Sai, quando sei per l’inclusione sei progressista; ti pensi solidale, stai con chi lavora, con chi ha bisogno; ti scorgi fuori luogo in un luogo che non accetta l’altro.Sai come sei: ti vuoi bene, vuoi bene al tuo bene, al bene che fai.Fai incetta di onore se accetti quei guai: un fare senza prezzo.Quelli di Voi invece no, non ci stanno: escludono, chiusi nelle comunità di se stessi, pseudo speciosi; timorati del prossimo che preda lavoro, attenta al benessere, mangia il nostro mangiare. Voi, che fate il prezzo, voi: brutti sporchi e cattivi.In mezzo stanno loro: gli altri.Chiari a noi, scuri a voi; disoccupati e occupanti. La fame, il lavoro, la dignità li muove fuori di casa, fuori da loro.In questo sogno siete. Questo sogno d’essere,Questo sogno divide, questo sogno sconfigge tutti: buoni, cattivi, diseredati.Noi, sopraffatti da un afflato diseconomico, scorgiamo nulla di una crisi che morde, ignari di redditi vieppiù insufficienti, di acquisti in pressione.Voi, appesi ai vostri interessi, che delle virtù economiche fate misfatto, negate il Pil degli esclusi, il loro focillo ad un erario ingordo e quel tanto lavoro mal pagato..Loro e il loro migrare, dal ricatto economico costretti ad umanità disumanate.Occorre andare oltre quest’oggi infame, gravido di affanni e cattivi presagi.Tocca farmi vessillo di un tornaconto immediato.Di lor compagno, di voi vicino, mi faccio mentore.Il tono, quello ad uso ai saccenti.Tra il caldo e l’afa di una notte di mezza estate, sogno un' impresa titanica e risoluta che allevi povertà, scuota inerzie; scardini barricate, appiani differenze, coccoli identità; disilluda i buoni, stemperi fobie.