A dispetto dell’andamento positivo mostrato oggi dal Ftse Mib, la seduta prosegue in calo per Telecom Italia che accusa la peggiore performance nel paniere delle blue chips.
Telecom Italia maglia nera tra le blue chips
Il titolo, dopo aver guadagnato oltre mezzo punto percentuale venerdì scorso, ha imboccato da subito la via delle vendite oggi.
Negli ultimi minuti Telecom Italia si presenta a 0,44 euro, con un calo del 2,5% e oltre 77 milioni di azioni scambiate fino ad ora, contro la media degli ultimi 30 giorni pari a circa 233 milioni.
Telecom Italia: rumor sul piano stand-alone
Le azioni del gruppo telefonico cadono nella rete dei ribassisti sulla scia delle nuove indiscrezioni circolate sulla stampa questa mattina con riferimento a diversi temi. Repubblica in particolare fornisce qualche ulteriore rumor sul piano Telecom Italia.
Come già emerso nei giorni scorsi, il piano industriale del gruppo prevederebbe la separazione proporzionale di Rete (NetCo) e Servizi (ServiceCo), con l’obiettivo della fusione della NetCo con Open Fiber, in modo che CDP abbia il controllo dell’asset e contando sul via libera dell’autorità all’operazione in quanto operatore wholesale only.
Secondo il quotidiano, se il mercato gradisse il piano standalone, potrebbe essere rigettata l’offerta di KKR. Se invece il titolo andasse sotto pressione, si tornerebbe a guardare all’offerta dei fondi.
Telecom Italia: risposta a KKR sllitta a marzo
Secondo il Sole 24 Ore, sono però ancora in corso valutazioni proprio per definire il perimetro di attività, personale e debito da conferire e per capire i rischi di stop da parte di Bruxelles sulla rete unica.
Il sistema bancario sarebbe pronto a rifinanziare il debito attuale. Il Sole 24 Ore riporta poi che Telecom Italia intende attendere l’approvazione del piano il 2 marzo prima di rispondere a KKR in merito alla due diligence, ritenendo inopportuno aprire la data room prima dell’approvazione dei risultati 2021 e del business plan.
Telecom: al via i bandi per le aree grigie
Gli analisti di Equita SIM segnalano anche che ieri sono stati pubblicati i bandi di gara per la copertura ultra broadband delle aree grigie, riguardanti 7 milioni di unità immobiliari, che vede gli operatori gareggiare su 15 lotti, per un totale di 3,65 miliardi di euro di fondi, e con la possibilità di aggiudicarsi al massimo 8 lotti.
Le gare prevedono un coinvestimento pubblico-privato con un 30% minimo di investimento privato e con regole di clawback nel caso in cui i rendimenti a termine fossero superiori a una certa soglia: 30% superiore al WACC regolatorio dell’8,64%.
L’assegnazione dipende da una valutazione tecnica per 75 punti e da una economica per 25 punti, calcolata in base allo sconto rispetto ai fondi pubblici previsti.
Telecom Italia sotto la lente di Equita SIM
Gli operatori interessati dovranno presentare l’offerta entro il 16 marzo, mentre i lavori dovranno essere completati entro giugno 2026.
Secondo Equita SIM, i tempi stretti e i limiti per operatore potrebbero essere un ulteriore ostacolo alla rete unica. Non cambia intanto la view cauta su Telecom Italia, con una raccomandazione “hold” e un prezzo obiettivo a 0,32 euro.