Ripresa mercato azionario italiano: un confronto con l’Europa

Come è evidente comprendere da questo confronto di dati riferiti al mercato azionario italiano ed europeo, il 2020 si conclude per alcuni mercati finanziari e società quotate con un parziale recupero delle perdite accumulate

Image

L’impatto della pandemia sui mercati azionari non ha tardato a farsi avvertire quando, a febbraio 2020, è apparso chiaro che il virus Sars-CoV-2 non era più contenuto all’interno di poche province della Cina, ma era presente con forza anche in altri Paesi del mondo geograficamente distanti dal “cuore” dell’epidemia.

Nei mesi successivi, grazie all’intervento degli Stati con massicce politiche fiscali e di sostegno alla rispettiva economia interna prima, e all’allentamento delle misure di confinamento poi, i mercati azionari hanno invece ripreso vigore fino a maturare addirittura nuovi record storici.

Proprio alla luce di questo doppio evento, prima negativo e poi positivo, vogliamo analizzare la ripresa del mercato azionario italiano nella seconda metà dell’anno e confrontarlo con quanto accaduto nelle principali economie europee.

La ripresa del mercato azionario italiano nel post-lockdown

I risultati resi noti dalla CONSOB fanno notare come in Italia, in concomitanza con i provvedimenti di riapertura delle attività produttive presi dal Governo italiano, il FTSE MIB abbia ripreso forza con un robusto salto dai 17.119 punti del 21 maggio ai 20.145 di inizio giugno, per poi migliorare ulteriormente durante l’estate a 20.696 punti base il 21 luglio.

Nei mesi successivi, e in particolare tra agosto e ottobre, l’andamento del listino è stato travagliato, con continue cadute e riprese culminate in una regressione a 17.910 punti base il 29 ottobre dopo l'aumento delle notizie di una seconda massiccia diffusione del coronavirus tra la popolazione. A ridare letteralmente speranza al listino di Piazza Affari ci hanno pensato le notizie sull’imminente arrivo del vaccino diffusesi a inizio novembre.

Queste hanno infatti portato a una forte ripresa del listino, il quale in meno di un mese è balzato a 22.345 punti, ma l’indice non è ancora tornato all’ottimo risultato di inizio anno a quota 25.484 punti, che ha rappresentato il record storico per l’indice principale della Borsa di Milano.

In contemporanea con l'andamento dell’indice FTSE MIB, le 40 società al suo interno hanno risalito la china migliorando sensibilmente le rispettive quotazioni. Alcune di esse hanno addirittura recuperato le perdite di inizio anno e si sono portate in una condizione di guadagno anche rispetto al periodo pre-pandemia. Nella tabella sottostante elenchiamo le società con i migliori risultati suddivise per settore.

Amplifon

+25,26%

Salute

Diasorin

+45,49%

Salute

Campari

+13,96%

Alimentari

Enel

+14,94%

Servizi pubblici

Finecobank

+24,61%

Bancari

Fiat Chrysler Automobiles

4,38%

Automotive

Ferrari

+20,19%

Automotive

Interpump Group

+34,79%

Prodotti e servizi industriali

Eni

-36,14%

Petrolio e gas naturale

Italgas

-3,83%

Petrolio e gas naturale

Il quadro riassuntivo sul mercato azionario italiano appena descritto ci dimostra come il settore si trovi in una fase critica ma non negativa, che apre opportunità tanto per le PMI che per quanti vogliono assumere un ruolo più attivo all'interno dei mercati.

Oltre ai servizi finanziari tradizionali, infatti, il settore offre ora una miriade di servizi su misura per i privati che si avvicinano a questo mondo, in cui non solo vengono offerti dati come quelli menzionati sopra, ma anche e soprattutto materiale di formazione e servizi extra.

Le informazioni fornite sulla piattaforma di trading eToro, tra cui troviamo non solo i dati relativi all'andamento dei mercati, ma anche quelli in tempo reale su materie prime e valute straniere, specialmente in momenti come questo, si rivelano cruciali. Il materiale di formazione, dove vengono spiegate le tecniche di interpretazione dei grafici, così come i consigli condivisi da trader più esperti sulle piattaforme social integrate sul sito di eToro, sono utili tanto ai trader quanto a chi vuole analizzare l'andamento dei mercati, sfruttando l'aggiornamento pubblicato ogni giorno e che contiene le principali notizie a livello mondiale, il loro possibile effetto sui mercati e alcuni dei titoli più rilevanti.

Tutto ciò permette di prendere decisioni informate, non da ultimo, anche alle PMI italiane.

La ripresa dell’Italia a confronto con l’Europa

Com’è andata nel resto d’Europa? Ancora una volta, è la relazione pubblicata dalla CONSOB già menzionata a fornirci dati utili: il 30 giugno, il mercato finanziario tedesco aveva fatto registrare il miglior recupero portandosi a un «calo dei corsi azionari pari» al -7% per il DAX 30, contro il -18% del FTSE MIB menzionato in precedenza. Peggio dell’Italia aveva fatto invece la Spagna, con l’indice IBEX 35 che nello stesso periodo aveva lasciato sul terreno il -24%.

Se guardiamo alla successiva evoluzione compiuta dai principali listini europei da inizio luglio a dicembre, notiamo la buona progressione del DAX 30 (Borsa di Francoforte) che a un anno ha recuperato le perdite portandosi a +0,69%, mentre il CAC 40 (Borsa di Parigi) è rimasto in territorio negativo al -7,21%, seguito dell’indice IBEX 35 (Borsa di Madrid) che mostra ancora cicatrici profonde con un -13,76% a un anno. Il FTSE MIB nello stesso lasso di tempo ha totalizzato il -6,54% di profitti.

L’Italia in questo scenario si colloca quindi subito dietro la Germania e anche considerando il FTSE 100 (Borsa di Londra), la posizione dell’Italia non cambierebbe perché il mercato londinese sta scontanto una perdita del -12,97% come riportano i dati di Teleborsa.it.

Volendo fare un rapido confronto tra alcune società europee quotate in Borsa e quelle italiane, invece, i dati ci informano che nel settore automotive FCA Italy, con il suo +4,38%, si è comportata meglio di Volkswagen, che a un anno ha perso il -16,03%. Nel settore bancario la francese Crédit Agricole ha fatto registrare il -17,19%, mentre l’italiana Finecobank ha guadagnato il +24,61%.

Come è evidente comprendere da questo confronto di dati riferiti al mercato azionario italiano ed europeo, il 2020 si conclude per alcuni mercati finanziari e società quotate con un parziale recupero delle perdite accumulate, mentre per altre società la seconda parte dell’anno ha fatto registrare un eccezionale balzo in avanti rispetto alle quotazioni dei corsi azionari del 2019.

In quest’ultimo caso sono state le società dei settori meno colpiti dalla pandemia ad aver ottenuto i maggiori favori, in alcuni casi anche per l’utilità strategica che hanno rivestito i prodotti e i servizi di tali aziende nell’emergenza sanitaria. Sarà interessante monitorare quali di questi trend positivi si consolideranno anche nell'era postpandemia e quali invece rappresenteranno un fenomeno transitorio, alla luce anche dei nuovi sviluppi delle varianti che preoccupano tanto governi quanto investitori e delle campagne vaccinali che sembrano tenere ritmi diversi nelle varie regioni.