Un accordo storico!!!

Grandi!!! Alla fine ce l’hanno fatta. Veramente strepitosi, sembrava un’impresa impossibile, ma la cocciutaggine, la costanza e soprattutto la tenacia di entrambi ha fatto sì che ciò che fino a pochi giorni fa poteva ritenersi soltanto un miracolo oggi si realizzasse.

Image

Grandi!!! Alla fine ce l’hanno fatta. Veramente strepitosi, sembrava un’impresa impossibile, ma la cocciutaggine, la costanza e soprattutto la tenacia di entrambi ha fatto sì che ciò che fino a pochi giorni fa poteva ritenersi soltanto un miracolo oggi si realizzasse.

Di chi sto parlando?

Ma naturalmente dello storico accordo fra Letta e Calenda i due leader maximi di PD ed Azione.

Certo non dobbiamo sottovalutare che nell’accordo raggiunto c’è anche +Europa della Bonino, un altro partito che ha fatto e sta facendo la storia in Italia, ma è inutile girarci intorno la scena se la sono presa i due super leader, Letta e Calenda.

Entrambi, raggianti, trionfanti, in una conferenza stampa congiunta, hanno annunciato di aver raggiunto l’accordo.

L’accordo sui principi che debbono stare alla base del programma della coalizione? No! Probabilmente di quello non ne hanno neppure discusso.

E allora su cosa si sono accordati.

Come hanno annunciato entrambi si sono accordati sulla spartizione delle poltrone, o meglio dei seggi. 

Sentite qual è stata l’intesa annunciata trionfalmente da entrambi: il 70% dei candidati al Pd e il 30 ad Azione!!! Ma non è finito, quello non è nulla, perché l’intesa si è spinta ancora più in là, sentite:

e nessun capopartito o candidato divisivo, candidato negli uninominali.

E’ da capire veramente l’enorme soddisfazione, direi la gioia per entrambi. Calenda, trionfante per il risultato raggiunto ha dichiarato: "Siamo solidi e compatti, andiamo a vincere queste elezioni, niente è già scritto, da oggi finisce ogni tipo di discussione e polemica, finisce il pre partita e inizia la vera partita".

Più contenuta la felicità di Letta che ha dichiarato: "Abbiamo dimostrato un grande senso di responsabilità".

Insomma a sinistra un accordo trionfale che ha soddisfatto tutti? Non proprio, Fratoianni e Bonelli, come chi sono Fratoianni e Bonelli.

Nicola Fratoianni è il Segretario nazionale di Sinistra Italiana, il partito di Speranza, ah no! Speranza è di Aricolo Uno, boh non importa. Mentre Angelo Bonelli è co-portavoce attenzione non fate l’errore di ritenerlo portavoce, è co-portavoce di Europa Verde, cosa sia Europa Verde non lo so.

Comunque insomma Fratoianni e Bonelli sembra proprio che non abbiano gradito questo accordo fra Letta e Calenda, perché 70 al PD di Letta, 30 ad Azione di Calenda, e siamo già a 100 non restano neppure le briciole.

Forse Fratoianni e Bonelli un 2 o un 3% pensavano che toccasse anche a loro, ed invece … Ed allora hanno  esplicitamente chiesto un incontro al Partito Democratico, vediamo se in extremis Letta non decida di dar loro un 2 o 3% del suo 70. Calenda sembra proprio si tenga stretto il suo 30% e non intenda cedere nemmeno lo 0 virgola. 

D’altronde è da capire, con tutto il lavoro che ha fatto in questi anni. Tutto quel lavoro che ha fatto a Bruxelles, è sempre là a Bruxelles a lavorare come un, come uno scaricatore di porto, si diceva una volta.

E soprattutto adesso che ha ottenuto il riconoscimento di leader da due top parlamentari come la Gelmini e la Carfagna insomma quel 30% di poltrone se le merita tutte.

Il Pd invece ha già annunciato che, ai leader dei partiti di sinistra che entreranno a far parte dell’alleanza elettorale offrirà il diritto di tribuna.

Bella eh questa novità? Non ho capito bene neppure io in che cosa consista questo “diritto di tribuna”, ma pare sia un escamotage per far eleggere anche i leader dei partiti, facente parte di una coalizione, anche se il loro partito non dovesse superare la quota di sbarramento al 3%.

Ebbene Fratoianni e Bonelli hanno orgogliosamente rifiutato questa offerta di Letta, che hanno definito “generosa”, ma nella realtà è certamente un’offerta umiliante, mentre l’offerta del diritto di tribuna è stato subito accettato da Di Maio. 

Questo è un aspetto senza dubbio molto importante, significa che Di Maio teme di non arrivare neppure al 3% col suo nuovo partito, quello creato assieme ad un altro Big della politica italiana, Bruno Tabacci, una persona che ha sempre rivendicato la sua grande integrità. 

Non dimentichiamo che Tabacci ricopriva un ruolo di primo piano nel Governo Draghi, era niente popodimeno che Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, con delega al coordinamento della politica economica, poi Draghi ha voluto anche assegnargli un’altra delega, quella alla gestione delle politiche per lo spazio, ma qualche mese dopo dovette rinunciare a questa nuova delega a causa di uno scandalo che ha coinvolto il figlio assunto in Leonardo, ossia la Società pubblica che ha come amministratore Delegato Alessandro Profumo attiva nel settore Difesa e aerospaziale. 

Nella sua carriera politica Tabacci è sempre stato bipartisan, lui è per unire, non per dividere, ed ha superato quelle vecchie divisioni che fanno tanto da prima repubblica, lui a volte si è presentato alle elezioni nel Centrodestra, altre volte nel Centrosinistra, per lui “questa o quella, per me pari sono”.

Non si è mai troppo formalizzato sul nome del partito di appartenenza, la sua carriera politica infatti lo ha visto protagonista all’interno di diversi partiti, DC, PPI, UDR, CCD, UDC, RPL forse molti di voi non hanno dimenticato questo partito Rosa Per l’Italia, APL che invece era Alleanza per l’Italia, vedete comunque come si sia sempre battuto per l’Italia. Poi CD, che non era il contrario della DC, significava solo Centro Democratico.

Ed ora questo partito costituito assieme a Di Maio il cui nome ed il cui simbolo sono stati presentati proprio in questi giorni. Al partito è stato dato il nome di “Impegno Civico”.

Guardate, sul termine impegno non ho nulla da dire, è noto a tutti che sia Tabacci che Di Maio sono persone che si impegnano, ma mi restano i dubbi sull’uso del termine Civico, mi ricorda il partito di Monti, ricordate Scelta Civica, non ebbe molta fortuna e si sciolse in fretta.

E poi mettere nel simbolo un’ape, certo simbolo di operosità, ma anche di fastidiose e dolorose punture. Non è che anche questo Impegno Civico, diventi qualcosa di fastidioso e di doloroso?

Mah … Insomma nella galassia della sinistra che ho analizzato in questo video è rimasto fuori un altro personaggio di spicco, un Big, Matteo Renzi. Come mai? Non lo vuole nessuno?

No, lui è come, sapete quei calciatori che sono svincolati, ossia non hanno firmato contratti con nessuna squadra, e si mettono all’asta.

Ci sarà qualcuno che farà un’offerta? Mah, stiamo a vedere.