Utility: gli impatti della finanziaria. Enel la più colpita

Le utility pagano pegno alle indicazioni arrivate dalla manovra del Governo Meloni: impatti più pesanti per tutti. Ecco i dettagli.

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Seduta contrastata per le utility che non riescono a muoversi tutte nella stessa direzione, complice anche l'incertezza del Ftse Mib che tuttavia è in netto recupero dai minimi intraday, tanto da essersi riportato nei pressi della parità.

Utility a due velocità sul Ftse Mib

Tra i peggiori nel paniere delle blue chip troviamo A2A che flette del 2,12% seguito da Enel che scende dello 0,9%, quasi di pari passo con Hera che arretra dello 0,72%.

Poco sopra la parità Italgas, con un frazionale rialzo dello 0,18%, mentre Snam e Terna salgono rispettivamente dello 0,42% e dell'1,31%.

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Utility incerte, ma Spread e tassi BTP crollano

Le utility non riescono in alcun modo a trovare supporto nei segnali molto positivi che arrivano dal mercato obbligazionario.

Lo Spread BTP-Bund accusa un crollo del 5,04% a 183,7 punti base e gli acquisti molto vivaci sui BTP spingono verso il basso i rendimenti, tanto che quello sul decennale arretra del 3,73% al 3,773%.

Utility: sale la tassa sugli extra profitti

Le utility intanto mostrano un andamento negativo sulla scia delle ultime novità arrivate dal fronte politico.

Come riportato dai quotidiani, sul tema della tassazione degli extraprofitti la finanziaria messa a punto dal Governo Meloni conterrebbe due misure.

La prima sarebbe un innalzamento dell’aliquota del prelievo sull’incremento del margine lordo ai fini IVA dal 25% al 35%.

La seconda riguarderebbe l’introduzione di una tassazione sugli utili, al 33% degli utili superiori al 20%, come da proposta dell'Unione Europea per il settore energia.

Utility: gli impatti della finanziaria sulle singole società

Equita SIM ricorda che dalla tassazione degli extraprofitti il settore utilities aveva visto impatti tra i 30 e i 70 milioni di euro a seconda delle società, che verrebbero quindi incrementati del 40%.

In particolare, per Enel l'impatto iniziale è di 80 milioni di euro che potrebbero diventare 112 milioni.

Per A2A si parte da 45 milioni e si potrebbe arrivare a 63 milioni, mentre per Hera l'impatto iniziale è di 30 milioni che potrebbero arrivare a 42 milioni.

Anche per Acea si parte da 30 milioni fino a 42 milioni di euro potenziali, mentre per Iren si va da 45 a 63 milioni e per ERG da 40 a 56 milioni di euro.

Utility: Equita SIM parla di cattive notizie

Secondo gli analisti di Equita SIM, si tratta di una notizia negativa per il segmento utility, anche se gli importi in versamento aggiuntivo non sono particolarmente rilevanti.

Sulla tassa al 33% rimane incerto l’ambito di applicazione ed è quindi difficile fare una stima per il 2023.

Price cap UE a 285 €/MWh

La SIM milanese ricorda inoltre che la Commissione UE ha presentato l’ipotesi di applicazione del price cap, che è fissato a 285 €/MWh sui prezzi forward TTF a 1 mese, se superato per 2 settimane.

Il cap si applicherà inoltre se anche lo spread contro i prezzi LNG sarà superiore di 58 €/MWh per 10 giorni.

Sebbene il cap ponga un limite ai prezzi, fa notare Equita SIM, l’ambito di applicabilità è molto restrittivo ed il valore molto elevato, e rischia di produrre benefici limitati sui prezzi ai consumatori.