Telecom sale dopo MoU. Rete unica: ecco quando arriverà

Telecom Italia frena dai top, ma resta in positivo dopo la firma del MoU per la rete unica: primo passo di un percorso ancora lungo? La view degli analisti.

Buon avvio di settimana per Telecom Italia che, dopo aver chiuso la sessione di venerdì scorso con un progresso di poco inferiore al mezzo punto percentuale, oggi sale per la quarta seduta di fila.

Telecom Italia sale ancora, ma frena dai top

Il titolo ha aperto gli scambi in rialzo e ha già ritracciato dai top intraday segnati a 0,2947 euro, pur mantenendosi in positivo.

Negli ultimi minuti Telecom Italia si presenta a 0,2845 euro, con un vantaggio dell’1,46% e oltre 86 milioni di azioni passate di mano fino a ora, contro la media degli ultimi 30 giorni pari a cica 187 milioni.

Telecom: MoU con CPD, Open Fiber, KKR e Macquarie su rete unica

Il titolo scatta in avanti sulla scia delle notizie arrivate ieri a mercati chiusi, con un comunicato stampa da cui si è appreso che Telecom Italia, CDP Equity, Open Fiber, KKR e Macquarie, hanno sottoscritto un memorandum of understanding, ossia un protocollo di intesa non vincolante relativo al progetto di integrazione tra le reti di Telecom Italia e Open Fiber.

L’obiettivo del MoU è avviare un processo volto alla creazione di un solo operatore delle reti di telecomunicazioni, non verticalmente integrato, controllato da CDP e partecipato da Macquarie e KKR, che consenta di accelerare la diffusione della fibra ottica e delle infrastrutture VHCN (VeryHigh Capacity Networks) sull’intero territorio nazionale.

Le parti hanno condiviso che l’operazione possa articolarsi mediante la separazione delle attività infrastrutturali di rete fissa da quelle commerciali di TIM, mediante un’operazione societaria o combinazione di operazioni societarie da definirsi, e l’integrazione delle prime con la rete controllata da Open Fiber con modalità da definirsi.

L’obiettivo è arrivare entro il 31 ottobre prossimo a un accordo vincolante che sarà sottoposto ai rispettivi board e che si intende poi sottoporre anche all’approvazione degli azionisti di TIM.

Telecom Italia: primo passo di un percorso ancora lungo

Secondo gli analisti di Equita SIM, si tratta di un primo passo in un percorso ancora lungo e complesso, come emerge dai tempi che le parti si sono lasciati per arrivare a un accordo vincolante.

Dal comunicato stampa diffuso ieri emerge che Telecom Italia è pronta a dismettere completamente la rete. Non è del tutto chiaro invece il perimetro, che potrebbe includere anche il backbone oltre alla rete d’accesso e a Sparkle (non citata negli articoli, ma parte del perimetro di NetCo presentato a marzo).

La SIM milanese ritiene che la cessione in toto sia preferibile alla cessione della maggioranza, in quanto aumenta i proventi per un asset non più controllato e accresce le chance di approvazione da parte delle autorità.

Il passaggio assembleare offre maggiori garanzie che sia un’operazione di interesse per gli azionisti TIM e quindi agli analisti sembra positivo e opportuno, vista la rilevanza dell’operazione.

Telecom: focus su valore rete. La view di Equita SIM

Non sono emerse indicazioni puntuali di valore per la rete, che saranno parte del negoziato. Gli articoli di stampa indicano un range di 16-21 miliardi di euro, con un valore medio intorno a 18 miliardi di euro.

Nelle loro ipotesi, con il perimetro di Netco delineato a marzo, gli esperti di Equita SIM valutano la rete 21 miliardi di euro a livello di enterprise value e 5 miliardi l’equity di pertinenza di Telecom Italia.

Il Capital Markets Day del 7 luglio prossimo potrebbe non avere ancora indicazioni puntuali sui valori della rete, ma potrà fornire chiarimenti sugli economics dell’asset da dismettere, e sulle strategie di ServCo (e in particolare di EnterpriseCo).

La cessione ai prezzi ipotizzati da Equita SIM lascerebbe una ServCo con 4 miliardi di euro di debito netto after lease e 2,7 miliari di ebitda after lease 2022, quindi ampiamente sostenibile in uno scenario di EBITDA stabilizzato.

La somma delle parti della SIM milanse è di 0,39 euro, di cui 0,24 euro per la rete e 0,15 euro per ServCo. Ai prezzi di oggi, tenendo ferma la valutazione di ServCo, il mercato sconta quindi un valore per la rete di 12 centesimi di euro, ossia un enterprise value di NetCo di 19 miliardi di euro incluse le sinergie.

In attesa di novità gli analisti di Equita SIM mantengono una view cauta su Telecom Italia, con una raccomandazione “hold” e un prezzo obiettivo a 0,39 euro.

Telecom Italia al vaglio di Banca Akros

A puntare sul titolo è anche Banca Akros che oggi ha rinnovato l’invito ad accumularlo in portafoglio, con un target price a 0,4 euro.

Per gli analisti la notizia della firma del memorandum of understanding è positiva, ma già scontata, visto che l’accordo giunge dopo settimane di ritardi e il protocollo di intesa siglato non aggiunge novità rilevanti.   

Telecom Italia sotto la lente di Bestinver

Bullish anche la view di Bestinver che su Telecom Italia ha una raccomandazione “buy”, con un range di valutazione tra 0,68 e 0,78 euro.

Secondo gli analisti difficilmente il progetto della rete unica andrà in porto prima della fine del 2023.  

Per gli esperti, quando si materializzerà, Telecom Italia si ritroverà con una posizione di bilancio più sana che potrebbe consentire all’azienda di tornare a competere nel segmento dei servizi, allo stesso livello di altri operatori con meno vincoli e con più fonti da utilizzare per aggiornare i propri servizi.

Davide Pantaleo
Davide Pantaleo
Davide Pantaleo da quasi un ventennio si occupa di Borsa e Finanza. Dopo aver svolto per diversi anni l'attività di promotore finanziario in Italia e all'estero, nel 2005 entra nel team di Trend-online con l'incarico di redattore.
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