STM in forte ribasso per carenza semiconduttori

Quarta seduta consecutiva al ribasso per STM che si muove in sintonia con il settore. L'indice Philadelphia Semiconductor Index (SOX), il riferimento per il comparto semiconduttori americano, è in rosso anche oggi dopo il -3,11% accusato ieri

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Quarta seduta consecutiva al ribasso per STM, in sintonia con il settore. L'indice Philadelphia Semiconductor Index (SOX), il riferimento per il comparto semiconduttori americano, è in rosso anche oggi dopo il -3,11% accusato ieri. Il settore è penalizzato dalla scarsità di offerta generata da diversi fattori. Il primo è l'emergenza Covid-19: i lockdown decisi da gran parte dei governi hanno provocato un boom della domanda di prodotti di elettronica di consumo. PC e console per videogiochi sono diventati strumenti essenziali per il lavoro e lo svago di chi è stato costretto per mesi a vivere prevalentemente all'interno delle proprie abitazioni.

STM: settore auto ferma produzione, mancano i semiconduttori

L'altro elemento di criticità è rappresentato dal balzo della domanda da parte del settore automotive nel quarto trimestre 2020. Le auto moderne sono caratterizzate da un'elevata presenza di elettronica avanzata: senza adeguate forniture di semiconduttori la produzione è di fatto obbligata a fermarsi. Ford, General Motors e Stellantis (la newco derivante dall'integrazione FCA-PSA) sono tra i costruttori che hanno dovuto fermare temporaneamente alcune fabbriche. Proprio ieri General Motors ha annunciato l'estensione del blocco di tre siti produttivi in Nord America. IHS Markit prevede un taglio della produzione globale di autoveicoli di quasi un milione di unità nel primo trimestre del 2021, mentre AlixPartners stima in 60,6 miliardi di dollari il danno a livello di ricavi causato al settore automotive dalla carenza di semiconduttori.

Le prospettive in borsa di STM: cosa dice l'analisi tecnica

L'analisi del grafico di STM mette in evidenza il segnale ribassista inviato a cavallo dello scorso fine settimana con la violazione della linea ascendente che ha sostenuto il rally partito a marzo 2020. Il titolo si sta avvicinando rapidamente ai minimi di metà dicembre a 28,60-28,70 euro, supporti statici al di sotto dei quali il quadro grafico di medio termine peggiorerebbe sensibilmente prospettando approfondimenti verso 25,70 e 23. Segnali di forza in caso di superamento di 32-33, prologo a un attacco al massimo da aprile 2002 toccato il 15 febbraio a 35,89. Oltre questo ultimo riferimento riattivazione della tendenza rialzista di fondo verso 39,45 e 42,75.

(Simone Ferradini)