Tesla sembra proprio non farcela a uscire dal territorio ribassista in cui è sprofondata negli ultimi tempi. Una serie di cattive notizie non hanno fatto che peggiorare la fiducia degli investitori sul titolo dell'azienda di Elon Musk, che dal picco di 883 dollari toccato il 26 gennaio Tesla ha perso finora il 25% a Wall Street.
- Baillie Gifford & Co. ha ceduto 11,1 milioni di azioni Tesla nel primo trimestre (dopo i 7,4 milioni di fine 2020), pari all'1,2% del flottante. Il gestore scozzese controlla ancora l'1,7% del capitale.
- Mercoledì S&P Global Ratings aveva spiegato che le criptovalute non sono equiparabili a liquidità. E per questo l'investimento miliardario di Tesla in bitcoin non servirà a sostenerne il giudizio sul credito.
- Da sempre gli analisti criticano la sostenibilità di Tesla, visto che genera gran parte dei profitti grazie ai crediti ambientali ceduti alle concorrenti. Stellantis ha detto che non ne avrà più bisogno.
- Tesla ha comunicato al California Department of Motor Vehicles che potrebbe non riuscire ad avere la tecnologia per la piena guida autonoma dei veicoli entro il 2021. Musk di recente aveva detto il contrario.
Sempre cattive notizie e il sell-off di Tesla continua
Anche quando arrivano buone notizie sembra che il mercato non riesca a metabolizzarle e che invece continui a guardare solo a quelle negative. Giovedì Tesla aveva tentato una sortita in positivo, ma ha poi chiuso in perdita dell'1,10% al Nasdaq. Nel mercato esteso era in moderato rialzo, ma avvicinandosi alla riapertura di Wall Street è tornata a perdere terreno e le prospettive sono per una striscia di quattro sedute negative in perdita.
Buone notizie? Sold-out della produzione di Tesla
Qual era la buona notizia? Secondo Electrek (blog specializzato in news su Tesla e su tutto il settore dell'auto elettrica), l'azienda californiana avrebbe comunicato ai suoi dipendenti che il boom della domanda avrebbe portato già al sold-out dell'intera produzione prevista per il secondo trimestre (iniziato da poco più di un mese). Nel primo trimestre Tesla aveva prodotto poco più di 180.000 vetture e ne aveva consegnate il record di 185.000, nonostante qualche problema nel lancio nelle nuove versioni di Model S e Model X.
Cattive notizie? Tesla in ritardo nella guida autonoma
Per quanto riguarda le cattive notizie c'è solo l'imbarazzo della scelta, invece, tra incidenti, tensioni in Cina, dubbi sugli investiment in bitcoin e colossi dell'auto come Stellantis che annunciano che non dovranno più comprare crediti ambientali da Tesla (grazie ai quali genera buona parte dei suoi profitti). Ultima della lista una lanciata da Reuters, secondo cui Tesla avrebbe comunicato al California Department of Motor Vehicles che potrebbe non riuscire ad avere la tecnologia per la piena guida autonoma dei veicoli entro fine 2021. Musk in occasione della presentazione dell'ultima trimestrale si era detto fiducioso che il traguardo sarebbe stato raggiunto. Per capirci il traguardo si chiama Level 5, il che significa che un auto è in grado di circolare senza alcun intervento umano. Le Tesla attualmente commercializzate sono invece ferme al Level 2.
(Raffaele Rovati)