Unicredit vola sul Ftse Mib. Ecco su cosa specula il mercato

Unicredit chiude in rally con volumi boom e si spinge sui top di settembre 2018: cosa bolle in pentola?

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Ancora una seduta tutta in salita per Unicredit che oggi ha guadagnato terreno per la terza giornata di fila, mettendo a segno la migliore performance nel settore bancario e nell'intero paniere delle blue chips.

Unicredit svetta sul Ftse Mib

Il titolo, dopo aver chiuso la sessione di ieri con un progresso di circa un punto e mezzo percentuale, è riuscito a fare decisamente meglio oggi, battendo nettamente l'indice di Ftse Mib.

A fine giornata Unicredit è stato fotografato a 14,276 euro, con un rally del 3,81% alimentato da forti volumi di scambio, visto che sono transitate sul mercato circa 30 milioni di azioni, contro la media degli ultimi 30 giorni pari a circa 18,4 milioni.

Unicredit ignora BTP e Spread e torna sui top di settembre 2018

Il titolo non si è lasciato condizionare in alcun modo dall'andamento del mercato obbligazionario.

Lo Spread BTP-Bund è salito del 2,39%, fermandosi a 133 punti base, e le vendite sui BTP hanno favorito un'ulteriore ascesa dei tassi, con il decennale che ha riportato un rialzo dell'1,68% all'1,21%.

Unicredit però ha tirato dritto e ha continuato a salire senza sosta, riportandosi su valori di prezzo che non si vedevano da settembre 2018.

Il titolo raggiunge così nuovi top di periodo in questo primo scorcio del nuovo anno, dopo essersi lasciato alle spalle un 2022 brillante, archiviato con un rialzo di oltre il 75%.

Unicredit: forti acquisti dopo il nuovo piano

Nelle ultime settimane una spinta non da poco è arrivata dalla presentazione a inizio dicembre del nuovo piano industriale che ha entusiasmato non poco il mercato.

Unicredit sembra così sempre più determinato a colmare, o quantomeno a ridurre il gap creatosi con Intesa Sanpaolo sotto la guida dell'ex AD, Jean Pierre Mustier, al quale non si può certo rimproverare una mala gestio della banca, ma certo un eccesso di prudenza che ha tarpato un po' le ali al gruppo.

Unicredit: la priorità è il piano industriale, ma M&A non è escluso

Quest'ultimo potrebbe spiccare il volo ora grazie al nuovo CEO, Andrea Orcel.

In un'intervista rilasciata a Der Spiegel nei giorni scorsi, rispondendo ad una domanda in merito ad un possibile interesse di Unicredit per Commerzbank, il manager ha ribadito che la priorità resta la realizzazione del piano industriale.

Orcel ha però aggiunto che saranno sempre valutate le opzioni strategiche di M&A, a patto che rispettino chiari requisiti.

In altre parole Unicredit, pur essendosi sfilato dalla partita su Banca Monte Paschi, non pare in alcun modo aver chiuso la porta ad eventuali operazioni sul fronte M&A.

Unicredit: ecco su cosa scommette il mercato

E il mercato sembra scommettere proprio su una potenziale sorpresa in questa direzione, continuando a credere che Unicredit possa annunciare prima o poi un deal con un gruppo non già italiano ma straniero.

Le carte in regole del resto ci sarebbero tutte dopo l'arrivo al timone di Andrea Orcel, un grande banchiere che ha al suo attivo rilevanti operazioni straordinarie, oltre a vantare un profilo spiccatamente internazionale.