Stallo trattative Ucraina: materie prime in fibrillazione

Incertezza estrema sul destino dell'Ucraina: le trattative non decollano. Intanto i prezzi delle materie prime volano alle stelle.

Le trattative tra Russia e Ucraina per cercare di fermare l’invasione di Mosca non stanno generando risultati. Al momento quindi non si vedono spiragli per un cessate il fuoco e per una soluzione diplomatica della crisi. Scontri militari e ritorsioni economiche sono l’orizzonte di breve termine con effetti devastanti sui mercati delle materie prime.

Petrolio sui massimi dal 2008

Il petrolio a inizio mattinata ha toccato nuovi massimi pluriennali. Il future maggio 2022 sul Brent al momento segna 114,20 $/barile ma ha raggiunto i 119,78 (massimo da maggio 2012), il future aprile 2022 sul WTI segna 111,30 $/barile (toccati i 116,50, massimo da settembre 2008). Ieri il meeting OPEC e OPEC+ (OPEC più la Russia) ha completamente ignorato la guerra in Ucraina (nemmeno una citazione nel documento finale, solo un accenno a “tensioni geopolitiche”) e confermato il modesto incremento della produzione giornaliera già programmato: 400 mila barili aggiuntivi a partire da aprile. Inoltre alcuni analisti segnalano che nessuno vuole acquistare il petrolio russo, anche a causa delle difficoltà e dei rischi di trasporto.

Record storico per il gas

Record storici per il gas naturale: il future Dutch TTF Gas (il riferimento per l’Europa) sulla scadenza aprile a inizio mattinata ha sfiorato i 200 euro per megawatt. Il derivato ha poi perso terreno assestandosi poco sopra i 165. A cavallo del fine settimana il gas sembrava aver assorbito l’accelerazione accusata giovedì scorso in area 140 dopo l’avvio dell’invasione russa. A sostenere questa tesi i dati sulle scorte Europee e l’ormai vicina fine della stagione invernale, periodo che coincide con un crollo della domanda di gas. I problemi si sarebbero ripresentati a fine estate con l’avvio del processo di ricostituzione delle riserve in vista dell’inverno, ma nell’immediato non sembravano esserci problemi.

Balzo in avanti anche per i future agricoli

Massimi assoluti anche per le materie prime agricole. Il future scadenza maggio sul grano tenero quotato al MATIF-Euronext di Parigi stamattina ha toccato i 364,50 euro/tonnellata, +7% rispetto alla chiusura di ieri a 340,75. Il future scadenza giugno sul mais a metà pomeriggio ha toccato i 320,25 euro/tonnellata, +5,5% rispetto ai 303,50 della chiusura di ieri. La colza si è spinta a 831 euro/tonnellata, +3,4% rispetto agli 803,75 della chiusura precedente.

(Simone Ferradini)

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