Abolizione Green Pass: braccio di ferro tra popolo e Governo

L'Italia, rispetto a tutti gli altri paesi d'Europa e del mondo, continua ad aggiornare le regole del 'Green Pass', in una sorta di ossessione maniaco compulsiva. Estendere il green pass in ogni luogo e situazione, pare essere il chiodo fisso del nostro Governo che sembra avere nessun altro tipo di problema da risolvere in questo martoriato paese. E così il motto diventa: "se non riesco a convincerti, posso sempre ricattarti". Intanto la data "dell'estensione", il 15 ottobre, si avvicina e il green pass all'italiana sarà ampliato a tantissimi ambiti e luoghi. Ma quanto durerà tutto questo? L'abolizione è vicina? Scopriamolo nell'articolo.

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La promessa del generale Figliuolo di raggiungere la soglia dell'80% dei vaccinati con prima e seconda dose entro settembre, non è stata mantenuta. Visto che, in base agli ultimi dati Istat, con 59,2 milioni di cittadini, la quota di vaccinati si ferma ancora poco sotto il 73%.

La promessa di arrivare al’80% entro fine settembre non è stata rispettata e 2,7 milioni di over 50 mancano ancora all’appello. In questo inseguimento o "caccia", come spesso viene chiamata, al "non vaccinato", l'Italia nel frattempo continua ad aggiornare le regole del 'Green Pass', in una sorta di ossessione maniaco compulsiva.

Estendere il green pass in ogni luogo e situazione, pare essere il chiodo fisso del nostro Governo che sembra avere nessun altro tipo di problema da risolvere in questo martoriato paese. E così il motto diventa: "se non riesco a convincerti, posso sempre ricattarti".

Intanto la data "dell'estensione", il 15 ottobre, si avvicina e il green pass all'italiana sarà ampliato a tantissimi ambiti e luoghiin una sorta di ultima spiaggia: convincere i non vaccinati a vaccinarsi, togliendo loro quello a cui hanno diritto per il solo fatto di essere umani e di vivere in uno stato di diriitto: il lavoro e la libertà.

Che bella la democrazia!

Il Green Pass del bel paese: un'invenzione tutta italiana!

Il certificato digitale di vaccinazione, nato per rendere più agevoli gli spostamenti in Europa, è stato preso "in prestito" dall'Italia per mistificare un obbligo vaccinale che non si ha il coraggio di predisporre per legge, perché porterebbe conseguenze legali e risarcitorie inenarrabili.  

ll green pass modello italiano, ormai famoso in tutto il mondo, è stato introdotto inizialmente a giugno, indicato dagli esperti come un "metodo scientifico" per arginare la pandemia e il Covid durante i viaggi, i grandi eventi, i matrimoni, o per visitare i propri parenti nelle RSA.  Man mano che il tempo passava, però, il Governo ha esteso sempre di più gli ambiti di applicabilità di questo lasciapassare dal sapore così retro. 

Il lasciapassare in Italia, purtroppo, non si applica solo agli adulti, ma a tutti i bambini dai dodici anni in su, impedendo loro anche di fare sport o di andare al pub o al cinema con gli amici, se non vaccinati o tamponati.

In una sorta di ricatto di stato: "limito la tua libertà se non ti vaccini con un vaccino facoltativo", il nostro paese va avanti come un treno.

Per poter lavorare in Italia non basta più la Costituzione, ci vuole il Green Pass 

Nello sviluppo più significativo di questo susseguirsi di eventi a volte al limite del fantasy, il 16 settembre il governo ha approvato le restrizioni che colpiscono tutti i lavoratori, sia del settore pubblico che privato.

Dal 15 ottobre tutti i lavoratori devono avere il Green Pass per poter lavorare. In barba a qualsiasi articolo 1 della Costituzione.

E mentre tantissime manifestazioni nel paese si susseguono tutte le settimane e milioni di persone si ribellano a questo modo di fare del Governo, tra tre giorni tantissimi lavoratori che hanno scelto liberamente di non sottoporsi a questo trattamento sanitario, si ritroveranno in serissime difficoltà.

La mossa interessa 23 milioni di lavoratori e resterà in vigore fino al 31 dicembre, quando scadrà lo stato di emergenza covid in Italia, a meno che non ci si inventi "fantasiosi" motivi per estendere lo stato di emergenza, magari utilizzando la scusa del cambiamento climatico. Chi vivrà vedrà!

Senza Green Pass? Multe salate per lavoratori e datori di lavoro!

I lavoratori che violano le regole dovranno affrontare multe salate o sospensioni senza retribuzione. Anche i datori di lavoro che non controllano andranno incontro a multe e chiusure.

Dopo cinque giorni di assenza dal lavoro per mancanza del Green Pass, l'assenza dei dipendenti sarà considerata "ingiustificata", con la sospensione del rapporto di lavoro e il congelamento dello stipendio, ma, grazie alla magnanimità del Governo Draghi, nessuno potrà essere licenziato. Senza cibo sì, ma almeno non senza lavoro.

Chi ignora le restrizioni e si reca sul posto di lavoro senza Green Pass rischia multe comprese tra 600 e 1.500 euro. Le imprese che non effettuano i controlli rischiano multe da 400 a 1.000 euro.

In quali altri luoghi è obbligatorio il Green Pass?

Dal 6 agosto il pass è obbligatorio per cenare al chiuso nei ristoranti, ma non serve per consumare cibi o bevande ai tavoli all'aperto. Non è necessario nemmeno prendere un caffè stando in piedi al bar, né per pagare il conto alla cassa o andare alla toilette.

Il Green Pass è necessario per accedere a musei, luoghi culturali e siti archeologici, oltre a cinema, teatri, eventi culturali e concerti. Dall'11 ottobre teatri e cinema potranno operare al massimo della capienza, con il pubblico sempre in possesso di Green Pass.

Il pass è necessario per partecipare a competizioni sportive, stadi, palestre e piscine. Dall'11 ottobre gli  stadi e gli impianti sportivi  potranno funzionare con il 75% di capacità all'aperto e il 60% al chiuso.

Il Green Pass è obbligatorio nei locali notturni, discoteche e balere che riaprono in Italia dall'11 ottobre, dopo una chiusura di oltre un anno e mezzo, con una capienza massima del 50% al chiuso e del 75% all'aperto.

Terme, parchi divertimento, centri ricreativi, sale da gioco e casinò richiedono il Green Pass, obbligatorio anche per convegni e fiere.

Dal 1° settembre il Green Pass è obbligatorio per imbarcarsi su voli nazionali e internazionali, treni Intercity e alta velocità, autobus a lunga percorrenza che transitano in più di due regioni, autobus charter, navi e traghetti interregionali (escluso lo Stretto di Messina servizi di traghetto).

Il Green Pass non è necessario per viaggiare su autobus, tram e metropolitane sulle reti di trasporto pubblico locale, né sui treni regionali.

Il Green Pass dovrà essere esibito da tutti gli adulti che accedono alle scuole, compresi i genitori e il personale addetto alla ristorazione e alle pulizie.

I dipendenti della scuola e dell'università che non rispettano gli obblighi del Green Pass rischiano sanzioni analoghe a quelle già in vigore per medici e infermieri, tra cui la sospensione del rapporto di lavoro e della retribuzione. 

Le normative italiane sul Green Pass sono le più severe del mondo

Le misure italiane sono le più severe in Europa e nel mondo! 

Il poco credibile ministro italiano della salute Roberto Speranza che, con il suo famigerato protocollo di cura basata su "tachipirina e vigile attesa" ha contribuito alla dipartita di ben 130 mila persone per Covid, persone che avrebbero potuto essere curate con le medicine giute e dunque salvate, ha avuto il coraggio di affermare  che il green pass porta sicurezza e rende ancora più forte la campagna vaccinale. 

Mentre il 15 ottobre si avvicina, le domande sono ancora tante: chi paga i tamponi necessari ai lavoratori non vaccinati?Chi farà i controlli? Molte aziende non sanno quale scelta prendere e il caos è dietro l'angolo.

E tra il governatore Zaia che sponsorizza i tamponi fai da te ormai da un anno, Salvini che insiste sul prolungare la validità dei tamponi rapidi da 48 a 72 ore, la soluzione non si vede e si naviga completamente a vista. 

Chi controlla il Green pass sul luogo di lavoro?

Il green pass dovrà essere controllato dal datore di lavoro tutti i giorni secondo il DPCM 17 giugno 2021 art. 13.  I datori di lavoro potranno delegare uno o più soggetti autorizzati. Ma chi paga i tamponi per i lavoratori dal 15 ottobre in poi?

Molte industrie metalmeccaniche dalla parte della libera scelta delle loro risorse umane, hanno stabilito che le spese per i tamponi  saranno a carico dell’azienda. Ma ci saranno tamponi sufficienti per tutti? Su questo argomento non può esserci alcuna rassicurazione.

Impossibile secondo il Governatore del Veneto Zaia, che ci siano abbastanza tamponi: "Non c'è la capacità "di controllare tutti i non vaccinati ogni due giorni" spiega. E secondo Zaia nemmeno le altre regioni ci riusciranno. 

Il governatore chiede al governo di consentire di fare i test fai da te, grazie alla collaborazione della sorveglianza delle imprese. In tutto il mondo sono validi questi certificati e questi tamponi, non si vede alcun motivo per non renderli validi anche nel nostro Paese.  

Salvini, intanto, torna a chiedere di allungare il Green pass da 48 a 72 ore"

Quando ci sarà l'abolizione del Green Pass?

Quanto durerà questa misura autoritaria, dal sapore dittatoriale e ricattatorio? Quanto durerà la misura più estrema e severa di tutto il mondo? Il sentore è che, visto il caos che sta accadendo e quello che potrebbe accadere, la vita di questo lasciapassare non sarà lunghissima. 

I no green pass, per esempio, sono pronti a bloccare uno dei porti più importanti per l'italia, quello di Trieste.

Trieste promette di bloccare tutto alla vigilia del 14 ottobre.  I manifestanti no green pass avvertono: “Se il 14 sera resterà in vigore il green pass, il giorno dopo fermeremo molte attività a Trieste, a partire da tutti i varchi del porto”.

Il Governo è molto preoccupato, anche se tenta di paventare sicurezza, perché lo scalo portuale triestino è uno dei più importanti d’Italia e d’Europa, e un eventuale blocco potrebbe portare ad enormi problemi a livello nazionale e internazionale.

Green pass abolito nel 2022? 

A meno di "fantasiose invenzioni" di nuove emergenze, magari questa volta "climatiche", il nostro stato di emergenza, già di per sé incostituzionale perché basato su un semplice decreto della protezione Civile e non su una norma di legge ordinaria, è valido fino al 31 dicembre 2021, così come l’obbligo di Green pass nei luoghi della vita sociale e sul lavoro. 

Quindi potremmo dire addio davvero a questo lasciapassare a partire dal 2022? O dovremo aspettarci nuove malefiche invenzioni da parte del Governo Draghi?

Purtroppo non si sa. Se i dati dovessero diminuire, con tutta probabilità l'applicazione del lasciapassare sarà ridotta. L'Italia al momento è il paese con l'RT più basso e le misure in assoluto più severe del mondo, secondo solo al Turkmenistan, paese dittatoriale che ha reso obbligatorio il vaccino anti-covid.  

Non ci resta che attendere e vedere quale piega prenderà il green pass all'italiana.