Suning lascia lo Jiangsu, Inter col fiato sospeso

Negli scorsi giorni il titolo Suning era stato sospeso in borsa in seguito a voci su un cambio di proprietà. Nel frattempo il gruppo ha sospeso in via definitiva le attività della squadra cinese Jiangsu, una decisione che vede l'Inter spettatrice interessata

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Durante la notte tra il 27 e il 28 febbraio sono arrivate delle notizie dalla Cina che interessano da vicino anche l'Inter, i suoi tifosi, ma anche i suoi investitori. Il gruppo Suning ha deciso di sospendere tutte la attività dello Jiangsu, squadra che ha appena festeggiato i 27 anni dalla sua fondazione e che solo nella scorsa stagione ha vinto il campionato cinese.

L'azienda si trova nel pieno di una riorganizzazione voluta dalla famiglia Zhang, che all'interno delle proprie gerarchie non riesce più a far rientrare la gestione del club con sede a Nanchino. La Super League cinese solitamente prende il via tra i mesi di febbraio e marzo, motivo per cui i termini per l'iscrizione al prossimo torneo erano ormai in scadenza. A margine di un'attesa che si è protratta per diverse settimane è arrivata la decisione che in molti si aspettavano, resa nota attraverso un comunicato ufficiale:

“A causa della sovrapposizione di vari elementi incontrollabili, il Jiangsu Football Club non può garantire efficacemente la continuazione dell’attività: da ora in poi, il Jiangsu Football Club si fermerà. L’attività di ogni squadra verrà cessata e, allo stesso tempo, su scala più ampia, ci aspettiamo che proseguano su scala più ampia le questioni relative allo sviluppo successivo”.

Lo stop definitivo alle attività non riguarda solo la squadra maschile, ma coinvolge anche quella femminile e tutte le giovanili. Negli ultimi anni lo Jiangsu si era imposto come una delle realtà più interessanti del calcio orientale, aveva dato vita a una struttura manageriale di alto livello con un team di professionisti specializzato sia in ambito tecnico/sportivo che in quello gestionale/finanziario.

Oggi è un club appeso al lumicino, nella flebile speranza che qualche nuovo investitore decida di acquisirlo. Nel frattempo, la domanda che ci si si pone al di qua della grande muraglia è se tali avvicendamenti possano o meno ripercuotersi sull'Inter, di cui il gruppo Suning è il principale azionista fin dal 2016. 

Al momento la risposta sembrerebbe no, almeno non nel breve termine. L'investimento nel gruppo Suning in Italia è di natura differente, trova terreno fertile nella Via della Seta e in un fil rouge che lega gli interessi commerciali ed economici di entrambi i paesi. Ci sono buoni motivi per credere che un colosso dell'elettronica di tale portata non si riveli camaleontico al punto da rivedere in toto un investimento così importante e avviato poco meno di cinque anni fa. 

Titolo Suning sospeso in Borsa

Alle volte però i buoni motivi non bastano, o meglio, il loro valore viene meno quando ne subentrano altri di maggiore portata. Poche ore prima della decisione di concludere le attività dello Jiangsu, era giunta infatti un'altra notizia, riguardante la sospensione del titolo Suning dalla borsa di Shenzhen. Si sono quindi aperti nuovi scenari, uno dei quali rimbalza sui tabloid e sui principali media da diverso tempo, riguardante l'imprenditore Jack Ma Yun.

Il dominus della multinazionale Alibaba si trova da tempo al centro di voci che lo vorrebbero detentore di buona parte degli asset in capo alla famiglia Zhang. Si tratterebbe di una sorta di pegno, una manovra che Jindong e figlio avrebbero avviato allo scopo di generare liquidità. In altre parole, un sacrificio azionario che rientra in un regime di rischio calcolato, che non avrebbe niente a che vedere con le attività e lo sviluppo commerciale di Suning.com.

L'Inter alla finestra 

Focalizzandoci sul pianeta Inter però, scopriamo che gli Zhang stanno ultimando un trasferimento pari a circa il 20-25% del capitale direttamente nelle proprie mani. Il perché di questa mossa muove ulteriori interrogativi e un sospetto, ovvero che sia subentrato l'interesse di un'azienda molto vicina al Partito Comunista Cinese. In questo caso potrebbe delinearsi uno scenario che vedrebbe la Cina stessa, in quanto Stato, all'interno del capitale del club nerazzurro. 

Che qualcosa bolla in pentola è ormai un dato acquisito. Giunti a questa fase non risulta chiaro se le recenti rassicurazioni di Steven Zhang, che garantiva un impegno alla causa dell'Inter con o senza sostegni provenienti dall'esterno, troveranno conferma anche nei prossimi mesi.

È evidente che dalle parti di Milano nessuno voglia fare la fine dello Jiangsu, così come non sarebbero in molti a saltare di gioia in caso di un ingresso in società dello Stato Cinese, ma i tempi sono ancora prematuri per comprendere con esattezza gli scenari a venire. Jack Ma, negli ultimi mesi aveva fatto perdere le proprie tracce, una mossa non correlata ai rapporti tra lui e la famiglia Zhang. Il risultato però è che la pista che conduceva a una sua entrata nel pacchetto di maggioranza dell'Inter si è pian piano affievolita. Adesso, alla luce dei recenti sviluppi, non è da escludere che il suo nome torni di moda molto presto. 

Jack Ma detiene già un 20% di quote del gruppo Suning attraverso il sito di e-commerce Taobao, controllato direttamente da Alibaba. Stando agli ultimi dati disponibli, il magnante cinese dispone di un patrimonio che si aggira intorno ai 40 miliardi di dollari, facile quindi immaginarlo come uno dei principali candidati a diventare il nuovo proprietario dell'Inter. Allo stato attuale però, sul tema vige un clima di totale riservatezza.