Unicredit soffre: cosa è successo? Focus su prossime mosse

Unicredit scivola in fondo al Ftse Mib, per nulla sostenuto dai buoni segnali arrivati da BTP e Spread. Cosa ha pesato sul titolo?

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Nuovo segno meno per Unicredit che oggi ha perso terreno per la terza seduta di fila, accusando la peggiore performance non solo nel settore bancario, ma nell'intero paniere delle blue chips.

Unicredit sotto scacco: peggior bancario e ultimo tra le blue chips

Il titolo, dopo aver ceduto ieri circa mezzo punto percentuale, oggi è stato bersagliato dalle vendite, mostrando una evidente debolezza relativa rispetto al Ftse Mib.

A fine giornata Unicredit si è fermato a 8,661 euro, con un affondo del 3,36% alimentato da volumi di scambi elevati, visto che sono transitate sul mercato oltre 35 milioni di azioni, contro la media degli ultimi 30 giorni pari a circa 24,5 milioni.

Unicredit ignora i buoni segnali di BTP e Spread

Il titolo, al pari degli altri bancari, non ha trovato alcun sollievo nell'andamento molto incoraggiante del mercato obbligazionario.

Lo Spread BTP-Bund è sceso del 2,06% riportandosi sotto quota 100 punti base e precisamente a 99,70, mentre i BTP sono stati ben comprato, con il rendimento del decennale crollato del 4,98% allo 0,668%.

Unicredit: le indicazioni da cal in vista della trimestrale

A penalizzare l'andamento odierno di Unicredit sono state invece le indicazioni arrivate da una call del gruppo cui hanno partecipato diversi analisti, in vista della diffusione dei conti del primo trimestre in agenda tra circa un mese e precisamente il 6 maggio.

Con riferimento alla call, gli analisti di Mediobanca evidenziano l'indicazione di una certa debolezza sul margine di interesse netto, mentre la view è stata più costruttiva per il costo del rischio e il Common Equity Tier 1.

Il trading dovrebbe essere supportato dalla volatilità, a livello stagionale, mentre le commissioni dovrebbero presentarsi contrastate, con trend positivi nel risparmio gestito, rispetto a commissioni leggere sulle transazioni e sui finanziamenti a causa del lockdown.

Unicredit sotto la lente di Mediobanca

Nel complesso le cattive e le buone notizie dovrebbero bilanciarsi, ma gli analisti di Mediobanca Securities mantengono una view bearish su Unicredit, con una raccomandazione "underperform" e un prezzo obiettivo a 8,8 euro.

La strategia di Piazzetta Cuccia si giustifica alla luce dei trend operativi di breve che non offriranno sostegno e in attesa di maggiore chiarezza sul gruppo.

L'attenzione è rivolta ora all'appuntamento della prossima settimana e precisamente del 15 aprile, quando si terrà l'assemblea di Unicredit chiamare a nominare il nuovo Cda e il nuovo AD, indicato nella persone di Andrea Orcel.

Unicredit: UBS resta bullish

Ben diverso il messaggio che arriva da UBS, i cui analisti sono ottimisti sul titolo, tanto da confermare la raccomandazione "buy" con un target price a 11,3 euro.

Parlando della call tenuta da Unicredit in vista della trimestrale, la banca elvetica segnala che è emerso nel complesso un'indicazione di continuità rispetto a quanto già indicato dal gruppo a febbraio.

Gli analisti non si aspettano una rapida ripresa dei ricavi nel primo trimestre, segnalando che il net interest income dovrebbe confermarsi su un trend discendente.

Il costo del rischio è atteso a 70 punti base, ma gli analisti di UBS evidenziano che la guidance potrebbe essere conservativa, alla luce delle indicazioni fornite dal management.

Unicredit: focus su nomina Orcel. Quali le mosse del gruppo sul fronte M&A

Intanto, ancor prima dell'appuntamento di inizio maggio con i conti del primo trimestre di quest'anno, si guarderà per Unicredit a quello in agenda la prossima settimana.

L'attenzione del mercato è infatti calamitata dall'assemblea del 15 aprile e dalla nomina del nuovo AD, Andrea Orcel, per capire quale sarà la strategia che il nuovo manager intenderà seguire per Unicredit.

Il gruppo infatti resta sotto i riflettori anche in vista di possibili manovre sul fronte M&A, dopo che la banca di Piazza Gae Aulenti è stata indicata come possibile partner di Banca Monte Paschi e di Banco BPM.

Questi ultimi due gruppi sono proprio in attesa delle mosse di Unicredit, per capire quale sarà il loro destino. Sotto la guida di Orcel infatti si chiarirà se la banca cederà alla lusinghe del Tesoro e accetterà quindi le nozze con Banca Monte Paschi, o se al contrario rivolgerà il suo sguardo altrove.

Il riferimento è Banco BPM che potrebbe aggregarsi con Unicredit o con Bper Banca, ma la prima opzione secondo gli analisti di Equita SIM può riconoscere agli azionisti di Banco BPM un premio maggiore rispetto al deal con Bper Banca, dato che un'operazione di questo tipo si configurerebbe probabilmente come un merger of equals.