Unicredit colpito dai sell, ma è un affare. Upside è da urlo

Unicredit scende per la terza seduta di fila, complici le tensioni sullo Spread e i timori sulla Russia. I nuovi target price sono però molto appetibili.

Complice l’arretramento del Ftse Mib, che ha azzerato il vantaggio iniziale e si sta spingendo poco sotto la parità, è peggiorato strada facendo il bilancio di Unicredit.

Unicredit sotto pressione. Maglia nera tra i bancari

Il titolo, dopo aver ceduto poco più di un punto percentuale ieri, scende oggi per la terza seduta di fila, accusando la peggiore performance nel settore bancari e occupando la penultima posizione nel paniere delle blue chips.  

A meno di un’ora dalla chiusura delle contrattazioni odierne, Unicredit passa di mano a 8,882 euro, con una flessione del 2,81% e oltre 16,5 milioni di azioni passate di mano fino a ora, contro la media degli ultimi 30 giorni pari a circa 28 milioni.

Unicredit penalizzato da andamento Spread. Bene i BTP

Il titolo è poco aiutato dalle indicazioni che arrivano dal mercato obbligazionario, con segnali contrastanti.

Lo Spread BTP-Bund si presenta poco al di sopra della parità e sale dello 0,35% a 172,8 punti base, mentre qualche acquisto sui BTP favorisce un calo dei tassi, con il rendimento del decennale che arretra dell’1,12% al 2,559%.

Unicredit paga pegno più degli altri bancari per via della sua maggiore esposizione alla Russia, vista l’assenza di spiragli sul fronte di una possibile soluzione relativa alla guerra in Ucraina.

Unicredit: Barclays taglia il target price e resta cauto

Il titolo intanto è finito sotto la lente di Barclays che oggi ha tagliato il prezzo obiettivo di vari titoli del settore bancario a Piazza Affari.

Una mossa che riflette una riduzione delle stime di eps in media del 32% per l’anno in corso dopo un aggiornamento relativo alla qualità dell’attivo.

Il broker si aspetta ora maggiori crediti non performanti e di conseguenza più accantonamenti per perdite su crediti per le banche esposte alla Russia e non solo.

Gli esperti, nella nota dedicata al settore bancario, mettono in evidenza come nuovi aumenti dell’afflusso di non performing loans rispetto alle loro stime, possono incidere negativamente sul costo del rischio e sui ratio Npl.   

Come detto prima, Unicredit è quella in cima alla lista e anche per questo motivo gli analisti di Barclays hanno ribadito una view cauta sul titolo, con una raccomandazione “equalweight” e un target price tagliato da 15 a 11,6 euro.

Unicredit: anche Morgan Stanley rivede tp. Per UBS può ancora volare

Si sono mossi nella stessa direzione i colleghi di Morgan Stanley che ieri hanno abbassato il fair value di Unicredit da 19,5 a 16,5 euro, valore che implica comunque un potenziale di upside di circa l’86% rispetto alle valutazioni correnti a Piazza Affari.

Oggi il titolo è finito anche sotto la lente di UBS che da una parte ha reiterato il rating “buy” e dall’altra ha rivisto il prezzo obiettivo, con una bella sforbiciata da 20,5 a 14,1 euro. 

In vista dei conti del primo trimestre delle banche in arrivo a maggio, gli analisti di UBS accordano la loro preferenza a gli istituti di credito di medie dimensioni, quali Bper Banca e Banco BPM, il cu fair value è stato rivisto verso l’alto.  

Davide Pantaleo
Davide Pantaleo
Davide Pantaleo da quasi un ventennio si occupa di Borsa e Finanza. Dopo aver svolto per diversi anni l'attività di promotore finanziario in Italia e all'estero, nel 2005 entra nel team di Trend-online con l'incarico di redattore.
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