Capire gli NFT: guida ai vocaboli. Dal minting al farming!

Nel tentativo di capire cosa sia un NFT si viene sommersi da una valanga di termini inglesi, come “minting”, “mining”, “staking”, “farming”, che invece di chiarire i concetti li complicano. Più che una guida questo è il vocabolario definitivo per entrare nel mondo degli NFT, capire cosa sono e come funzionano.

Image

La moda del momento è rappresentata senza troppi dubbi dai Non Fungible Token, meglio noti come NFT.

Se ormai è più o meno noto cosa essi siano, cioè file audio, video, immagini, modelli 3D, etc. la cui proprietà viene registrata su un grande archivio digitale che è la blockchain, cercare di capire come funzionino davvero gli NFT e perché alcuni di essi valgano tanto risulta a chi ha poche conoscenze con gli asset crittografici piuttosto ostico.

Soprattutto, quando si dà uno sguardo in rete per cercare di capire così sia un NFT e come si fa a crearne uno da zero, si viene letteralmente sommersi da una quantità di termini in inglese che dovrebbero spiegarne il funzionamento, ma che in realtà mettono ancora più confusione invece di chiarire i concetti.

Cercheremo perciò di fornire qui una valida guida, piuttosto un vocabolario, che possa aiutare il pubblico nella comprensione della nuova frontiera della tecnologia blockchain: gli NFT.

NFT (Non Fungible Token): perché si chiamano così?

Partiamo prima di tutto dal nome. “NFT” sta per “Non Fungible Token”, che in italiano può essere reso con “gettone non fungibile", cioè una moneta, per così dire, “non utilizzabile”.

Dove invece le criptovalute come Bitcoin ed Ethereum sono classificate come “gettoni fungibili”, ovvero "Fungible Token”.

Una criptovaluta come i BTC è un Fungible Token perché è una moneta che si può usare a questo scopo, cioè come denaro digitale, per acquistare, vendere e scambiare altro denaro, poiché 1 Bitcoin vale sempre 1 Bitcoin.

Da questo punto di vista NFT e criptovalute sono “token” nel senso che sono due applicazioni strutturalmente simili e che lavorano entrambe su blockchain, ma nell’utilizzo non vi è nulla di più in comune. 

Un NFT è una risorsa digitale quale può essere un qualsiasi file audio o video, un'immagine, un modello 3D e quant’altro, ma che una volta trasformato in Non Fungible Token ha la particolarità che la sua proprietà viene registrata su blockchain e ogni volta che cambia proprietario, cioè lo si vende o trasferisce su altro wallet, sulla blockchain viene registrata la transazione e la nuova proprietà, al pari di come sono registrate le transazioni in criptovaluta, viene aggiornata.

Minting di NFT: che cosa vuol dire e che differenza c’è con il “mining” di criptovalute

Altro termine che chi ha provato a confrontarsi con gli NFT avrà sicuramente incontrato e “minting”.

Il “minting” è il processo con cui un NFT viene creato. In italiano “to mint” vuol dire “coniare”, in questo caso “generare un gettone non Fungible”.

Questo processo non ha assolutamente nulla a che vedere con il termine “mining”, con cui si intende invece il processo di “creazione” di nuovi token di alcune criptovalute specifiche come i Bitcoin.

Il processo di “minting” di un NFT si effettua in un paio di click, poiché è più che altro un processo di personalizzazione della risorsa, per il quale si utilizzano le interfacce gratuite messe a disposizione dalle piattaforme di scambio. 

Creare un NFT vuol dire semplicemente iscriversi ad un sito web, verificare la propria identità (KYC), allegare il file che si vuole trasformare in Non Fungible Token, impostare un paio di parametri e il gioco è fatto.

In rete si trovano tantissime guide che spiegano passaggio per passaggio come creare un NFT da zero.

Che cos’è lo staking di NFT

Lo "staking" è un concetto più comune in relazione alle criptovalute, ma che si sta diffondendo sempre di più anche in relazione agli NFT.

Sostanzialmente è un modo che permette ai proprietari di una risorsa crittografica di creare una rendita passiva proveniente dal possesso della stessa.

Praticamente usando determinate piattaforme apposite di “blocca” un NFT, cioè lo si vincola senza poterlo vendere o modificare in alcun modo per un determinato periodo di tempo, e in cambio si ricevono ricompense, che possono essere ad esempio criptovalute. Si riceve praticamente un rendimento annuo percentuale che si chiama “APY” e che varia in base al tempo per cui il Non Fungible Token è messo in stake e anche al suo valore di mercato.

Lo Yield Farming in relazione agli NFT

Altro termine popolare nel mondo degli asset crittografici è lo "Yield Farming". Lo Yield Farming è molto simile allo staking e in relazione alle criptovalute le differenze sono sottili, tra cui che per il Farming e richiesto di bloccare in genere due asset sulla medesima piattaforma, anche se le ricompense, cioè la percentuale di APY, è maggiore rispetto allo staking.

Per capire in cosa consista il processo di Farming in relazione agli NFT il modo più semplice è spiegare brevemente il funzionamento di una delle piattaforme che offrono questo servizio. 

Pineapple Farming è appunto una piattaforma dove mettendo in stake una criptovaluta chiamata MEME si ottengono “pineapples”, cioè ananas digitali, raccolti un numero sufficiente dei quali gli stessi possono essere riscattati per avere degli NFT esclusivi. In parole povere con questa piattaforma di NFT Farming, si mette in stake una criptovaluta e si guadagnano NFT.

Crypto Cloud TV nel suo canale YouTube ci offre una spiegazione su come investire in NFT con lo Yield Farming:

  

Che cos'è una LAND NFT

Il termine LAND si riferisce ad un particolare tipo di NFT, cioè gli appezzamenti di terreno nel metaverso.

Sono NFT con cui si acquista una porzione di terreno, un lotto, un immobile, insomma si detiene uno spazio in una realtà virtuale che opera su blockchain, quale un esempio famoso può essere The Sandbox.

PFP (Profile Pictures): cosa indica questo acronimo nel mondo degli NFT

I Profile Pictures o Pictures for Proof, più noti con l’acronimo PFP, sono una sottocategoria di NFT e sono risorse artistiche collezionabili.

Esempi famosi sono i Bored Ape Yacht Club (BAYC) o i CryptoKitties, sono cioè NFT ognuno dei quali riproduce una immagine dello stesso personaggio, in questo caso animali antropomorfi a cartone animato, ma ognuno dei quali è raffigurato in pose, con vestiti e accessori diversi.

“Rendita passiva” e “trading” con gli NFT

Altri due termini che sentirete spesso in relazione agli NFT sono “trading” e “rendita passiva”.

Il primo, “trading”, consiste nel guadagnare con gli NFT attivamente, cioè acquistando e rivendendo le risorse sulle piattaforme di scambio.

Ma guadagnare con gli NFT è possibile anche attraverso una “rendita passiva” generata dalla titolarità sulle risorse stesse. Ad esempio, con lo staking, oppure un altro esempio sono gli NFT delle LAND dei metaversi, perché queste spesso possono essere affittate ad altri utenti, così da creare appunto una rendita passiva.

Cosa sono le “gas fee” che si pagano per il minting e il trasferimento di un NFT

Il minting di NFT su molte piattaforme di scambio è ormai possibile quasi a costo zero, cioè senza commissioni applicate dall’exchange, tuttavia si può incorrere in altri tipi di commissioni da pagare che dipendono dalla blockchain usata e che sono le “gas fee”.

blockchain come Ethereum o Bitcoin, che usano un protocollo di convalida delle transazioni chiamato Proof-of-Work, sono basate su un processo poco sostenibile e ad alta intensità energetica. La richiesta di energia e l’impatto ambientale sono compensati dalla piattaforma con costi aggiuntivi su ogni transazione operata sulla blockchain, che sono appunto le gas fee.

Per fare un esempio pratico, ogni volta che trasferite, acquistate, vendete o create attraverso il minting un NFT che lavora su Ethereum, anche se la piattaforma di scambio non applica costi aggiuntivi, ci sono sempre le gas fee da pagare.

Motivo per cui ad esempio il minting di NFT su OpenSea ha costi diversi se realizzato con Ethereum o Polygon.

Nel caso di Ethereum il problema dovrebbe comunque essere risolto a breve, poiché la piattaforma mira entro luglio a passare completamente al Proof-of-Stake.