Utility male sul Ftse Mib: novità da UE. I titoli da seguire

Vendite sulle utility prima del week-end: focus degli analisti sulle ultime indicazioni dall'Europa. A quali titoli guardare?

utility documento ue

Quest'ultima seduta della settimana si è conclusa con il segno meno per le utility che hanno perso tutte terreno sul Ftse Mib.

Utility sotto pressione sul Ftse Mib

Ad indossare la maglia nera nel settore è stata Hera che ha accusato una flessione del 2,79%, tra le peggiori nel paniere delle blue chip.

Appena sotto troviamo Terna con un calo del 276%, seguito da Snam e A2A che hanno ceduto rispettivamente il 2,02% e l'1,81%, mentre Italgas è sceso dell'1,18%. Si sono difesi meglio Erg ed Enel che se vanno al week-end con una flessione rispettivamente dello 0,43% e dello 0,37%.

Utility penalizzate dal rialzo dei rendimenti dei BTP

Le utility oggi hanno perso terreno sulla scia dei segnali negativi arrivati dal mercato obbligazionario.

Lo Spread BTP-Bund si è allargato, salendo dello 0,46% a 183,73 punti base ed è tornata qualche vendita sui BTP dopo la corsa all'acquisto della vigilia, con il rendimento del titolo a 10 anni in rialzo dell'1,53% al 4,026%.

Utility: prime indicazioni sull'EU Green Industrial Plan

Ad accendere i riflettori sulle utility sono state intanto le ultime novità arrivate dall'Europa.

L'Unione Europea ha pubblicato il primo documento di riferimento per il nuovo EU Green Industrial Plan, ossia la versione Europee dell’Inflation Reduction Act - IRA - americano pubblicato l’anno scorso.

Come anticipato dai quotidiani nei giorni scorsi, il documento evidenzia l’intenzione dell'Unione Europea di accelerare non solo sull’installazione di nuovi impianti Rinnovabili, ma anche sulla creazione di una vera e propria filiera industriale che consenta di raggiungere gli obiettivi di net-zero.

Utility: i principali strumenti proposti nel documento

Tra i principali strumenti proposti nel documento, gli analisti di Equita SIM segnalano l'impegno alla creazione di filiere industriali nei segmenti batterie, turbine eoliche, pompe di calore, pannelli solari, elettrolizzatori, carbon capture e storage.

Lo sviluppo sarà accompagnato da facilitazioni autorizzative (incluso un unico procedimento di permitting piu’ agevolato) e da obiettivi specifici di capacità al 2030.

Un altro strumento proposto è relativo all'introduzione di nuove riforme, come il Critical Raw Material Act, per favorire l’approvvigionamento di materie prime, rivedere i meccanismi del mercato elettrico, sviluppare battterie e reti infrastrutturali.

Previsto anche un capitolo per stimolare la domanda della pubblica amministrazione su prodotti green.

A ciò si aggiunge l'accelerazione del funding al sistema industriale, che prevede la semplificazione delle normative sugli aiuti di stato per introdurre incentivi sotto forma di tax credit o di percentuale di copertura degli investimenti.

Il documento prevede anche l'utilizzo del Recovery Fund e di altri fondi per circa 85 miliardi di euro, da impiegare anche per il finanziamento delle forme di incentivo.

Utility: la view di Equita SIM e i titoli da tenere d'occhio

Gli analisti di Equita SIM fanno notare che le proposte sono ancora preliminari, senza target specifici, ma anticipano le intenzioni dell'Unione Europea per i prossimi mesi.

Il documento in generale è positivo per il settore delle energie rinnovabili. La creazione di una filiera industriale per la disponibiltà di equipment e materie prime e che si basi su procedure autorizzative semplificate, può portare ad una accelerazione della crescita capacità nei prossimi anni.

La SIM milanese evidenzia che Erg, Enel, A2A, Iren, Hera e Acea sono tra le più esposte nel segmento utilities, mentre gli analisti si aspettano benefici anche per alcune società industriali come Prysmian e Danieli, e per ENI,prevalentemente tramite idrogeno e CCS.