A meno di un’ora dalla chiusura delle contrattazioni odierne, la seduta si conferma in ribasso anche per Telecom Italia, che riesce però a difendersi meglio dell’indice Ftse Mib.
Telecom Italia cala, ma tiene meglio del Ftse Mib
Il titolo ieri è salito di poco più di due punti percentuali, reagendo dopo tre sessioni in calo, e oggi ha ripreso subito la via delle vendite.
Mentre scriviamo, Telecom Italia viene fotografato a 0,3015 euro, con una flessione del 2,36% e oltre 136 milioni di azioni transitate sul mercato fino a ora, contro la media degil ultimi 30 giorni pari a circa 189 milioni.
Telecom Italia: quali novità dal Cda odierno?
Telecom Italia resta al centro dell’attenzione nel giorno in cui è prevista una riunione del Cda per l’esame e l’approvazione dei dati completi del 2022.
Come segnalato già nei giorni scorsi, gli analisti di Equita SIM dall’incontro odierno non si aspettano decisioni importanti sul tema della rete, ma la prosecuzione delle negoziazioni con entrambe le parti.
Focus sui conti 2022 di Open Fiber
Intanto ieri Open Fiber ha riportato i numeri 2022, che vedono ricavi a 470 milioni di euro, un EBITDA a 179 milioni e una perdita netta pari a 162 milioni.
Gli investimenti sono stati 1,5 miliardi di eruo, confermando un trend di significativi CAPEX legati allo sviluppo della copertura FTTH, che ha raggiunto 15,5 milioni di unità immobiliari, di cui 13 milioni in FTTH e 2,5 milioni in FWA.
Il debito netto a fine 2022 è salito a 4,6 miliardi di euro, inclusi 600 milioni di euro di prestito soci. I clienti attivi a fine 2022 erano 2,2 milioni.
Telecom: il commento di Equita SIM
Equita SIM fa sapere che rispetto alle sue proiezioni, Open Fiber è sostanzialmente allineato come impegni di investimento ed evoluzione del debito, ma è sotto le attese come evoluzione dell’EBITDA e della crescita clienti.
Questo elemento era già emerso dai dati di linee wholesale di TIM, in calo ma sistematicamente meno di quanto atteso nel corso del 2022.
Open Fiber rimane comunque un elemento di incertezza importante sulle prospettive di lungo termine di NetCo, per cui l’aggregazione tra Open Fiber e NetCo, con gli opportuni remedies, rimane un obiettivo strategicamente rilevante per il titolo Telecom Italia.
Telecom: Tar, inammissibile progetto per PSN
Sempre parlando dell’ex monopolista, ricordiamo che due giorni fa il Tar del Lazio ha stabilito, con sentenza non definitiva, che il progetto selezionato dal governo per il Polo Strategico Nazionale (PSN) era inammissibile.
Il tribunale ha riscontrato infatti due elementi del progetto che non sarebbero rispondenti ai requisiti fissati: la distanza di almeno 500 km tra le due coppie di Data Centers (una delle due coppie del consorzio aggiudicatario sarebbe appena sotto soglia) e la collocazione dei Data Center in area sismica non inferiore a 3 (uno dei Data Center del consorzio è collocato in area sismica 2B, anche se costruito con criteri antisismici).
Non sarebbe a rischio la prosecuzione delle attività del Polo Strategico Nazionale, ma esiste il rischio che il consorzio concorrente formato da Fastweb e Aruba possa chiedere per il danno economico subìto un risarcimento che secondo Equita SIM, e stando all’articolo del Sole 24 Ore) dovrebbe essere a carico dello Stato che ha selezionato il progetto inammissibile.
Telecom Italia: la view di Equita SIM
Gli analisti della SIM milanese si aspettano in ogni caso un ricorso da parte del governo al Consiglio di Stato e non vedono quindi impatti su Telecom Italia.
Nessuna modifica alla strategia suggerita da Equita SIM per il titolo, con la conferma di una raccomandazione “buy” e di un prezzo obiettivo a 0,41 euro.