Utility contrastate: focus sui rumor. Buone news per Enel

Le utility finiscono nel mirino con alcune ipotesi riportate dal Sole 24 Ore: cosa bolle in pentola?

Questa prima seduta della nuova settimana si è conclusa in maniera contrastata per le utility che non sono riuscite a imboccare tutte la stessa direzione di marcia.

Utility a due velocità sul Ftse Mib

Sulla scia della conclusione positiva del Ftse Mib, che si è presentato al close con un vantaggio dello 0,45% a una manciata di punti da area 28.000, hanno guadagnato terreno A2A ed Enel che si sono apprezza dello 0,91% e dello 0,62%, mentre Terna si è fermato a ridosso della parità con un frazionale rialzo dello 0,06%.

Poco sotto troviamo Snam che ha riportato un impercettibile calo dello 0,02%, mentre Hera e Italgas hanno ceduto rispettivamente lo 0,2% e lo 0,47%, lasciando più indietro ERG che ha indossato la maglia rosa, cedendo l’1,09% e occupando una delle ultime posizioni nel paniere delle blue chip.

Utility incerte, ma rendimenti BTP in calo

Le utility oggi non sono state in grado di muoversi lungo lo stesso sentiero, malgrado qualche spunto timidamente incoraggiante arrivato dal mercato obbligazionario.

Lo Spread BTP-Bund si è fermato a ridosso dei valori del close di ieri, con un lieve calo dello 0,06% a 181,61 punti base, mentre qualche acquisto sui BTP ha portato a una piccola contrazione dei rendimenti, con quello del decennale in flessione dello 0,35% al 4,523%.

Utility: rumor su estensione concessioni idroelettriche

Le utility intanto oggi sono finite sotto la lente del mercato sulla scia di alcune indicazioni di stampa.

Il Sole 24 Ore ha riportato nel week-end un articolo sulla possibile estensione delle concessioni idroelettriche a 20-30 anni, per sostenere significativi investimenti nel settore, nell’ordine di 15 miliardi di euro.

Secondo l’articolo, infatti, le utilities che gestiscono attualmente gli impianti idroelettrici italiani potrebbero mobilitare una significativa mole di spese per investimenti per aumentare le riserve idriche e ammodernare gli impianti esistenti.

Equita SIM spiega che la necessità di investimenti nel settore è esacerbata dalle difficili condizioni idroelettriche come conseguenza della siccità del 2022 e dell’inizio del 2023, che evidenza il bisogno di maggiori impianti di accumulo.

Tale situazione è confermata anche dai dati AMBI riportati dal Sole24Ore oggi che segnalano un -35% di piovosità da ottobre a febbraio al nord.

Gli investimenti sono tuttavia bloccati dall’incertezza sulle gare per la gestione degli impianti (Italia unico caso in Europa di assets idroelettrici messi a gara) che impedisce alle società di programmare attività di espansione in presenza di incertezza normativa.

Secondo il quotidiano di Confindustria, il Governo potrebbe valutare una modifica al PNRR, che prevede la messa a gara delle concessioni idroelettriche, con l’Italia unico paese in Europa, e consentire invece l’estensione delle attuali concessioni fino ad un massimo di 20-30 anni in contropartita di piani di investimenti da parte delle società concessionarie.

Utility: buone notizie per Enel, A2A e Iren

Per gli analisti di Equita SIM si tratterebbe di una notizia positiva per i principali gestori idroelettrici, per Enel con 18TWh di produzione idro, A2A con 3,8TWh ed IREN con 1,4 TWh.

Tutte le concessioni idroelettriche scadono nel 2029, tranne per A2A che ha 770 MW di concessioni scadute su circa 1900 MW complessive ed Iren che ha circa il 50% di concessioni scadute nel segmento su circa 600 MW di assets.

Davide Pantaleo
Davide Pantaleo
Davide Pantaleo da quasi un ventennio si occupa di Borsa e Finanza. Dopo aver svolto per diversi anni l'attività di promotore finanziario in Italia e all'estero, nel 2005 entra nel team di Trend-online con l'incarico di redattore.
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