Ormai ad un anno esatto dal fallimento di Lehman Brothers, il sistema finanziario mondiale sembra più in forma che mai a livello di ricavi, ricavi necessari a puntellare la disastrosa situazione patrimoniale, nascosta sino ad ora grazie alla magia di un sistema di regole contabili estremamente flessibili, che ha permesso di occultare la reale situazione patrimoniale.Peccato che come scrive, Stefano Bassim secondo Moody's: l'outlook sulle banche statunitensi resta negativo " L'agenzia di rating internazionale Moody's non cambia idea sulle banche statunitensi e in una nota di oggi reitera l'outlook negativo sul comparto. Nello studio gli esperti ribadiscono la propria posizione secondo cui i problemi legati alla qualità degli asset costringeranno gli istituti a stelle e strisce a effettuare notevoli accantonamenti aggiuntivi nel 2009 e nel 2010, rendendo così le banche americane in generale poco redditizie. "Non crediamo - afferma Craig Emrick, vicepresidente e senior credit officer di Moody's - che il peggioramento della qualità degli attivi per l'industria bancaria statunitense abbia raggiunto il picco massimo e per questo anticipiamo trimestri caratterizzati dalle perdite per molto banche all'interno del nostro universo di rating". ". Morya Longo sul Sole24Ore ci racconta che:" Gli amanti delle teorie del complotto potrebbero quasi pensare che le banche lo scorso marzo l'abbiano fatto apposta a finire a un passo dal fallimento. Perché, dopo la valanga dil iquidità iniettata dalle Banche centrali e gli interventi governativi per salvarle, alla fine a vincere sembrano proprio loro: le banche. " Per onor di cronaca, vorrei sottolineare come oggi si sta parlando di colossi bancari e non di banche locali o banche che da sempre si dedicano in via esclusiva alla semplice intermediazione del credito, come avviene nel nostro paese. Nell'america dei colossi troppo grandi per fallire, invece le banche regionali falliscono con soluzione di continuità, come ad esempio Corus Bank che insieme a Guaranty e Colonial porta alla ragguardevole cifra di quasi 50 miliardi di attivi disintegrati in varie formule.