NFT, scandalo nel calcio! Ajax accusato di insider trading

Alcuni giocatori dell’Ajax sono al centro di numerose polemiche con l’accusa di “insider trading” con gli NFT di Sorare. In occasione infatti della finale di coppa d’Olanda avrebbero usato informazioni riservate sulla formazione per trarre vantaggio dalla vendita e l’acquisto di NFT sulla nota piattaforma.

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Abbiamo già avuto occasione un po’ di tempo fa di parlarvi di Sorare, il Fantacalcio online dove i giocatori sono NFT da scambiare.

La piattaforma dal suo lancio ha acquistato una popolarità a dir poco incredibile, ma come sempre accade insieme al successo arrivano anche le prime polemiche.

Nello specifico due giocatori dell’Ajax sono finiti al centro di una polemica con l’accusa di “insider trading”, cioè di aver utilizzato informazioni privilegiate in merito alle formazioni in campo e proprio allo scopo di ottenere un guadagno maggiore dalla vendita degli NFT di Sorare.

Questo fantacalcio NFT è infatti del tutto identico a quello classico, dove si accumulano punti in base alle prestazioni dei giocatori in campo e si vincono soldi veri partecipando a campionati e tornei. Soltanto che ad influenzare il valore di mercato di un NFT di Sorare giocano anche le prestazioni del giocatore vero, così come la sua titolarità o meno nei match. 

Si pone a questo punto il problema del fatto che i calciatori conoscono informazioni riservate sulle formazioni, così come lo stato di salute fisica della propria squadra, sanno cioè prima degli altri quando acquistare o vendere una risorsa NFT perché il giocatore si apprezzerà o aumenterà di valore.

Due giocatori dell’Ajax accusati di “insider trading” con le risorse NFT di Sorare

La vicenda che vede protagonisti i giocatori Daley Blind e Davy Klaassen si svolge qualche giorno prima della finale di coppa d’Olanda, tenutasi il 17 aprile scorso tra Ajax e Psv.

Le formazioni ufficiali per il match davano titolare come portiere il camerunense André Onana, ma i giocatori sapevano, come informazione a loro riservata, che in realtà in quell’incontro a scendere in campo tra i pali sarebbe stato Maarten Stekelenburg, che si è appena ripreso da un brutto infortunio all’anca.

Daley Blind e Davy Klaassen, che in quanto membri dell’Ajax conoscevano questa informazione esclusiva, hanno messo in vendita su Sorare gli NFT di Onana e acquistato quelli del portiere Stekelenburg, sapendo che il cambio di formazione e il ritorno dell’ex portiere romanista tra i pali avrebbe fatto scendere il valore del Non Fungible Token di Onana e salire invece quello del nuovo titolare.

Di fatto questa pratica si chiama “insider trading” ed è un reato, in genere, il problema è che, mancando ogni forma di regolamentazione per il trading con criptovalute ed NFT, di fatto i due giocatori dell’Ajax non hanno commesso nulla di illegale.

Quello dell’Ajax potrebbe non essere un caso isolato: il problema dell'insider trading in relazione agli NFT

Sorare è un Fantacalcio online che opera su Blockchain e dove il calciomercato avviene con il trading delle risorse NFT dei giocatori.

La piattaforma che vanta solo un triennio di vita ha un bacino di utenza pari ad 1 milione di iscritti con un valore stimato di oltre 4 miliardi di euro. 

Partendo da una squadra di minimo 5 giocatori NFT si può gratuitamente partecipare a tornei organizzati con cadenza regolare dove in palio vi sono soldi veri.

Gli NFT di Sorare sono diventati molto popolari e alcuni di essi ormai valgono molte migliaia di euro, trattandosi però di risorse crittografiche nate per giocare al fantacalcio il loro valore di mercato si modifica anche in base alle prestazioni reali che i giocatori hanno quando scendono in campo. Dove ovviamente la titolarità in campo gioco un ruolo non di secondo ordine.

Il timore perciò è che quello dell’Ajax più che un episodio isolato diventi una prassi e cioè che i giocatori possa effettivamente usare le informazioni privilegiate di cui sono a conoscenza, su salute fisica e formazione della squadra ad esempio, allo scopo di rendere più redditizio il trading con gli NFT di Sorare. La colpa di questo è da imputare alla totale mancanza di regolamentazione che governa gli asset crittografici.

La verità è che ai giocatori almeno quelli delle massime serie dovrebbe essere impedito, così come per le scommesse, anche la partecipazione a Sorare, visto che hanno nei fatti delle informazioni privilegiate che gli permettono di influenzare enormemente il trading. Anche perché vista proprio la popolarità di Sorare alcune delle sue risorse NFT hanno raggiunto cifre da capogiro.

Il canale YouTube “TUTTO su SORARE” ci offre una spiegazione su come funziona Sorare e anche una guida su come muovere i primi passi nel Fantacalcio NFT:

  

I problemi che attanagliano il mondo degli NFT: insider trading, wash trading e plagio

Il caso esploso riguardo agli NFT di Sorare che vede protagonisti i giocatori dell’Ajax mette ancora una volta in evidenza una serie di problemi collegati all’utilizzo dei Non Fungible Token per attività non proprio lecite.

Quello commesso dai due giocatori dell’Ajax è un lampante caso di insider trading, ma altri due problemi che affliggono di continuo il mercato degli NFT sono il “plagio” e il “wash trading".

Se l’insider trading consiste nello sfruttare informazioni riservate allo scopo di trarre vantaggio dalla vendita di NFT, il “wash trading” è una prassi che permette al creatore di un Non Fungible Token di gonfiarne il prezzo e poi rivenderlo ad una cifra molto più alta di quello che il reale valore di mercato della risorsa.

Il plagio invece non ha bisogno di troppe spiegazioni perché proprio il fatto che il minting di NFT, cioè la creazione, sia tanto facile ed a basso costo incrementa il rischio che le opere digitali vengano trasformate in Non Fungible Token senza che l’autore ne sappia niente.

Che cos’è e come funzione il wash trading nel mercato degli NFT

Il wash trading è una prassi che permette di far aumentare esponenzialmente il valore di un NFT sulla piattaforma di scambio dove esso è in listing.

Un NFT può infatti essere venduto a prezzo fisso o all’asta, quest’ultimo caso è anche il più frequente, perché come accade per le opere d’arte fisiche più offerte vengono fatte, più volte il pezzo viene venduto all’asta per e più volte aumenta anche il suo valore.

Sostanzialmente quando si fa wash trading, il creatore di un NFT apre sulla stessa piattaforma di scambio una serie di altri account e fa delle offerte a rialzo per il pezzo, spesso anche fingendo di acquistarlo con indirizzi di wallet crittografici diversi proprio allo scopo di aumentare il valore d’asta della risorse e sperare che qualcuno la compri attratto da tale enorme valore.

Gli NFT e il plagio nell’arte digitale

Altro problema che attanaglia il mercato degli NFT, insieme al “wash trading” e ai casi appena verificatisi di “insider trading” che coinvolgono l’Ajax, è il reato di plagio nell’arte.

Gli NFT dividono infatti il mondo degli artisti in due, con una parte sempre crescente di artisti digitali che opta per lanciare le proprie collezioni in forma di Non Fungible Token e chi invece li demonizza proprio identificandoli come uno dei principali veicoli di plagio. Sono molti gli artisti che lamentano in continuazione come le loro opere siano duplicate o addirittura digitalizzate al fine di creare un NFT non originale e venderlo senza che l’autore ne sappia niente.

La stessa OpenSea, che l’exchange di NFT con il più alto volume di scambio al momento, ha confermato che almeno l’80% degli NFT presenti sulla piattaforma non sono “originali”, ma in qualche modo riconducibili ad un’azione di plagio ai danni di altri artisti.

Anche rimuovendo questi esemplari, la situazione non migliora poi molto, perché la facilità con cui si può creare e mettere in vendita un NFT fa sì che rimosso un pezzo un altro identico appaia poco dopo in listing.