Piazza Affari: un'utility su cui puntare. Upside è del 35%

Focus su un tema del settore utility che offre spunti interessanti: ecco di chi si tratta e perchè metterlo in portafoglio.

iren roadshow

Quest'ultima seduta della settimana si avvia alla conclusione in buon rialzo per Iren che ha vissuto una sessione speculare a quella di ieri.

Iren in buon recupero a Piazza Affari

Il titolo, reduce da due giornate consecutive in calo, dopo aver ceduto oltre due punti percentuali ieri, si è posizionato lungo la via dei guadagni oggi, approssimandosi al close a ridosso dei top intraday.

Negli ultimi minuti Iren viene fotografato a 1,926 euro, con un rialzo del 2,18% e oltre 850mila azioni passate di mano fino a ora, contro la media degli ultimi 30 giorni pari a circa 2 milioni.

Il titolo conquista una delle prime posizioni nel paniere di riferimento e mostra più forza relativa dell'indice Ftse Italia Mid Cap.

Iren: spunti da un roadshow con il management

Iren è finito sotto la lente degli analisti di Equita SIM, che nei giorni scorsi hanno condotto un roadshow con il management della società.

In una nota diffusa oggi, la SIM milanese ha raccolto i principali feedbacks, segnalando in primis che le guidance sono confermate con un buon grado di visibilità.

In particolare, l’andamento dell’Hydro nelle ultime settimane potrebbe rappresentare un upside sul 2023, considerata l’assunzione di una produzione a 800 GWh circa, in calo del 35% rispetto ai livelli normalizzati.

Nelle stime di Equita SIM, 100 GWh aggiuntivi di produzione potrebbero contribuire circa 10-12 milioni di euro a livello di Ebitda.

Dal roadshow è emerso che l'interesse su EGEA è confermato, ma solo alle giuste condizioni.

L’operazione avrebbe senso industriale, considerata la presenza di Egea sia nei segmenti operativi di Iren sia nell’ambito geografico. Tuttavia la situazione finanziaria di Egea richiede un’attenta valutazione anche con i soci finanziatori.

Il progetto sulle concessioni Hydro scadute, circa 300 MW, con un PPP di cui IREN è proponente, configura la trasformazione di questi assets in "regolati", con un ritorno predeterminato nell’arco di concessione (20 anni).

La proposta di Iren è comunque compatibile con eventuali interventi regolatori volti ad allungare le concessioni in cambio di investimenti, ricordando che nei giorni scorsi alcuni titoli di stampa anticipavano questa possibilità.

Il livello di unpaid ratio rimane molto basso, senza criticità sul fronte pagamenti. Il circolante è atteso invece rientrare nei prossimi mesi.

Iren: focus sulle rinnovabili

Sul fronte rinnovabili, Iren installerà 70 MW di assets nel 2023 e 400 in arco piano da operazioni greenfield, a maggior rendimento.

Il gruppo sta inoltre lavorando a progetti offshore (3GW in fase avanzata) per i quali cercherà un partners nei prossimi anni e ha poi sostanzialmente confermato tutti gli obiettivi di piano strategico.

Iren: il commento di Equita SIM

Secondo gli analisti di Equita SIM si tratta di indicazioni interessanti, alla luce delle quali confermano la view positiva sul titolo che rimane a loro dire ben esposto alla normalizzazione hydro, al recupero della marginalità nel retail e alla crescita nel waste.

La SIM milanese ribadisce così la sua raccomandazione "buy" su Iren, con un prezzo obiettivo a 2,6 euro, valore che implica un potenziale di upside di circa il 35% rispetto alle quotazioni correnti a Piazza Affari.