Sull'invasione dell'Ucraina crollano i profitti di Jp Morgan

Jp Morgan costretta ad accantonare 902 milioni. Un anno fa liberava riserve per 5,2 miliardi. Nel primo trimestre i profitti crollano del 42% sull'invasione dell'Ucraina.

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Parte male ma parte come ci si sarebbe aspettato la tornata di trimestrali della Corporate America, costretta come gran parte dell'economia occidentale (e non solo) a fare i conti con la guerra di Vladimir Putin. Sull'invasione dell'Ucraina, infatti, i profitti di Jp Morgan Chase & Co. crollano del 42% annuo. E soprattutto tornano gli accantonamenti. Un anno fa il big di Wall Street liberava riserve per 5,2 miliardi di dollari, grazie a un clima economico più roseo del previsto. Negli ultimi tre mesi, invece, le riserve sono salite di 924 milioni per costi complessivi di quasi 1,5 miliardi (considerando anche le svalutazioni).

I profitti di Jp Morgan crollano del 42% sull'invasione dell'Ucraina

Senza dimenticare la tragedia che si sta vivendo in Ucraina, tutte le colpe della frenata di Jp Morgan non sono comunque attribuibili alla scellerata politica estera di Putin. Sui conti pesano anche l'onda lunga della crisi della supply chain e l'impennata dell'inflazione (che già si era fatta sentire nel precedente trimestre). In ogni caso Jp Morgan ha registrato un crollo dei profitti netti da 14,3 miliardi, pari a 4,50 dollari per azione, a 8,28 miliardi, e 2,63 dollari, contro i 2,72 dollari del consensus di FactSet. Migliori delle attese, invece, i ricavi, scesi del 5% annuo a 30,72 miliardi di dollari, sopra ai 30,59 miliardi stimati dagli analisti.

Ucraina ma anche inflazione e supply chain a frenare Jp Morgan

"Rimaniamo ottimisti sull'economia, almeno nel breve periodo - i bilanci dei consumatori e delle imprese e la spesa dei consumatori rimangono a livelli sani - ma vediamo sfide geopolitiche ed economiche significative in vista a causa dell'inflazione elevata, dei problemi della supply chain e della guerra in Ucraina", ha ammesso il numero uno di Jp Morgan Jamie Dimon, che settimana scorsa, nell'annuale lettera agli azionisti della banca, definiva la congiuntura attuale una "situazione senza precedenti". E alla fine i risultati, nota Barron's, mostrano un mix agli investitori: da una parte c'è stato l'evidente indebolimento delle condizioni macroeconomiche ma dall'altra i fondamentali rimangono sostanzialmente sani.

Sull'invasione dell'Ucraina tornano accantonamenti per Jp Morgan

E per gli investitori è arrivata a sorpresa una buona notizia. Jp Morgan ha infatti annunciato l'avvio di un nuovo programma di riacquisto di azioni proprie da 30 miliardi di dollari che partirà con il mese di maggio. Il buyback non è tuttavia bastato per mettere al riparo il titolo a Wall Street. Avvicinandosi alla riapertura degli scambi, infatti, Jp Morgan scambiava in perdita di oltre il 3% al Nyse. Parte male dunque la tornata di trimestrali dei colossi bancari a stelle e strisce. Ora la palla passa alle rivali di Jp Morgan. Giovedì 14 aprile sarà infatti il turno di Citigroup, Morgan Stanley, Goldman Sachs Group e Wells Fargo. Bank of America pubblicherà invece la sua trimestrale lunedì 18 aprile. (Raffaele Rovati)