Unicredit soffre sul Ftse Mib, ma è buy con upside travolgente

Unicredit in maglia nera tra le blue chip all'indomani del rialzo dei tassi della BCE. I broker vedono margini di salita da leccarsi i baffi.

Non c’è due senza tre e così anche la seduta odierna è vissuta in calo da Unicredit che perde terreno appunto per la terza giornata di fila.

Unicredit scivola in fondo al Ftse Mib

Il titolo, dopo aver chiuso la sessione di ieri con un ribasso di quasi tre punti percentuali, oggi ha avviato gli scambi in calo e ha provato a risalire la china, tanto che dopo il giro di boa ha messo la testa sopra la parità.

Subito dopo però Unicredit è tornato indietro, ampliando progressivamente le perdite, tanto da essere ora il peggiore tra i bancari, ma anche nell’intero paniere delle blue chip.

Il titolo negli ultimi minuti si presenta a 8,516 euro, con una flessione del 2,17% e volumi di scambio vivaci, visto che fino a ora sono passate di mano oltre 25 milioni di azioni, contro la media degli ultimi 30 giorni pari a circa 23 milioni.

Unicredit non beneficia dell’andamento di Spread e BTP

A pari degli altri bancari, neanche Unicredit beneficia dei segnali positivi che arrivano dal mercato obbligazionario. Lo Spread BTP-Bund cala dello 0,21% a 236,3 punti base, mentre i BTP sono oggetto di una vorticosa corsa all’acquisto, tanto che il rendimento del decennale crolla del 9,03% al 3,38%

Unicredit male dopo il rialzo dei tassi BCE

Unicredit finisce sotto pressione più delle altre banche all’indomani della mossa della BCE che ha alzato i tassi di interesse di 50 punti base.

Una decisione che avrà ripercussioni positive per le banche, visto che sarà di supporto per la loro redditività.

Questo non aiuta però in alcun modo a frenare le vendite su Unicredit che intanto finisce sotto la lente in vista dell’appuntamento della prossima settimana.

Unicredit: mercoledì la trimestrale. Cosa prevede il consensus

Mercoledì 27 luglio, l’istituto di Piazza Gae Aulenti alzerà il velo sui conti del secondo trimestre.

Il consensus prevede che il gruppo riporti un utile netto pari a 908 milioni di euro, in calo rispetto agli 1,1 miliardi dello stesso periodo dello scorso anno.

Il margine di intermediazione è visto in aumento da 4,4 a 4,49 miliardi di euro, mentre il risultato netto di gestione dovrebbe attestarsi a 1,55 miliardi di euro e il CET1 al 14,2%.

Unicredit: le previsioni di Bca Akros sui conti

Più ottimistiche le previsioni di Banca Akros che per l’utile netto del secondo trimestre si aspetta da Unicredit un dato pari a circa 980 milioni di euro, in calo del 5% su base annua.

Gli esperti stimano al contempo l’avvio di una normalizzazione degli accantonamenti per perdite su crediti, attesi a 550 milioni di euro dopo il livelli molto bassi della prima metà del 2021 e gli accantonamenti straordinari del primo trimestre 2022 sull’esposizione alla Russia.

In attesa di dati ufficiali di Unicredit, Banca Akros mantiene una view bullish sul titolo, con una raccomandazione “accumulate” e un prezzo obiettivo a 12,2 euro.

Unicredit al vaglio di UBS ed Equita SIM. Target price da capogiro

A scommettere su Unicredit è anche UBS che due giorni ha reiterato il rating “buy”, con un target price ridotto però da 15,4 a 12,2 euro. 

A caldeggiare l’acquisto del titolo è anche Equita SIM che ha appunto una raccomandazione “buy”, con un fair value a 14,1 euro, valore che implica un potenziale di upside di quasi il 66% rispetto alle quotazioni correnti a Piazza Affari.

Gli analisti si aspettano da Unicredit un altro trimestre solido dal punto di vista operativo, ma non prevedono che il rialzo dei tassi possa già avere avuto effetti materiali a livello di net interest income.

Davide Pantaleo
Davide Pantaleo
Davide Pantaleo da quasi un ventennio si occupa di Borsa e Finanza. Dopo aver svolto per diversi anni l'attività di promotore finanziario in Italia e all'estero, nel 2005 entra nel team di Trend-online con l'incarico di redattore.
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