La vendita di NFT crolla del 90%. Ma è solo un nuovo inizio!

Il volume degli scambi di NFT è crollato del 90% negli ultimi mesi. Arrive la fine dei Non Fungible Token? Secondo noi no e vediamo perché!

Una notizia ha scosso il mondo crypto in questi giorni, con gli NFT che dopo il boom registrato l’anno scorso hanno visto nel 2022 un calo del volume di scambio superiore al 90%.

Già dal 2021 quando i Non Fungible Token sono diventati una vera e propria mania in molti hanno urlato alla bolla speculativa additandoli addirittura come il nuovo schema Ponzi.

In realtà, quello che spesso il pubblico, diviso tra sostenitori e oppositori delle risorse crittografiche, dimentica è che, mercati a parte, la potenzialità dei Non Fungible Token risiede nella tecnologia che li sorregge e che è la Blockchain. In parole povere, le loro applicazioni sono infinite e vanno ben oltre il semplice campo strettamente artistico.

Un’opera d’arte è tale non perché viene trasformata a in Non Fungible Token, ma perché di suo ha del valore e di fatto gli NFT sono uno solo strumento che permette di tracciare la proprietà di un file digitale. Non a caso la Cina, che ha bandito le criptovalute basate sul PoW, sta invece pensando alla creazione di una Blockchain nazionale con cui per esempio gestire anche archivi statali quali le targhe delle auto.

Cerchiamo quindi di capire come interpretare questi dati di mercato contrastanti che hanno visto in pochissimo tempo ascesa e discesa dei Non Fungible Token.

Qual è il futuro dei Non Fungible Token (NFT) e perché sono così importanti

Quando si parla di Non Fungible Token e si paventa la loro fine, si dimentica la valenza tecnologica e le infinite applicazioni pratiche che queste risorse possono avere.

Per comprendere quindi quale sia il futuro di queste risorse dobbiamo capire cosa sia davvero un NFT.

Il successo di progetti come i Bored Ape Yacht Club (BAYC) ha diffuso l’erronea convinzione che gli NFT altro non siano che immagini digitali in un formato particolare, ma i Non Fungible Token sono molto di più.

Da un punto di vista pratico un NFT è il modo con cui la tecnologia ha risposto a quello che era uno dei grandi problemi da risolvere e cioè l’impossibilità di tracciare la proprietà dei file digitali.

Un NFT altro non è un file quale può essere una risorsa audio o visiva: un modello 3D, un’immagine 2D, un video, un audio, etc., solo che ha la particolarità che ogni qual volta ne viene trasferita la proprietà questo passaggio di mano viene scritto in modo indelebile e perenne su un archivio digitale decentralizzato, che è la Blockchain. La Blockchain a sua volta ha la particolarità di non poter essere distrutta semplicemente spegnendo un server centrale, poiché è un database digitale pubblico e decentralizzato.

Vi proponiamo il video di Marco Montemagno che spiega “cosa diavolo sono gli NFT”:

  

Capire gli NFT attraverso degli esempi pratici

Facendo un esempio pratico, se inviate un’immagine jpeg ad un amico di questo spostamento non vi è traccia, almeno l’operazione non viene scritta su nessun registro pubblico che tutti possono consultare e non c’è modo per chi possiede il file di conoscerne la storia. Ma, se il file è stato trasformato in un NFT, trasferendo l’immagine sia l’origine del file che la sua proprietà sono costantemente aggiornate su un archivio digitale, che per altro ha la particolarità di poter essere consultato da tutti e che si chiama Blockchain.

Gli NFT all’interno delle logiche e dei meccanismi dell’arte digitale

Se è facile immaginare quindi l’utilizzo di queste risorse crittografiche in campo artistico, quando si specula sul valore degli NFT in questo senso si deve tenere conto che essi non sfuggono in questo contesto alle logiche dell’arte digitale.

Ovvero, arriviamo alla fatidica domanda: come si determina il valore reale degli NFT? La risposta è che effettivamente, moda del momento a parte, se un autore famoso come sta accadendo, e non solo in nel campo dell’arte grafica ma anche musicale, sceglie di creare un NFT del suo pezzo, inevitabilmente questo avrà un valore, ma non perché è un NFT, ma perché è il pezzo musicale o la risorsa grafica che ha un valore artistico.

Allo stesso modo si troverà un NFT in vendita magari a migliaia di euro, anche se questo non vale poi molto e questo non è colpa degli NFT, ma di una serie di problemi che l’arte ha in campo digitale, come quello di difendersi dal plagio.

Gli NFT sono solo uno strumento che permette di tracciare la proprietà digitale, non sono loro a determinare il valore artistico dell’esemplare. 

L’applicazione degli NFT nei videogiochi play-to-earn e nel metaverso

Altro campo di applicazione dove gli NFT sono destinati a tracciare una nuova frontiera è quello dei videogiochi e delle realtà virtuali (metaverso).

Sempre più spesso metaversi e videogiochi vengono costruiti grazie ad una tecnologia Blockchain, dove le risorse grafiche sono in forma di Non Fungible Token, proprio perché questo tipo di applicazioni opera anche lui sulla medesima piattaforma, così come le criptovalute.

La tecnologia Blockchain a sorreggere i videogiochi ha una serie di vantaggi, il primo che le sue risorse sono NFT. Ovvero, esplorando un metaverso Blockchain impersonerete un avatar, avrete un immobile e tutti questi file sono NFT, che offrono una potenzialità incredibile di trading.

Ancora, per l’acquisto di risorse NFT nei videogiochi Blockchain non si usano gettoni di gioco, ma si utilizzano le criptovalute, con il vantaggio che quanto guadagnato può essere scambiato per valute fiat cioè denaro, non a caso si chiamano videogiochi “play-to-earn” e stanno diventando incredibilmente popolari.

La nascita di una Blockchain di Stato in Cina per il minting di NFT

Altro argomento molto chiacchierato negli ultimi mesi è il cosiddetto “ban della Cina alle criptovalute”. In realtà, la situazione non sta proprio così perché l’approccio della Cina nei confronti degli asset crittografici è molteplice e variegato e più che altro tende all’accentramento, cioè a far sì che sia il governo a controllare le infrastrutture.

Lo scorso gennaio la BSN (Blockchain Services Network) cinese ha annunciato che sarebbe stata gradualmente lanciata una Blockchain di Stato, il cui scopo è proprio gestire il “minting” di NFT su tutto il territorio.

Questa Blockchain di Stato per altro supporta esclusivamente la valuta fiat cinese e i costi di minting non vengono pagati in criptovaluta.

Questa nuova Blockchain dal nome BSN-Distributed Digital Certificates (BSN-DDC), sarà lo strumento unico con cui le aziende potranno coniare e sviluppare i propri NFT in Cina. Allo stesso tempo invece in Cina il minting e il mining di NFT e criptovalute su Blockchain private come Ethereum sono stati vietate nel territorio.

La Cina quindi non punta il dito contro gli NFT semplicemente mira a controllare completamente il mercato almeno all’interno della nazione.

Come interpretare il recente crollo del volume degli scambi di NFT

Alla luce di quanto detto, vediamo come interpretare il crollo del volume di scambio degli NFT.

Nel 2021 la moda degli NFT è scoppiata a tappeto, tanto che qualsiasi file fosse trasformato in Non Fungible Token veniva considerato di valore solo per questo. Se questa specifica fase è terminata non è terminata la vita e non è stato nemmeno minato il futuro degli NFT, che anzi entreranno sempre di più a far parte della nostra vita quotidiana. 

La bolla NFT sembra essere in procinto di scoppiare, ma questo non segna la fine degli NFT quanto piuttosto per loro l’inizio di un nuovo paradigma.

Ovvero, gli NFT con le loro potenzialità tecnologiche troveranno inevitabilmente mille potenziali sbocchi anche perché sono vitali per la tecnologia Blockchain e sono il primo strumento tecnologico che offre la possibilità di tracciare la proprietà di un bene digitale al pari di quello fisico.

Alda Moleti
Alda Moleti
Collaboratrice di Redazione, classe 1984. Ho una laurea Filologia Classica e ho conseguito un dottorato in Storia Antica, presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II, con una tesi sull'opera frammentaria di Asclepiade di Tragilo. Sono autrice di pubblicazioni scientifiche sul mondo classico e coeditrice di due volumi accademici internazionali. Dal 2015, mi sono trasferita in Inghilterra dove ho lavorato come copywriter freelance e come croupier al casinò.Il mio motto è? Naples is the flower of paradise. The last adventure of my life"."
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