Expedia ha sfiorato un rally del 6% in after market (la seduta di giovedì al Nasdaq si era chiusa con un rialzo dello 0,29%), dopo che la società dello Stato di Washington (leader nelle prenotazioni turistiche online) ha comunicato risultati contrastati per il quarto trimestre, che è stato comunque segnato dal ritorno all’utile. A Wall Street a prevalere è tuttavia l’ottimismo per la ripresa di viaggi e turismo dalla pandemia di coronavirus. L’Omicron è già alle spalle ed Expedia diventa più attraente sul listino: gli analisti di Truist alzano il target price da 240 a 260 dollari (il titolo aveva chiuso sotto a 200 dollari giovedì al Nasdaq).
Expedia si lascia l’Omicron alle spalle e vede il turismo in ripresa
“Anche se in questo trimestre abbiamo sperimentato l’ennesimo stop dovuto al Covid-19, siamo stati lieti di vedere che l’impatto è stato meno grave e di durata inferiore rispetto alle ondate precedenti”, ha spiegato il chief executive Peter Kern, come si legge nel comunicato ufficiale di Expedia. “L’industria del turismo e il pubblico che viaggia si dimostrano più resilienti a ogni ondata che passa e continuiamo a prevedere una solida ripresa complessiva nel 2022, salvo un cambiamento nella traiettoria del virus”, ha aggiunto Kern, sottolineando come il declino del 25% registrato negli ordinativi lordi rispetto al quarto trimestre 2019, per quanto ancora netto, è stato il più limitato del 2021, e questo nonostante l’emergere della variante Omicron.
L’Omicron è già alle spalle. Expedia ritorna in utile nel trimestre
La frenata del settore di viaggi, ristorazione, alberghiero iniziata con lo scoppio della pandemia nei primi mesi del 2020 comincia a perdere forza. I ricavi di Expedia nel quarto trimestre sono più che raddoppiati da 920 milioni a 2,28 miliardi di dollari, anche se appena sotto ai 2,29 miliardi stimati dagli analisti. Il dato, rispetto al quarto trimestre 2019, segna una flessione del 17% che anche in questo caso è la più debole di tutto il 2021. Per i tre mesi allo scorso 31 dicembre Expedia ha iscritto a bilancio 276 milioni di dollari di profitti netti, contro il rosso di 412 milioni di un anno prima. Su base rettificata l’eps si è attestato a 1,06 dollari, contro gli 80 centesimi del consensus di FactSet. (Raffaele Rovati)