Unicredit sale, ma ottimi conti non bastano. Alla larga ora?

Unicredit allunga il passo dopo il rally della vigilia, sostenuto dalla trimestrale migliore delle stime. Gli analisti rivedono il target, ma sono cauti.

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Almeno fino a questo momento la seduta odierna non sta riservando particolari sorprese per Unicredit che continua ad oscillare a non molta distanza distanza dalla parità.

Unicredit prova ad estendere il rally di ieri

Il titolo non più tardi di ieri ha messo a segno un rally del 5%, alimentato peraltro da vorticosi volumi di scambio, pari a quasi tre volte la media mensile.

Quest'oggi Unicredit ha aperto gli scambi in salita, ma dopo un top intraday a 9,417 euro ha avviato un movimento a passo di gambero, salvo poi tentare nuovamente un recupero.

Negli ultimi minuti il titolo si presenta a 9,322 euro, con un rialzo dello 0,37% e quasi 11 milioni di azioni già transitate sul mercato, rispetto alla media degli ultimi 30 giorni pari a circa 23,5 milioni.

Unicredit ieri ha sbancato il mercato dopo la presentazione dei risultati del primo trimestre che hanno superato le attese.

Unicredit: i principali dati del 1° trimestre

Il gruppo ha chiuso il periodo in esame con un utile netto pari a 888 milioni di euro, più che doppio rispetto al consenso, beneficiando del calo dei costi  delle rettifiche su crediti.

Il margine di intermediazione è salito del 7,1% a 4,688 milioni di euro, mentre il margine di interesse è sceso del 1,6% a 2,18 miliardi.

Anche se leggermente superiore alle attese di Equita SIM, il net interest income si conferma in calo sia su base trimestrale che annua, impattato da effetto giorni, tassi di mercato più bassi e debole domanda di credito.

Unicredit: Equita commenta la trimestrale

In generale la SIM milanese parla di una trimestrale nettamente superiore alle attese grazie a commissioni, trading e minore costo del rischio.

Sorprendono positivamente le commissioni che sono salite del 12% a 1,689 miliardi di euro, il 10% in più della stima di Equita SIM, grazie all’andamento delle commissioni su investimenti che hanno beneficiato dell’aumento della raccolta gestita e dei volumi medi.

Sul fronte dei coefficienti patrimoniali, il CET1 si conferma molto solido al 15,9%, mentre l'asset quality è in leggero peggioramento con NPE Ratio in aumento dal 4,5% al 4,8% e UTP lordi in crescita del 6% su base trimestrale.

Unicredit: focus sull'outlook 2021

Quanto all'outlook, i ricavi per il 2021 sono attesi sostanzialmente in linea con il consensus, a 17,2 miliardi di euro, rivedendo al ribasso la precedente indicazione di circa 17,7 miliardi.

L'utile netto è atteso sostanzialmente in linea con la guidance precedente, vale a dire oltre 3 miliardi di euro. Equita SIM evidenzia che il net interest income potrebbe continuare ad essere influenzato da condizioni sfavorevoli fino a quando non si verificherà una ripresa economica sostenuta.

Le commissioni dovrebbero beneficiare della conversione dei depositi in gestito, se le condizioni di mercato rimarranno favorevoli, mentre il costo del rischio è atteso sotto 60 punti base.

Unicredit: Equita SIM alza stime e target price

Oggi gli analisti di Equita SIM hanno alzato le stime sull'utile adjusted 2021 dl 12% a 2,8 miliardi di euro, dopo aver ridotto il costo del rischio di 10 punti base a 63.

Riviste le stime 2022-2023, con un taglio del 6% in media, principalmente per riflettere una traiettoria più consistente in termini di net interest income, parzialmente compensata da un più basso costo del rischio.

Equita SIM ha alzato il prezzo obiettivo di Unicredit del 7% a 10,6 euro, ma il giudizio "hold" resta invariato.

Nonostante Unicredit si caratterizzi per un'ampia dotazione di capitale, un'ottima asset quality, valutazioni complessivamente contenute, la SIM milanese mantiene una view neutrale in attesa di maggiore visibilità sulla strategia del nuovo CEO, sulla traiettoria dei ricavi nei prossimi trimestri e sugli sviluppi del processo di consolidamento nel settore.

Unicredit sotto la lente di Banca Akros e di Intesa Sanpaolo

Non si sbilanciano neanche i colleghi di Banca Akros che oggi hanno ribadito il rating "neutral", con un target price incrementato da 8,3 a 8,9 euro, definendo positivo i conti del primo trimestre di Unicredit.

A puntare sul titolo è invece Intesa Sanpaolo che consiglia di aggiungerlo in portafoglio, con un fair value a 10,1 euro. Gli analisti parlano di ottimi conti, segnalando che le principali sorprese sono arrivate dal trading e dalle commissioni superiore alle stime, oltre che da un basso costo del rischio.