Borsa italiana poco mossa in avvio. Focus resta sui bancari

Borsa italiana poco mossa in avvio. Focus resta sui bancari: bene Mediobanca e BPM.

Image

Borsa italiana poco mossa in avvio. Focus resta sui bancari: bene Mediobanca e BPM. FTSE MIB +0,04%.

Il FTSE MIB segna +0,04%, il FTSE Italia All-Share +0,05%, il FTSE Italia Mid Cap +0,10%, il FTSE Italia STAR +0,03%.

BTP in progresso, stabile lo spread. Il rendimento del decennale segna 0,96% (chiusura precedente a 0,99%), lo spread sul Bund segna 133 bp (da 134) (dati MTS).

*Mercati azionari europei incerti: *Euro Stoxx 50 +0,0%, FTSE 100 -0,2%, DAX -0,2%, CAC 40 +0,1%, IBEX 35 -0,1%.

Future sugli indici azionari americani poco sotto la parità: S&P 500 -0,1%, NASDAQ 100 -0,1%, Dow Jones Industrial -0,1%. Le chiusure dei principali indici USA nella seduta precedente: S&P 500 +0,33%, NASDAQ Composite +0,67%, Dow Jones Industrial +0,30% (nuovi massimi storici per i tre indici).

Mercato azionario giapponese poco sotto la parità, il Nikkei 225 ha terminato a -0,19%. Borse cinesi in lieve calo: l'indice CSI 300 di Shanghai e Shenzhen ha chiuso a +0,00%, l'indice Hang Seng di Hong Kong a -0,33%.

Mediobanca +2,9% accelera al rialzo su indiscrezioni di Bloomberg secondo cui Leonardo Del Vecchio ha avviato negoziati informali con le autorità del settore bancario (BCE e Banca d'Italia) finalizzati a ottenere l'autorizzazione a incrementare la propria quota in Piazzetta Cuccia. Nei mesi scorsi Del Vecchio ha acquisito tramite Delfin e altre controllate una partecipazione pari al 9,9% circa: per superare il 10% serve l'ok delle autorità.

Banco BPM +2,0% archivia il quarto trimestre e l'esercizio 2019 con risultati in netto miglioramento e superiori alle attese degli analisti. Il risultato netto è pari a +797 milioni di euro da -59 milioni nel 2018, il che permette al gruppo di tornare a distribuire un dividendo: la cedola sarà pari a 0,08 euro per azione (dividend yield del 3,9% sulla chiusura di ieri), superiore al consensus di 0,05. Il quarto trimestre ha visto il margine di intermediazione (proventi operativi) attestarsi a 1,187 miliardi di euro, ben al di sopra degli 1,022 del corrispondente periodo del 2018 e migliore del consensus Bloomberg (1,107 miliardi). Il risultato della gestione operativa balza da 297 milioni a 531 (consensus 461,3) e il risultato netto da -584 milioni a +95,7 (consensus 91,3). Durante lo scorso esercizio è proseguita l'attività di derisking: l'NPE ratio netto è sceso al 5,2% (era 6,5% a fine 2018), il costo del credito a 73 bp rispetto ai 184 bp del dicembre 2018). Si rafforzano il CET 1 Ratio phased-in e il CET1 fully loaded, rispettivamente al 14,6% e al 12,8% (da 12,1% e 10,0% nel 2018). L'attenzione degli operatori si sposta ora all'appuntamento del 3 marzo, giorno della presentazione del piano industriale.