Biden, i documenti non finiscono mai

Ne hanno trovati nella University of Pennsylvania  la quale riceve moltissimi soldi dal governo cinese, ma non solo lì.

Caro Giancarlo e cari ascoltatori,

“Banana Republic”

qui con i documenti  di Biden non se ne va più fuori. Ogni giorno se ne trovano di nuovi da tutte le parti. 

Ne hanno trovati nella University of Pennsylvania  la quale riceve moltissimi soldi dal governo cinese, ma non solo lì. Non passa giorno che non ne trovino dappertutto. Ormai siamo al punto che forse anche noi ne abbiamo in casa dato che non passa giorno che trovino documenti. Ora si e’ scoperto che è da molto prima che fosse vice presidente che Biden portava a casa i documenti. Da quando per anni al Senato lui è stato Presidente del gruppo per gli affari esteri. 

Ma fosse solo questo. Sapete anche chi ha documenti ? Mike Pence , il vice di Trump per quattro anni  e anche qui siamo a livello Fantozzi.

Si perché Pence ha chiamato l’FBI per dire che anche lui aveva dei documenti e gli è stato risposto che non avevano agenti da mandare per prelevare i suddetti documenti. Così che fa Pence? Chiama il suo avvocato e li fa mettere in una scatola e questo avvocato in macchina va a portarli a Washington. Alla domanda se non si violava la sicurezza facendo cosi Pence ha risposto che la scatola era ben avvolta con il tape (mi sembra che da voi si chiami nastro adesivo) e che per aprirla ci sarebbe voluto molto tempo.

Qui siamo tutti a bocca aperta.

Vi ricordate quando vi dissi che Biden deve aspettare che gli carichino le risposte prima di rispondere perché lui legge le risposte con il teleprompter (spiegaglielo Giancarlo cos’è perché non tutti sanno cosa sia e come funziona).

Giancarlo mi disse che aveva notato una cosa simile anche con Obama. Io gli ho detto che Obama leggeva quello che gli scrivevano.

Una volta in diretta gli fecero una domanda e lui diede una risposta che nulla aveva a che fare con la domanda. Poi una seconda domanda e ancora una risposta che non centrava nulla con la domanda.

Cosa era successo? Semplice avevano caricato le risposte di una intervista che avrebbe dovuto dare due giorni dopo. Si fermarono. Ricaricarono le risposte essendosi accorti dell’errore e hanno ricominciato. Il tutto in diretta TV. 

Ecco perché ho intitolato “Banana Republic”

Lo so vi hanno dipinto Obama come un grande avvocato di successo un nuovo “Perry Mason ” ( fu una lunga serie televisiva e mi sembra la abbiano fatta anche da voi ) in realtà era si avvocato ma un “community organizer ” ovvero uno che organizzava le proteste o le lamentele di una zona dove viveva.

Vi do alcune notizie. Al confine sud anche le guardie di frontiera non ne possono più. Lì è un esodo biblico di clandestini.

Sono così tanti che al confronto il passaggio di Mose sul mar Rosso sembrerebbe una gita scolastica.

Alla University of South California non si può più pronunciare la parola “field”. Ora non si può più dire “football field” sapete perché? Perché la parola “Field ” potrebbe arrecare disturbi agli studenti Afro-Americani” dato che gli ricorderebbe i “cotton fields” ovvero i campi di cotone. Certo che ne hanno di trovate qui da noi.

Molti che risiedono nella mia zona portano i loro cani e gatti dallo “psicanalista” Sì perché noi abbiamo anche lo psicanalista dei gatti e dei cani. Io manderei i padroni dei gatti e dei cani a farsi loro una psicoanalisi.

Ah Giancarlo, glielo racconti tu quello che mi è successo con l’insegnante di storia del figlio al penultimo anno delle superiori?

Sai quello del treno e il povero Cristoforo Colombo. E quello che mi e’ successo dopo. Lo lascio a te. 

Allora quella è proprio bella, state a sentire cosa mi ha raccontato JP ed io stentavo a credermi.

Forse voi ricordate che alcuni anni fa negli Stati Uniti c’è stato un movimento, sorretto anche dalla stampa mainstream, che ha sostenuto una rivisitazione storica per cui Cristoforo Colombo è stato demonizzato.

A lui sono stati attribuiti genocidi, insomma le peggiori malefatte. Per questo furono abbattute le statue a lui dedicate in diverse città statunitensi.

Si avanzò anche la richiesta di abolire il Columbus Day, la festa nazionale del 12 ottobre, ed istituire al suo posto una Festa intitolata ai nativi americani.

Allora, che nel Nord America ci sia stato un vero genocidio nessuno lo può negare, che sia da attribuire a Cristoforo Colombo … però …

Ebbene ora state a sentire, la professoressa di Storia del figlio di JP, è una acerrima sostenitrice di queste tesi, ma la cosa incredibile è che era arrivata ad attribuire a Colombo la responsabilità della tratta degli schiavi dall’Africa che sappiamo essere avvenuto dal sedicesimo al diciottesimo secolo, quando quindi Colombo era morto da un pezzo, ma attenzione, perché non solo quello.

Sapete che l’America è stata unita quando venne completata la cosiddetta First Transcontinental Railroad, ossia la ferrovia di oltre 3000 chilometri che ha unito la costa est a quella Ovest (tra l’altro arrivando proprio a Sacramento dove abita JP).

E’ stata quella opera il simbolo dell’epopea del grande West. Ebbene la professoressa non so come ma è riuscita a mettere in connessione Colombo anche con questa ferrovia che come tutti sapete è stata costruita nella seconda metà dell’ottocento.

Ed arriviamo a noi, JP partecipa ad una riunione dei genitori e diciamo, difende Colombo, Insomma non gli attribuisce tutte le cose nefaste che gli attribuiva la professoressa, inoltre dice che mettere in connessione Colombo con la ferrovia era un assurdo storico.

Sapete come è andata a finire? Che la professoressa e quello che noi chiameremmo il Preside hanno considerato JP persona non gradita e da quel giorno gli hanno impedito di entrare nella scuola.

C’era praticamente una riga all’entrata dell’Istituto che lui non poteva superare e qualora lo avesse fatto sarebbe stata chiamata la polizia.

Insomma noi critichiamo tanto la nostra scuola, ma al confronto con quella americana la nostra è un Paradiso, oltre ad avere insegnanti migliori.

Ecco, JP conclude poi inviandovi un cordiale saluto a tutti voi.

Giancarlo Marcotti
Giancarlo Marcotti
Giancarlo Marcotti è laureato in Scienze Statistiche ed Economiche all’Università di Padova. Nella sua attività professionale ha collaborato con importanti Istituti Finanziari, ricoprendo diversi ruoli. Giancarlo Marcotti è Direttore Responsabile di Finanza In Chiaro, oltre che curatore della rubrica I Mercati e redattore della sezione portafoglio nella quale, giornalmente, riporterà le scelte di investimento effettuate. Giancarlo Marcotti cura la trasmissione Mondo e Finanza su Youtube di Money.it.
Seguici
161,688FansLike
5,188FollowersFollow
765FollowersFollow
10,800FollowersFollow

Mailing list

Registrati alla nostra newsletter

Leggi anche
News Correlate