Covid pass in Francia: cosa è cambiato il 15 gennaio?

Macron dichiara guerra ai non vaccinati in Francia e le proteste si fanno accese dopo le nuove disposizioni del 15 gennaio.

Emmanuel Macron affronta forti critiche da parte dei suoi oppositori politici e tensioni in parlamento dopo l’incontro di mercoledì scorso. Macron avrebbe, infatti, causato del nervosismo dando un avvertimento deliberatamente provocatorio a tutti i cittadini francesi ancora non vaccinati, dicendo che avrebbe reso loro la vita difficile prevenendo il loro accesso a spazi quali caffetterie e ristoranti.  

Un dibattito parlamentare cruciale che avrebbe dovuto coprire il tema dell’introduzione della nuova certificazione Covid-19 per entrare in aree quali musei e treni sul lungo raggio avrebbe dovuto ricominciare mercoledì pomeriggio.   

Il dibattito è stato però sospeso prima dopo che i legislatori hanno espresso indignazione per il linguaggio del presidente della repubblica francese. Macron avrebbe infatti rilasciato un’intervista in cui affermava che i 5 milioni di francesi ancora non vaccinati sono degli “irresponsabili” e che voleva davvero “metterli alle strette” rendendo la loro vita di tutti i giorni il più complicata possibile.   

Cosa prevede la nuova certificazione Covid in Francia?  

A partire dal 15 gennaio, tutti gli adulti che non hanno ricevuto la dose di richiamo del vaccino anti-Covid entro sette mesi dalla data dell’ultima somministrazione vedranno il loro Covid pass disattivato. Una nuova regola annunciata dal ministro della salute Olivier Véran a fine novembre, e già in vigore dal 15 dicembre scorso per tutti i maggiori di 65 anni.   

Le Figarò, noto quotidiano francese, si è occupato di rispondere alle domande più frequenti riguardo la nuova legge.    

Quante persone si sono viste revocare il Covid pass in Francia?   

Secondo ciò che è stato comunicato dalla Direction générale de la santé (DGS), 560.000 persone avrebbero potuto perdere il loro “passe sanitaire”, il green pass francese, il giorno dell’entrata in vigore della legge per non aver fatto il richiamo in tempo. Infatti, “il 13 gennaio, 15,3 milioni di persone sui 15,9 elegibili avevano già ricevuto la loro dose di richiamo”.   

Per coloro che hanno contratto il Covid recentemente, il ministro della salute ricorda che un’infezione equivale ad una dose di vaccino. In questo caso, dunque, tutti i francesi che hanno già ottenuto due dosi di vaccino e contraggono l’infezione in questi giorni potranno ancora beneficiare del loro pass sanitaire.   

Per ricevere la effettiva dose di richiamo, viene raccomandato a coloro che hanno contratto il coronavirus di prenotarla entro tre mesi minimo e massimo sette mesi dalla contaminazione. Le persone non saranno dunque esentate dal ricevere la terza dose nemmeno se contraggono il virus.   

Per permettere ai cittadini quando devono prenotare la loro dose di richiamo, l’Assurance maladie ha proposto di progettare un simulatore chiamato “Il mio richiamo del vaccino Covid” che permetterebbe di sapere quando ricevere la terza dose e conoscere chiaramente anche la data di scadenza del proprio green pass. 

Cambieranno nuovamente le regole? 

Dal 15 febbraio prossimo, il tempo disponibile per prenotare il proprio richiamo sarà ulteriormente accorciato. Invece che sette mesi saranno solo quattro i mesi disponibili a partire dalla data dell’ultima dose o dall’infezione. Passato questo periodo il proprio green pass viene disattivato.  

Per di più, il parlamento sta discutendo un progetto per trasformare il pass sanitarie in un pass vaccinale. Questo testo di legge obbligherà I francesi a presentare un certificato di vaccinazione o di guarigione dal Covid-19 per accedere alle attività di tutti i giorni (cinema, teatri, bar, ristoranti…), anche se non dovrebbe modificare le regole relative allo schema vaccinale.  

Le proteste per il nuovo sistema in Francia 

Le autorità francesi avevano comunicato che più di 105mila persone stavano partecipato alle proteste in atto in tutto il paese contro l’introduzione del nuovo green pass. La nuova legge, infatti, sarebbe altamente invalidante per coloro che non hanno ancora provveduto a vaccinarsi

I manifestanti nella capitale, Parigi, reggevano cartelloni con frasi del tipo “no ai pass vaccinali”. I funzionari del ministero degli interni hanno detto che 34 persone sono state arrestate e 10 ufficiali di polizia sono stati feriti nei luoghi dove le proteste sono diventate violente. 

Il documento, che aveva passato la prima revisione giovedì, toglie infatti dal 15 gennaio la possibilità per le persone di presentare un test negativo al coronavirus per accedere ad una serie di luoghi pubblici. Le persone potranno solo presentare prova del loro stato di vaccinazione per visitare molti spazi pubblici. 

Il governo è riuscito a passare la manovra anche se aveva ammesso prima della data di entrata in vigore che il Senato, dominato da rappresentanti dell’opposizione, sarebbe potuto riuscire a rallentare il processo. Le proteste accusano il governo francese di aver però calpestato le libertà individuali dei cittadini e di aver deciso di trattare i francesi iniquamente. 

Altri hanno riversato tutto il loro rammarico e frustrazione sul presidente, Emmanuel Macron, che nell’intervista sopra citata con Le Parisian avrebbe dichiarato apertamente di voler dare fastidio alla popolazione non vaccinata.  

La manifestante e amministratrice ospedaliera Virginie Houget, ha detto a Reuters che le parole di Macron sono state “la goccia che ha fatto traboccare il vaso.” Mentre a Parigi, dove 18mila persone hanno marciato insieme per opporsi alla legge, i manifestanti hanno risposto con linguaggio scurrile che sarebbero stati loro dar fastidio a Macron.  

Centri vaccinali vandalizzati in Francia 

La BBC parla anche degli episodi di vandalismo che hanno colpito i centri vaccinali in Francia. Le immagini in televisione avevano già mostrato degli scontri violenti fra manifestanti e polizia. A Montpellier le forze dell’ordine hanno anche dovuto usare gas lacrimogeno durante le proteste.   

Ma arrivano anche notizie da parte delle autorità di due centri vaccinali che sono stati saccheggiati e di uno, nel sudest del paese, che è stato allagato utilizzando delle manichette antincendio questo venerdì sera. 

Il giorno dopo, i giornali locali hanno riportato di un altro attacco, un’altra clinica nel sudovest della Francia era stata parzialmente distrutta per via di un incendio doloso. Tutti i reati sono avvenuti nel weekend delle dimostrazioni.  

Gli attacchi e il disdegno sono appunto nati dalla decisione da parte del governo francese di utilizzare sempre di più i Covid pass come metodo di discrimine per coloro che possono accedere alla vita sociale. Un altro aspetto considerato da alcuni come controverso è stato quello di rendere obbligatoria la vaccinazione per il personale medico e gli operatori sanitari. 

A Lans-en-Vercors, vicino alla città del sudest francese Grenoble, sono anche stati trovati dei graffiti contro i vaccini proprio vicino al centro vaccinale. Sabato è stato riportato anche un secondo incendio doloso che vedeva come obiettivo la clinica del paese di Urrugne vicino Biarritz.  

Controversie in parlamento

Nel frattempo, ad un raduno avvenuto sabato, il membro del Consiglio di Stato della Repubblica francese Martine Wonner diceva ai manifestanti di “prendere d’assedio” gli uffici dei legislatori che sostenevano le nuove policy del governo in tema Covid.   

Essendo lei stessa una rappresentante dello scetticismo contro i vaccini, adesso rischia un potenziale procedimento legale a suo danno per via del suo comportamento. Domenica Wonner è stata anche obbligata a lasciare il gruppo dell’opposizione in parlamento di cui faceva parte, anche se ha ripetuto che le sue parole erano state fraintese.   

Nonostante i numerosi atti di violenza e vandalismo portati avanti dai gruppi di manifestanti contro il vaccino, centinaia di migliaia di persone, nel frattempo, hanno fatto la loro prenotazione per il vaccino dopo che il piano di Macron è entrato in vigore la settimana scorsa.  

Per quanto riguarda il numero dei dimostranti, è stato stimato che quello di questo weekend è stato quattro volte maggiore di quello delle proteste del 18 dicembre, dove 25mila persone erano scese in piazza. Sembrerebbe però che la maggior parte delle persone sia in favore dei pass vaccinali, data anche la percentuale incoraggiante di persone adulte (dai 12 anni in su) completamente vaccinate del 75,3%.  

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