Rimbalzo del sentiment a inizio settimana

Un certo sollievo alla riapertura dei mercati stanotte in Asia, dopo che venerdì sera l'azionario USA aveva chiuso sui minimi (S&P 500 - 2.27%, Nasdaq 100 -2.09%).

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Un certo sollievo alla riapertura dei mercati stanotte in Asia, dopo che venerdì sera l'azionario USA aveva chiuso sui minimi (S&P 500 - 2.27%, Nasdaq 100 -2.09%). In realtà in Asia abbondano le perdite tra i principali indici, tranne Mumbai e Jakarta. Ma ovviamente molte di queste piazze avevano già chiuso quando la risk aversion ha accelerato (non a caso uno dei 2 in verde è il Nifty che chiude alle 11 e venerdì aveva ceduto il 2.9%).

Da dove proviene questo sollievo? Dal fatto che il week end non ha portato ad un peggioramento delle news sulla nuova variante, denominata Omicron dal WHO. Vero, molti paesi hanno messo in piedi parziali blocchi ai voli dalle aree interessate (Sud Africa in primis). Ma in generale le notizie che arrivano parlano di una sintomatologia "lieve" ed una maggior contagiosità ancora da provare. In realtà è difficile destreggiarsi tra il newsflow. Le rivelazioni sul tenore della sintomatologia arrivano da interviste a virologi locali che però lasciano spazio a qualche dubbio: il campione è piccolo, è prevalentemente composto da giovani, sui quali la sintomatologia è normalmente più ridotta, e comunque molte sintomatologie gravi (e successivi decessi) si rivelano con un ritardo. Nonostante queste considerazioni generiche, nella provincia di Gauteng, laddove è stato individuato il nuovo ceppo, le ospedalizzazioni stanno crescendo da un paio di settimane, il che può avere a che vedere con un aumento dei casi (maggiore infettività) ma non lascia intendere per ora una particolare minor pericolosità.

La verità è che occorrerà qualche settimana, due secondo il CEO di Moderna, per definire la pericolosità di questa variante. L'ipotesi centrale sembra essere che sarà in effetti più contagiosa (il numero di mutazioni lo suggerisce) e questo ridurrà ulteriormente la capacità dei vaccini di contenere i casi. Ma la loro efficacia contro ospedalizzazione e decesso dovrebbe essere confermata.  E c'è una possibilità che la sintomatologia sia più lieve, anche se non potremo confermarlo per un po'. Quello che è vero è che nonostante la corsa a chiudere le frontiere, questa variante si è già diffusa, e se è contagiosa più della Delta, come sembra, presto la soppianterà. In base alle dichiarazioni dei principali produttori, un vaccino dedicato a questa variante potrebbe venire pronto in 100 giorni/3 mesi (Secondo moderna anche entro inizio 2022 *MODERNA RISES 9.9%; OMICRON VACCINE MAY BE READY EARLY 2022). Il fatto che le principali case si gettino ad adattare i propri vaccini lascia intendere che questa variante ha caratteristiche che la rendono più preoccupante di altre.

Al solito Tokyo, la più occidentale delle piazze, ha ceduto parecchio mentre le "A" shares cinesi hanno tenuto bene, cosa che può riflettere la capacità cinese di contenere i focolai, o piuttosto la sensazione che lo stimolo monetario è in fase di aumento, e il supporto al settore immobiliare pure. Infatti un funzionario della PBOC avrebbe dichiarato che la banca Centrale manterrà "ampia liquidità" e infatti le iniezioni nette di moneta continuano (PBOC INJECTS NET 50B YUAN IN OPEN MARKET OPERATIONS). China Daily riporta che le autorità potrebbero rilassare le misure di contenimento della speculazione immobiliare "leggermente" nel quarto trimestre e all'inizio dell'anno prossimo. Peggio in generale Hong Kong, le "H" shares e Seul, mentre Sydney e Taiwan hanno ceduto poco.

La seduta europea ha aperto con un tono positivo, per contro, anche se la price action è rimasta nervosa. D'altronde, Venerdì i mercati avevano chiuso praticamente sui minimi, ed anzi il recupero è insufficiente se paragonato a quello dei futures USA, visto che l'Eurostoxx 50 ha ceduto oltre il doppio dell'S&P 500. A trainare il rimbalzo ovviamente la roba massacrata venerdì, come Banche, risorse naturali, turismo etc. Coerentemente l'€ ha ritracciato parte del rimbalzo, e i rendimenti hanno mostrato una moderata tendenza a salire. Buono il rimbalzo del petrolio, mentre l'oro ha perso il "safe heaven bid".

In mattinata sono usciti i dati di inflazione tedeschi preliminari dei singoli stati. Il consuntivo è arrivato nel pomeriggio e, manco a dirlo, è sopra attese con il dato armonizzato che mostra un livello (6% ano su anno) che avrebbe fatto sobbalzare i vertici Bundesbank fino a qualche anno fa. Meritano uno sguardo anche i prezzi alla produzione italiani di ottobre, con un +25% anno su anno e un +9.4% sul mese.

È vero che noi ora siamo concentrati sul Covid e tenderemo a considerare vecchio qualsiasi dato (in particolare quelli che non piacciono). Ma insomma, se la sorpresa fosse analoga a quella tedesca, domani il CPI EU potrebbe uscire al 5% anno su anno, e la core sopra il 2.5%. Per il momento abbiamo visto solo un rimbalzo discreto dei breakeven europei ma nessun impatto sul resto degli asset.

Nel  primo pomeriggio in US le pending home sales di ottobre hanno sorpreso in positivo, il che dovrebbe deporre bene per le vendite di case nei prossimi 2 mesi, e invece il Dallas Fed ha deluso (11.8 da prec 14.6 e vs stime per 15).

C'era parecchia attesa per l'apertura di Wall Street ovviamente. Il tono positivo è stato confermato, ma finora i livelli più elevati l'S&P 500 li ha segnati coi primi scambi, e poi ha ceduto qualcosa nel corso del pomeriggio. In generale il rimbalzo ha perso vigore ovunque: l'azionario europeo ha ridotto i guadagni, in US la sottoperformance delle small caps USA vs Nasdaq è ripresa con forza, i rialzi dei rendimenti si sono attenuati, anche il petrolio ha limato un po' il rimbalzo.

La chiusura europea è francamente mesta. L'Eurostoxx 50 guadagna 0.5%, il  Dax lo 0.2%, quando l'S&P recupera più dell'1%, avendo perso meno della metà venerdì. Forse il timore che la piazza USA corregga a mercati continentali chiusi ha avuto un ruolo nella perdita di momentum occorsa nelle piazze EU nel pomeriggio. Il resto lo fa la percezione che mercati ed economia USA siano più resilienti al Covid. Sta di fatto che il divario 5 giorni è quasi del 4%, davvero troppo, con tutte le tare che puoi mettere.

Verso la chiusura EU è arrivata la notizia che nel Gauteng sono stati ospedalizzati, la scorsa settimana, 580 casi, in rialzo del 330% rispetto a 2 settimane prima. In effetti i rialzi dei rendimenti sono ormai ridotti, e le commodities in aggregato cedono, col petrolio che ha ridotto i guadagni e il gas naturale che crolla. Solo i cambi conservano intatti i rimbalzi, e l'oro la sua debolezza.

Vedremo quale sarà la chiusura di Wall Street, che al momento si è riportata verso i massimi di seduta.

La settimana propone parecchi appuntamenti interessanti:

Domani abbiamo i PMI ufficiali cinesi manifatturiero e servizi di novembre, e in Europa il CPI di preliminare novembre in Francia, Italia e EU. In US abbiamo il Chicago PMI e la Consumer Confidence di novembre (interessante vedere se quest'ultima segna un minimo decennale come quella del University of Michigan).  Abbiamo poi le testimonianze di Powell e della Yellen di fronte ai Comitati del Congresso (replicate il giorno successivo) più i discorsi di Clarida Williams e del membro ECB Villeroy e quello BOE Mann. Vedremo cosa dirà Janet sul fatto che in assenza di interventi dal 1° dicembre l'amministrazione va in shutdown.

Mercoledì abbiamo i PMI Markit finali manifatturieri di novembre in Asia, Eurozone e USA, e abbiamo anche l'ADP survey di novembre e l'ISM manufacturing in US. Poi abbiamo la ripetizione delle testimonianze di Powell e della Yellen e un discorso di Bailey.

Giovedì pausa, con solo i sussidi di disoccupazione in US (interessante vedere se la distorsione della scorsa settimana rientra) e i discorsi dei membri FED Daly, Quarles, Barkin e Quarles.

Venerdì gran finale con i PMI servizi e composite di novembre in Asia, Eurozone e USA, e in US l'ISM services e il labour market report USA di novembre.