European brent (71.3$).

Tra i numerosi report pubblicati i giorni scorsi ho trovato interessante il Beige Book Fed. Nel periodo di osservazione, da inizio Aprile a Maggio inoltrato, l'economia è cresciuta ad un "passo moderato", ma in qualche misura superiore al periodo precedente. Molti distretti FED riportano l'impatto positivo della campagna vaccinale e quello negativo delle difficoltà di approvvigionamento e limitazioni di capacità. Sono aumentate le pressioni sui prezzi, soprattutto quelli in entrata ma anche un po' quelli in uscita, visto che alcune aziende riescono a trasferire i maggiori costi sulla clientela grazie alla forte domanda. In crescita l'occupazione e in salita moderata anche i salari, con alcune aziende a offrire bonus di entrata e altri benefici per reperire o trattenere manodopera. In generale un buon quadro. Vedremo come uscirà l'attesissimo Labour Market Report di maggio domani in US.

Oltre a ciò, la FED ha annunciato che nei prossimi 6 mesi inizierà a liquidare il debito corporate acquistato sotto il suo programma di supporto al credito. Inizierà con gli ETF e poi continuerà con i bonds. E' stato precisato che questo non va inteso come un cambio di stance, e che il programma aveva cessato ogni acquisto da Dicembre.

Oggi tra gli eventi clou c'era la pubblicazione dei PMI finali servizi e composite di Maggio, nei principali paesi. Lo show è iniziato con toni contrastati in Asia.

Se l'Australia ha visto una marginale revisione al ribasso dei dati flash, il Giappone ha avuto una significativa revisione al rialzo, che implica un miglioramento delle business conditions entrando dentro giugno. Bene Singapore e Hong Kong (quest'ultimo ai massimi dal 2014), mentre i PMI cinesi hanno moderatamente deluso, anche se il livello dell'attività nei servizi, a 55.1, resta buono e ben superiore a quanto registrato i primi 2 mesi del 2021. Buona tenuta del sottoindice New business (-1 a 54.7), ma sorprendente calo in contrazione degli export orders (-3.5 pt a 49.7). Le business expectations restano sempre elevatissime (-1.5 a 64.49), ma i prezzi sono in ulteriore accelerazione (+2.1 a 56.6).

Performance similmente contrastata dall'azionario asiatico, con tutti i principali indici a mostrare performance positive, ad eccezione del China Complex, tutto in ritirata (Hong Kong, "H" e "A" shares cinesi").

Agiustificazione di questa corale controtendenza, 2 distinte news:

  • Secondo Bloomberg, Biden avrebbe intenzione di modificare il divieto di investire in aziende cinesi legate all'esercito, pubblicando una lista di aziende che potrebbero andare incontro a sanzioni per i loro legami ai settori difesa e sorveglianza tech.
  • Sempre Bloomberg ha riportato che a giugno oltre 900 bln Yuan di azioni uscirà dal locking period (il periodo in cui agli azionisti originari è vietato di vendere le azioni di aziende appena quotate), e viste le performance di alcuni di questi nomi ci sarebbe da attendersi un bel flusso di vendite e quindi un impatto (essendo notizie note, personalmente ne dubito). Il Numero sembra aver dato supporto al $, che si è portato in area 1.215 VS €.

Quest'oggi non troppe news dai sussidi alla disoccupazione.

L'apertura europea ha visto a sua volta la pubblicazione dei PMI finali servizi e composite per un buon numero di paesi.

Tra i paesi minori spicca il balzo di Irlanda e soprattutto Svezia, che è andata oltre 70. Molto bene la Spagna che ha accelerato vigorosamente battendo significativamente le stime e marcando il livello di accelerazione massimo dal 2015.

Ritorno alla crescita per l'Italia a maggio, dopo quasi un anno di contrazione, con il PMI al massimo dal 2019. Incoraggiante il fatto che il sottoindice employment ha segnato i massimi assoluti. Il denominatore comune di questi numeri, così come dei PMI Services e Composite EU, è, secondo Markit, che la ripresa continuerà durante i mesi estivi. Secondo il capo economista, nel settore servizi la crescita sarà anche più forte nel corso del terzo trimestre dell'anno. Il livello dei prezzi resta una preoccupazione, in particolare se la carenza di manodopera farà lievitare i salari.

Non si può certo dire che si trattasse di notizie inattese, a guardare la reazione dei mercati. L'azionario continentale non è riuscito a portarsi in maniera convincente in positivo, e in tarda mattinata ha accumulato un po' di perdite, con risorse naturali e titoli industriali a battere la strada. E l'Euro non ha mai dato la sensazione di voler passare in positivo, se non per qualche istante quando è comparsa la notizia che il Fondo Sovrano Russo porterà a zero il peso di Dollari entro 1 mese (  *RUSSIA PLANS TO CUT DOLLAR HOLDINGS IN WEALTH FUND TO ZERO). Il fondo vale 184 bln $ e il Dollaro pesa per circa il 20% quindi le vendite potenziali sarebbero circa 37 bln, da spalmare sulle altre principali divise.

Nel pomeriggio erano attesi parecchi importanti dati in US. Il primo di essi era l'ADP survey di Maggio, tradizionale antipasto dei payrolls. La volta scorsa il numero di 742.000 era stato poi smentito dal numero ufficiale del BLS (266.000 nuovi occupati) che aveva segnato una delle più clamorose deviazioni dal consenso (900.000) della storia. L'ADP di Maggio indica 978.000 nuovi occupati del settore privato, ben 328.000 oltre le attese medie. Chissà se la sovrastima sarà analoga, o invece vi sarà un payback.

Le attese per domani sono di 661.000 nuovi occupati. Io mi attendo un numero maggiore e per il momento l'ADP avalla.

I  dati hanno avuto un impatto discreto sul $, che ha recuperato fino a 1.215 contro €.

I Sussidi di disoccupazione settimanali non hanno prodotto particolari brividi, terminando vicino alle attese, e confermando il trend di calo.

Nel corso del prossimo mese circa 4.1 milioni di Americani perderanno almeno parzialmente il sussidio. Questo dovrebbe rendere più appetibili le offerte di lavoro, e produrre un accelerazione della normalizzazione del mercato occupazionale.

Infine, il PMI servizi di Maggio in US è stato rivisto al livello incredibile di 70.4 (da un comunque incredibile 70.1) e l'ISM Services, che non ha anticipazioni flash, è uscito a 64 da precedente 62.7 e vs attese per 63.2. Il livello è il nuovo massimo storico, e i sottoindici confermano, con business activity +3.5pt a 66.2) e new orders +0.7pt a 63.9. Mistero l'employment, -3.5pt a 55.3. Bene i new export orders +1.4pt a 60.0. Meno bene i prezzi pagati + 3.8pt a 80.6, massimo dal 2005. Ovviamente i limiti di capacità produttiva restano.

A proposito di domanda e di investimenti, è interessante l'aggiornamento di uno studio di Jefferies dove la casa US mostra che il suo indice proprietario di Capex ha fatto i nuovi massimi assoluti a indicare un'impennata del degli investimenti. Ora questa variabile di solito è ben correlata con gli utili aziendali, il che depone bene per le prossime earning seasons.

L'apertura di Wall Street non ha però mostrato alcun entusiasmo, con l'S&P tornato sotto 4.200 punti. Di sicuro la forza del $ non è stata gradita, insieme con la moderata salita dei rendimenti, che però vede ancora i breakeven inflation in calo e una corposa salita dei tassi reali. Un po' di attenzione, poi, ha ottenuto il citato inizio di smobilizzo del portafoglio di crediti FED. in realtà l'evento non dovrebbe costituire un grosso problema. Il portafoglio FED ammonta a poco meno di 14 bln $ e equivale allo 0.2% del totale del mercato Investment grade. Gli spread del credito allargano comunque un po', con quelli EU che si muovono in simpatia.

Il sentiment non ha ricevuto aiuto dal calo del settore commodities, guidato da rame e metalli industriali, oro e preziosi, e commodity agricole, che ha pesato anche sul settore risorse. Abbastanza bene invece auto e banche su entrambe le sponde dell'oceano, mentre il tech è ancora rimasto attardato.

Nella seconda parte del pomeriggio gli USA hanno messo a segno un recupero, e l'Europa ha così ridotto le perdite a un paio di decimi, grazie alla relativa buona vena di Dax (grazie alle auto) e FTSE MIb (auto e banche). A fine seduta la discesa dell'€ si da consistente, mentre i rendimenti salgono, ma in Eurozone, a differenza degli USA è colpa dei breakeven e non dei tassi reali, cosa che accentua il movimento del cambio. Abbastanza stabili gli spreads mentre commodities e preziosi chiudono in calo.