Snam: ribasso continua sul Ftse Mib. Focus su ultimo accordo

Snam ieri è sceso per la sesta seduta di fila, zavorrato dall'andamento dei BTP. Il gruppo si accorda con Golar per una nave di stoccaggio e rigassificazione.

Anche la seduta di ieri si è conclusa con il segno meno per Snam che ha continuato ad arretrare a Piazza Affari, scendendo per la sesta giornata di fila.

Snam in calo per la sesta seduta di fila

Dopo aver avviato il mese di giugno con un calo dello 0,26%, il titolo ieri si è fermato a 5,372 euro, con un ribasso dello 0,44% e oltre 3,1 milioni di azioni transitate sul mercato, contro la media degli ultimi 30 giorni pari a quasi 8 milioni.

Snam appesantito da tonfo BTP. Male anche lo Spread

Al pari di altre utility, anche Snam ieri è sceso in controtendenza rispetto al Ftse Mib, risentendo delle negative indicazioni arrivate dal mercato obbligazionario.

Le tensioni non accennano in alcun modo a placarsi, tanto che ieri lo Spread BTP-Bund è salito del 2,75% a 205,3 punti base.

Male i BTP, sui quali anche ieri si sono abbattute le vendite, tanto che il rendimento del decennale è balzato in avanti del 4,01% al 3,297%.

Snam: accordo con Golar per una nave di stoccaggio e rigassificazione

Snam ha comunicato l’accordo con Golar per acquisire una nave di stoccaggio e rigassificazione (FSRU) con una capacità di stoccaggio di 170.000 metri cubi e una capacità di rigassificazione continua di 5 miliardi di metri cubi l’anno.

La nave entrerà in esercizio nel 2023 ed entrerà in RAB, non incluso nel Piano strategico 2021-2025 di Snam. Inoltre, il decreto aiuti ha stabilito un fondo aggiuntivo di circa 30 milioni di euro annui per compensare eventuali minori utilizzi futuri degli LNG in Italia. evidenziando che il fattore di utilizzo garantito dalla regulation per gli LNG al 64%.

Il rischio volumi dovrebbe quindi essersi ridotto con una copertura dei volumi che sale a circa l’85-90% grazie alla decisione del governo. La nave ha una vita di 20 anni e quindi andrà verificato se vi sarà un rischio nel lungo termine. Le opere aggiuntive per il collegamento dovrebbero essere circa 70 milioni di euro.

Snam gli impatti dell’accordo attesi da Equita SIM

Gli analisti di Equita SIM stimano un impatto sui ricavi di circa 60 milioni di euro e sull’EBITDA di 40 mili0ni, cioè circa il 2% dell’EBITDA e l’1%-2% sulla bottom line.

Inoltre, Snam ha in avanzata fase di negoziazione l’acquisto di una seconda nave per un importo simile che quindi potrebbe raddoppiare gli impatti a livello di EBITDA e bottom line, con una RAB aggiuntiva che potrebbe quindi essere pari a circa 800 milioni di euro.

Equita SIM ricorda inoltre che ISTAT ha diffuso i dati del deflatore degli investimenti fissi lordi per il primo trimestre 2022, pari al 3,2%, cioè inferiore al 6% dell’inflazione, perché non impattano direttamente i costi dell’energia, che dovrebbero riflettersi quindi nei prossimi trimestri.

Snam: gli analisti restano cauti

In particolare, l’inflazione per gli impianti è risultata ancora bassa cioè pari allo 0,5%. Snam ha già comunicato il RAB deflator per il 2023 al 2,1%: il primo trimestre di quest’anno impatterà per le tariffe 2024.

Nessuna modifica al giudizio di Equita SIM che su Snam ribadisce la raccomandazione “hold”, con un prezzo obiettivo a 5,3 euro.

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