Saipem in rally, ENI frena. Qual è il buy vincente ora?

Saipem scatta ancora in avanti, mentre ENI rallenta dai top intraday complice la frenata del petrolio. Le ultime novità sui due gruppi e le strategie dei broker.

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A Piazza Affari questa prima seduta del 2021 prosegue a velocità differente per i due big del settore oil.

ENI frena dai top, ma resta in positivo

Nel dettaglio ENI, reduce da due sessioni in calo, dopo aver chiuso l'ultima del 2020 con un frazionale ribasso dello 0,16%. oggi ha ripreso la via dei guadagni.

Dopo aver toccato nell'intraday un top a 8,756 euro, il titolo ha innestato la retromarcia e negli ultimi minuti si presenta a 8,591 euro, con un rialzo dello 0,5% e oltre 11,2 milioni di azioni trattate, contro la media degli ultimi 30 giorni pari a quasi 20 milioni.

Saipem in rally, tra i migliori del Ftse Mib

Ben più vivace l'andamento di Saipem che, dopo aver guadagnato circa un punto e mezzo nell'ultima giornata dello scorso anno, scatta ancora in avanti oggi, vantando una delle migliori performance nel paniere delle blue chips.

Negli ultimi minuti il titolo viene fotografato a 2,274 euro, con un rally del 3,13% alimentato da volumi di scambio vivaci, visto che fino ad ora sono transitate sul mercato oltre 14 milioni di azioni, già al di sopra della media mensile pari a poco più di 13 milioni.

ENI e Saipem guardano a petrolio. Oggi riunione Opec+

ENI e Saipem oggi finiscono sotto i riflettori nel giorno in cui è prevista una riunione dell'Opec+ che preparerà il terreno per le decisioni da prendere a febbraio.

In vista dell'appuntamento odierno l'oro nero ha dapprima allungato il passo verso area 50 dollari, per poi frenare e presentarsi ora a 48,85 dollari, con un rialzo più contenuto dello 0,76%.

ENI: intervista del CFO al Financial Times. I principali spunti

Il rallentamento del petrolio sembra frenare meno su Saipem e più su ENI che intanto finisce sotto la lente dopo l'intervista rilasciata al Financial Times dal CFO Francesco Gattei.

Con riferimento alle dichiarazioni del manager, gli analisti di Equita SIM segnalano in particolare che ENI ha ridotto il cash breakeven a 50-55 dollari di Brent.

Tuttavia i nuovi scenari di “guerra” sul mercato petrolifero indotti dalla pandemia rendono non più adeguato quel livello. ENI cercherà di raggiungere i 40-45 dollari al barile di cash breakeven.

Il gruppo ha inoltre l’obiettivo di essere il più flessibile possibile rispetto alla volatilità del petrolio.

A tal proposito Equita SIM evidenzia che l'obiettivo è stato in parte raggiunto tagliando le capex, e modificando la politica di dividendo, ora legata al prezzo del Brent.

Una delle priorità più importanti è quella di raggiungere gli obiettivi climatici. ENI ha contratto finanziamenti il cui tasso è legato alla raggiungimento dei target di capacità di energia rinnovabile.

La stima di breakeven sul 2020 di Equita SIM è a 40 dollari di Brent, data la forte discesa (temporanea) delle capex e del dividendo.

Nel 2021 le capex sono attese tornare a 6 miliardi di dollari, per cui gli analisti stiano un breakeven in un intorno di 45 dollari al barile.

Nel 2022-2023 il piano capex prevede 8 miliardi di euro all’anno, un livello coerente con uno scenario petrolifero a 50-60 dollari.

ENI sotto la lente di Equita SIM

Secondo gli analisti l’intervista a Gattei potrebbe segnalare quindi un livello di capex più contenuto nel medio termine e/o un livello di risparmio costi più forte che migliorerebbe la flessibilità di ENI sulla generazione di cassa.

Confermata la view positiva sul titolo che per Equita SIM merita una raccomandazione "buy", con un prezzo obiettivo a 10 euro.

ENI: anche per Bca Akros è da comprare

A scommettere su ENI è anche Banca Akros che ha lo stesso rating "buy", con un target price ancora più alto a 11,5 euro.

La conferma del giudizio è giunta mercoledì scorso, dopo che ENI e l'International Cooperation Center della National Development and Reform Commission (ICC-NDRC) cinese hanno firmato un Memorandum of Understanding sulla cooperazione energetica.

Per Banca Akros il MoU è atteso generar nuove opportunità nel medio termine e conferma il focus della societa' sullo sviluppo sostenibile e la transizione energetica.

Saipem piace a Banca Akros

Banca Akros punta anche su Saipem, con una raccomandazione "buy" e un fair value a 3,5 euro.

La view bullish è stata ribadita dopo che la scorsa settimana il gruppo ha raggiunto un accordo per un contratto EPC del valore (pro-quota Saipem) di 1,2 miliardi di dollari con Perdaman Chemical and Fertilizers Pty Ltd per lo sviluppo del progetto Burrup Urea in Australia.

Gli analisti di Banca Akros parlano di un contratto grande e che conferma le promettenti prospettive del mercato australiano.

Saipem: nuovo contratto in Australia. La view di Equita e Intesa

Anche Equita SIM parla di una notizi positiva, evidenziando che il contratto in Australia vale potenzialmente il 14% della raccolta ordini 2020 di Saipem.

Trattandosi di un progetto onshore, gli analisti stimano potenzialmente un EBITDA margin ad una sola cifra.

Con questo contratto, la SIM milanese calcola che la raccolta ordini E&C annunciata da inizio 2020 sia pari a circa 6,4 miliardi di euro, rispetto ad una sua stima di 6,9 miliardi.

Non cambia intanto la view cauta su Saipem che secondo Equita SIM merita una raccomandazione "hold", con un prezzo obiettivo a 2 euro.

Non si sbilanciano neanche i colleghi di Intesa Sanpaolo che sul titolo hanno un rating "hold", con un target price a 1,53 euro.

Con riferimento al nuovo contratto, gli analisti parlano di una buona notizia, definendo relativamente ampio l'ammontare, spiegando però che è già incluso nelle loro stime.