Cosa accade uscendo dall' euro

Vedo sul web un frame che, visto la grafica, ritengo certamente tratto dalla trasmissione Di Martedì in onda su La7.

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Vedo sul web un frame che, visto la grafica, ritengo certamente tratto dalla trasmissione Di Martedì in onda su La7.

Vi premetto comunque che con il video odierno non concluderò l’argomento e quindi farò un secondo video affrontando lo stesso argomento.

Non so a quando si riferisce quel frame, si deve dedurre certamente che non si tratti di una trasmissione recente, ma ciò, ai nostri fini non è importante.

 

Allora sulla destra c’è l’immagine del Segretario (ma dimissionario) del PD Enrico Letta, mentre sulla sinistra compare una lista, titolo: “I costi dell’uscita dall’euro”.

Dato che molti ascoltatori da tempo mi chiedono di fare un video sull’argomento, ossia quali sarebbero le conseguenze di una eventuale nostra uscita dall’euro, approfitto di questo elenco apparso, ripeto su La7 all’interno della trasmissione Di Martedì.

Io veramente faccio fatica a pensare che si possa essere così falsi, non posso infatti pensare che sia solo incompetenza, è evidente la malafede, l’ipocrisia.

Ecco quindi l’elenco, che appunto compare sotto la scritta: “I costi dell’uscita dall’euro”, lo leggo nell’ordine.

  1. Obbligo di restituzione di 430 miliardi alla BCE

  2. Fuga di investitori e capitali, rischio default Banche

  3. Maxi inflazione, crollo del potere di acquisto di salari e pensioni

  4. Mutui in euro, più cari da ripagare in lire

  5. Aumento costo materie prime, aumento bollette.

Veramente sono sconcertato, comunque faccio violenza a me stesso e certo di rimanere professionale, anche se è difficile poiché siamo di fronte veramente ad una disinformazione che non può essere solo conseguenza dell’ignoranza, ma evidentemente è figlia della mistificazione.

Allora, innanzitutto una premessa, io ritengo che qualora l’Italia dovesse uscire dall’euro, sarebbe anche la fine della moneta unica, sono convinto che senza l’Italia l’euro non potrebbe sopravvivere, semplicemente perché altri Stati seguirebbero immediatamente il nostro esempio in quanto rimanere nell’euro per loro sarebbe una rovina, mi riferisco in particolare alla Spagna, al Portogallo ed alla Grecia, ma non solo.

E qualora quindi, come io ritengo più probabile, l’euro implodesse dall’interno e quindi cessasse di esistere contemporaneamente per tutti i Paesi aderenti, le conseguenze sarebbero diverse rispetto all’eventuale uscita della sola Italia come viene ipotizzato da La7.

Comunque parto ad analizzare questa scempiaggine punto per punto, anche se non nello stesso ordine.

Parto infatti dall’ultimo punto: “Aumento costo materie prime, aumento bollette”.

Questo punto mi ha fatto capire che quel frame non si riferiva ad una trasmissione recente, ma andata in onda tempo fa.

Con quel che sta succedendo oggigiorno risulta infatti esilarante dire che uscendo dall’euro avremmo un aumento delle bollette e delle materie prime.

Ovviamente molti frequentatori del web non si sono potuti esimere dal commentare “allora stiamo uscendo dall’euro e non ce lo hanno detto!” Insomma l’ironia in questi casi è davvero facile.

Allora quell’ultimo punto, ripeto “Aumento costo materie prime, aumento bollette” forse sarebbe stato l’unico dei cinque punti ad esser vero, ma non avremmo certamente avuto un aumento delle materie prime e soprattutto delle bollette nelle proporzioni che purtroppo stiamo vedendo ora che, ahinoi, ci troviamo ancora dentro l’euro.

Sono anche sfortunati, l’unico aspetto, anche se discutibile, che comunque poteva avere un minimo di veridicità è stato sbugiardato dall’attualità dei fatti.

Se infatti noi oggi fossimo fuori dell’euro e dall’Unione europea potremmo avere ancora forniture di gas russo ai prezzi precedenti, quelli precedenti le sanzioni.

Vabbé non gli è andata bene neppure questa, ma le altre poi. Prendiamo la numero tre: “Maxi inflazione, crollo del potere di acquisto di salari e pensioni”.

A parte che anche questo aspetto lo stiamo riscontrando ora essendo ancora nell’euro, ma comunque qui non si tiene conto che noi nel 1992 siamo già usciti dall’euro, quindi un’esperienza l’abbiamo già avuta.

Non era proprio la stessa cosa, ma comunque noi eravamo all’interno del Sistema Monetario Europeo che era la prova generale dell’euro. La differenza rispetto all’euro fu che la moneta europea che era stata creata in quella prova, l’ECU, non fu mai coniato, ossia non avemmo mai le banconote in ECU, tuttavia l’ECU fu una vera e propria moneta.

La prova provata di quanto ho appena asserito è che si potevano eseguire delle operazioni finanziarie in ECU. Molti italiani ricorderanno ad esempio i mutui in ECU, che erano mutui erogati normalmente dalle Banche.

Erano mutui che avevano un tasso di interesse più ridotto rispetto a quelli in lire semplicemente perché l’ECU, a tutti gli effetti una moneta europea, ovviamente risultava una moneta più solida e quindi meno volatile.

L’altro aspetto differente rispetto all’euro è che nei confronti dell’ECU le monete nazionali non avevano stabilito un cambio fisso, tuttavia era stata fissata una banda di oscillazione entro la quale le monete nazionali potevano oscillare.

In pratica quindi non c’era un cambio fisso come con l’euro, ma la lira, così come tutte le altre monete nazionali, avendo una banda di oscillazione di fatto aveva, nei confronti dell’ECU, un cambio minimo ed uno massimo entro il quale potevano variare, in altre parole quindi era stato fissato un valore di cambio sotto il quale non si poteva scendere ed un valore di cambio sopra il quale non si poteva salire.

Ebbene, quando noi, nel 1992, dopo aver depauperato tutte le riserve nazionali detenute dalla Banca d’Italia che erano servite per permettere alla lira di rimanere entro quella banda di oscillazione, fummo costretti ad uscire dallo SME, tutti, ma proprio tutti, ipotizzarono che saremmo andati incontro ad una maxi inflazione e, di conseguenza, ad un crollo del potere d’acquisto dei salari e delle pensioni.

Ebbene tutto ciò non si verificò. Anzi, il tasso di inflazione diminuì, ricordo qui i tassi di inflazione di quegli anni: 1989 6,3%, 1990 6,5%, 1991 6,3% anni nei quali eravamo ancora nello SME, poi … 1992 5,3%, 1993 4,6%, 1994 4,1% dopo che siamo usciti.

Quindi dire che uscendo dall’euro avremo una maxi inflazione è una sciocchezza incredibile, poi ne abbiamo ora anche una conferma con l’impennata dell’inflazione che stiamo subendo pur restando dentro l’euro.

Ecco per oggi mi fermo qui, ma vi assicuro che il prossimo video che va a completare questo, non dovete perderlo perch�� veramente il bello … o forse il brutto per noi, deve ancora arrivare.

A presto quindi.