Ricoperture e maquillage di fine trimestre

Abbiamo notato ieri come, a partire dalla scorsa settimana, il clima sembri essere a prima vista cambiato radicalmente, rispetto al crollo della prima parte del mese di giugno.

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Abbiamo notato ieri come, a partire dalla scorsa settimana, il clima sembri essere a prima vista cambiato radicalmente, rispetto al crollo della prima parte del mese di giugno.

Le sventole ribassiste, effetto del pessimismo cosmico che l’aggressività restrittiva delle banche centrali ha indotto tra gli operatori, hanno lasciato il posto ad un rimbalzo che sull’indice guida azionario SP500, dai minimi del 17 giugno, ha recuperato oltre metà delle perdite del mese.

La scorsa settimana a Wall Street, sebbene corta per la festività di lunedì 20 giugno, gli indici azionari hanno completamente cancellato la perdita di quella precedente e SP500 è riuscito a scavalcare la resistenza di 3.838 e riportarsi all’interno del canale rialzista di lungo periodo che si origina dal massimo e dal minimo del 2020.

Non c’è dubbio che a favorire il recupero un ruolo importante lo abbia avuto l’eccesso di pessimismo della prima parte del mese. Le prime due settimane di giugno hanno prodotto una scivolata complessiva di oltre -10,5% sull’indice SP500 (-10,2% per il Nasdaq100). Per trovare due settimane così drammatiche occorre scorrere indietro il grafico fino alla seconda e terza settimana del marzo 2020, quando il mondo decise di fermare tutti in casa per il Covid. 

Sui grafici daily si è arrivati velocemente a lambire l’area di ipervenduto dell’indicatore RSI (14), sfondandola con decisione sui grafici a compressione oraria, dove il 13 giugno si è raggiunto un livello mai visto in precedenza nel 2022 e gli affondi delle sedute successive hanno creato divergenze rialziste molto evidenti. Il rimbalzo non era facilmente rinviabile.

Questa circostanza ha così offerto all’industria del risparmio gestito la possibilità, insperata a metà mese, di ridurre le perdite del secondo trimestre, ormai agli sgoccioli. Non dico di salvarlo, ma almeno di rendere il secondo rendiconto trimestrale negativo consecutivo un boccone un po’ meno indigesto per i risparmiatori.

Poi ci sono i ribilanciamenti, che richiedono di acquistare soprattutto gli asset che hanno perso di più per mantenere inalterati i pesi dei portafogli modello delle gestioni statiche.

Tutta questa serie di circostanze può aver favorito l’estensione del rimbalzo la scorsa settimana e non mi stupirò se la spinta rialzista proseguirà ancora nelle ultime 3 sedute del mese.

Ieri la seduta, sia in Europa che in USA, ha avuto i caratteri della classica fermata ai box per un po’ di consolidamento, dove le ovvie prese di beneficio sono state ben contenute.

Ieri Eurostoxx50 si è mosso poco e, dopo la fiammata iniziale, ha restituito tutti i guadagni, riuscendo a chiudere in modestissimo rialzo (+0,16%). Merito soprattutto degli indici di Olanda (+1,55% e Germania (+0,52%). Invariato l’azionario spagnolo e negativi invece gli indici di Francia (-0,43%) e soprattutto Italia (-0,86%), ancora una volta gravata dai crolli di Saipem, penalizzata dalla sciagurata decisione del management di effettuare un aumento di capitale molto diluitivo. 

Anche SP500 e Nasdaq100 si sono impegnati a contenere le ovvie prese di beneficio dopo la gloriosa settimana precedente. Lo hanno fatto bene, senza farsi prendere dalla paura di dover cedere subito tutto quel che hanno accumulato in precedenza. Il saldo di giornata è negativo (-0,30% per SP500 e -0,72% per Nasdaq100), ma del tutto digeribile.

Che prospettiva ci presenta ora SP500, il faro dell’azionario mondiale, per le prossime sedute?

La chiave sta nel livello 3.838, che faceva da resistenza fino a venerdì scorso ed ora non deve essere più ceduto, riuscendo così a trasformarsi in supporto. Se così fosse, potremmo attenderci ancora la pressione rialzista abbastanza alta ed in grado di portare l’indice a contatto con la media mobile a 50 sedute, che passa dalle parti di 4.020. È un ostacolo importante, che ad inizio giugno ha arrestato il rimbalzo di fine maggio e non mancherà di stimolare prese di beneficio o la riapertura di posizioni ribassiste, magari chiuse nei giorni scorsi. Ma fin lì, se verrà mantenuta quota 3.838, si potrà arrivare. Poi si vedrà.