Unicredit sale: focus su buy-back e Russia. Gli ultimi rumor

Unicredit di nuovo in rialzo dopo la piccola pausa di ieri: ecco quante azioni ha comprato il gruppo in 3 giorni. Indiscrezioni sull'esposizione in Russia.

La seduta odierna ha visto il ritorno degli acquisti per Unicredit che ha ripreso la retta via dopo la pausa della vigilia.

Unicredit ritrova la retta via dopo il calo di ieri

Ieri il titolo ha chiuso in lieve calo dello 0,29% dopo quattro sedute consecutive in rialzo, durante le quali ha messo a segno un progresso di oltre il 20%.

Quest’oggi Unicredit è tornato a salire e si è fermato a fine giornata a 9,765 euro, con un vantaggio dell’1%, dopo aver avvicinato l’area dei 10 euro nell’intraday, con oltre 17,5 milioni di azioni scambiate, contro la media degli ultimi 30 giorni pari a circa 30 milioni.

Unicredit sale: Spread e BTP su strade diverse

Al pari delle altre banche, anche Unicredit è salito malgrado le indicazioni in chiaroscuro arrivate dal mercato obbligazionario.

Lo Spread BTP-Bund si è fermato poco sotto la parità a 191,1 punti base, con un calo dello 0,21%, mentre le vendite sui BTP hanno fatto impennare i tassi, tanto che il rendimento del decennale è balzato del 3,74% al 2,965%.

Unicredit: focus buy-back. Gli acquisti di primi tre giorni

Unicredit intanto è rimasto sotto i riflettori con l’attenzione rivolta all’andamento del buy-back partito lo scorso 11 maggio.

Dall’avvio del piano, la banca di Piazza Gae Aulenti ha acquistato in tre sedute 12,876 milioni di azioni proprie, a un prezzo medio ponderato di 9,45 euro, per un controvalore di 121,7 milioni di euro.

Lo shopping realizzato dall’11 al 13 maggio ha riguardato lo 0,59% del capitale, ricordando che questa prima tranche del buy-back è da 1,6 miliari di euro.

La seconda tranche del piano di riacquisto di azioni proprie, nell’ordine di 1 miliardo di euro, sarà eventualmente acquistata dopo il secondo trimestre e il via libera o meno dipenderà dall’evoluzione del capitale di Unicredit, con gli occhi sempre puntati sulla Russia.

Unicredit: ipotesi swap per gestire esposizione alla Russia

Il gruppo è presente nel Paese di Putin e il problema chiave ora è quello di decidere in che modo gestire questa esposizione.

Secondo quanto ha scritto oggi Milano Finanza, la pista principale battuta da Unicredit sarebbe quella di uno swap, ovvero uno scambio di asset con controparti russe che permetterebbe di alleggerire la presenza nel Paese.

Lo stesso quotidiano finanziario parla però di un’operazione complessa da realizzare, ricordando che un sentiero alternativo sarebbe quello della cessione.

Anche in questo caso però la strada non è tutta in discesa, visto che, stando ad alcune fonti, Unicredit avrebbe già respinto le avance di qualcuno, tra cui quella di Interros Capital, società di investimento che fa riferimento all’oligarca Vladimir Potanin.

Davide Pantaleo
Davide Pantaleo
Davide Pantaleo da quasi un ventennio si occupa di Borsa e Finanza. Dopo aver svolto per diversi anni l'attività di promotore finanziario in Italia e all'estero, nel 2005 entra nel team di Trend-online con l'incarico di redattore.
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