Superlega: il bluff che non piace alla borsa

L'ipotesi di una Superlega mette in subbuglio la Borsa. Dopo un +18% a inizio settimana, la Juventus ha ha perso oltre 4 punti percentuali, mentre il Manchester United è passato da un quasi +10% a un -3,50%. Ma forse è tutto un bluff.

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L'ipotesi di una Superlega mette in subbuglio la Borsa. Dopo un +18% a inizio settimana, la Juventus ha ha perso oltre 4 punti percentuali, mentre il Manchester United è passato da un quasi +10% a un -3,50%. Ma forse è tutto un bluff!

Chi c'è dietro la superlega

Juventus e Manchester United sono tra le squadre fondatrici della Superlega (in inglese Super League), ma in tutto sono 12 le squadre di calcio europee (e potrebbero presto entrarne altre tre) che daranno il via alla prima stagione inaugurale. 

Alla guida della nuova competizione c'è Florentino Pérez, già alla guida del Real Madrid, affiancato dai vicepresidenti Andrea Agnelli e Joel Glazer e queste sono le squadre che già hanno aderito, salvo poi (alcune) cambiare idea:

  • Inter
  • Milan
  • Juventus
  • Atlético Madrid
  • Real Madrid
  • Barcellona
  • Arsenal
  • Chelsea
  • Liverpool
  • Manchester City
  • Manchester United
  • Tottenham
  • Anche il Napoli ha manifestato interesse a partecipare.

Come funzionerà la Superlega

Secondo il comunicato pubblicato tra domenica e lunedì, il format prevede incontri infrasettimanali tra i club, che continueranno ad affrontarsi anche rispettivi campionati nazionali. Tuttavia la Uefa ha smentito il comunicato ufficiale della Superlega, minacciando sia le squadre sia i singli calciatori: i club verranno infatti esclusi dai campionati nazionali, dalle competizioni europee (Europa League, Champions League) e i singoli giocatori non potranno partecipare alle competizioni delle nazionali di calcio. 

Il campionato potrebbe partire da agosto e sarà organizzato in due gironi da 10: le prime tre classificate accederanno automaticamente ai quarti di finale con un formato a eliminazione diretta, mentre le quarte e quinte classificate si affronteranno in una sfida andata-ritorno.

Un bluff che non piace alla Borsa

La Superlega comprende i più ricchi club Europei che complessivamente potrebbero incrementare il loro fatturato di 450 milioni grazie alla sola la partecipazione, per via dei diritti televisivi milionari.

Le borse sono quindi in attesa di sviluppi per scommettere sulle società quotate che partecipano a questa nuova competizione e che potrebbero moltiplicare il loro valore di mercato.

Prima di investire, però, fate attenzione alla causa miliardaria che l'Europa e l'ECA hanno intentato contro i club che partecipano alla Superlega, sollevando un polverone enorme anche in politica.

Tanto è bastato per costringere molto squadre a fare un passo indietro e ad uscire dal progetto: Il Manchester United ha già comunicato ufficialmente l'abbandono, seguito da tutti gli altri club inglesi, dopo una forte contestazione dei tifosi. Anche l'Inter dice addio, con un comunicato arrivato nella notte e le spagnole stanno aspettando la decisione dei soci. 

Per i club non è una buona notizia: il contratto firmato per aderire alla Superlega è molto vincolante e ci saranno delle penali molto alte per l'uscita.

A quanto andranno Juventus e Manchester United

Sotto il profilo grafico, Juventus (Borsa di Milano) ha manifestato una elevata volatilità dopo la notizia della nascita della Superlega. Le quotazioni dovranno confermarsi al di sopra di 0,86/0,87 per guardare con fiducia al futuro verso target che nel breve termine si posizionano a 1,00 euro, ma che nel medio termine potrebbero arrivare a 1,14, per la chiusura del gap del febbraio 2020, poi fino a 1,50 euro, sui top del 2019. Il ritorno definitivo sotto area 0,86 farebbe invece temere di aver assistito a una bull trap con conseguente rivisitazione dei minimi di inizio mese a 0,75 circa. 

Dopo l'entusiasmo di lunedì il Manchester United (Nyse) ha quasi annullato il vantaggio riportandosi sui 16,60 dollari, non distante dalla base del canale che sale dai minimi dello scorso anno, ora a 14,70 circa. La tenuta di questo riferimento e la rottura dei 18 dollari potrebbero fornire lo slancio verso area 20, ostacolo critico nel medio lungo termine corrispondente ai massimi del 2020. Solo la rottura di questo limite creerebbe le premesse per un'accelerazione rialzista verso i record del 2018 a 27,65 circa.

(Claudia Cervi)