Unicredit male sul Ftse Mib con i rumor. Che sta succedendo?

Unicredit stona tra le ble chips e in particolare nel settore bancario, scendendo in controtendenza. Quali i motivi di questa debolezza?

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A dispetto dell'andamento positivo del Ftse Mib, la seduta odierna si conferma in calo per Unicredit che non partecipa al rialzo del mercato e in particolare del settore bancario.

Unicredit non segue il Ftse Mib: unico segno meno tra le banche

Il titolo, dopo aver chiuso la giornata di ieri con un ribasso di quasi tre punti percentuali, oggi ha avviato gli scambi in rialzo, salvo poi muoversi a passo di gambero e scivolare in territorio negativo.

Negli ultimi minuti Unicredit è fotografato a 8,577 euro, con una flessione dello 0,96% e oltre 21,5 milioni di azioni passate di mano fino a ora, contro la media degli ultimi 30 giorni pari a circa 28 milioni.

Il titolo non riesce a seguire gli altri bancari, vivacizzati da una parte dall'ottima performance di BNP Paribas che brilla dopo la trimestrale, e dall'altra dal rialzo dei rendimenti di mercato.

Da una parte lo Spread BTP-Bund si allarga sempre più, con un rally oggi del 3,65% a 190,1 punti base, ma dall'altra salgono i tassi, con il decennale che scatta in avanti del 2,95% al 2,827%.

Unicredit: giovedì la trimestrale. Accantonamenti in vista?

Unicredit intanto resta sotto i riflettori in vista del Cda di domani che sarà chiamato ad esaminare e approvare i conti del primo trimestre.

I dati saranno comunicati al mercato giovedì 5 marzo e in tale occasione l'attenzione sarà anche rivolta a possibili novità sul fronte dell'esposizione in Russia di Unicredit.

Proprio la necessità di analizzare al meglio questa situazione aveva portato a far slittare a domani il Cda già programmato per il 27 aprile.

Secondo indiscrezioni di stampa, non è da escludere che insieme ai conti trimestrali possano essere annunciati da Unicredit degli accantonamenti legati alla sua esposizione in Russia. 

Unicredit: attese news su esposizione Russia. Quali opzioni?

Relativamente a quest'ultima, per capire quale possa essere la soluzione migliore per gestirla, il management della banca starebbe valutando tutte le ipotesi.

Una delle possibilità sarebbe quelle di chiudere tutte le attività in Russia, ma  questo sarebbe un sentiero poco percorribile perchè comporterebbe non poche conseguenze finanziarie e sociali.

Un'altra opzione sarebbe la nazionalizzazione della controllata russa, ma anche in questo caso si tratta di uno scenario difficilmente realizzabile, considerando che il Governo non starebbe prendendo in considerazione una mossa di questo tipo.

Tra le possibilità che Unicredit starebbe valutando ci sarebbe anche la cessione di Ao Unicredit ad un prezzo simbolico, a un altro player russo che non sia stato raggiunto dalle sanzioni imposte dall'occidente.

Unicredit: cessione AO Unicredit resta un'incognita

Stando a quanto riportato da alcune fonti, ci sarebbero stati già dei colloqui informali nei giorni scorsi, con diversi soggetto che avrebbero palesato interesse per l'asset di Unicredit.

Al momento però non si sarebbe giunti ad alcune conclusione, viste la complessità e l'incertezza del contesto, ma anche e soprattutto delle sanzioni che mettono i bastoni tra le ruote a parecchi soggetti che pure potrebbero valutare un'acquisizione di Ao Uncredit.

Queste incognite pesano inevitabilmente sul titolo che a Piazza Affari si conferma debole in attesa di novità che potrebbero giungere insieme ai conti del primo trimestre giovedì prossimo.