Crisi Ucraina Russia, riassunto! Le cause e ultime news!

L'incubo della guerra è sotto i nostri occhi. Ecco un riassunto della crisi Ucraina Russia, le cause, le ultime notizie, le conseguenze del conflitto.

È guerra nel cuore dell’Europa. Crisi Ucraina Russia 2022.Quello che nessuno credeva più possibile, inimmaginabile, distante anni luce, è tornato. E a non più di 70 anni di distanza dall’ultimo grande conflitto internazionale.

Corsi e ricorsi storici, per dirla alla Giambattista Vico, ovvero per quanto si possa imparare dai propri errori, c’è sempre un momento in cui si ripiomba negli abissi, nell’ignoranza, nella corruzione. Allo stato brado. Per poi risalire, in un vero e proprio processo ascensivo, verso la civiltà, quasi una redenzione che riporta a vivere con umanità.

La storia è ciclica, diceva Machiavelli

un tipo particolare di ciclicità: quello che va dalla rovina alla grandezza, all’ozio, alla debolezza, per poi tornare di nuovo alla rovina; quello che va dall’ordine al disordine per poi tornare all’ordine, dal bene al male e dal male al bene.

Questo giusto per sottolineare il fatto che purtroppo, con la crisi Ucraina Russia siamo di fronte a una testimonianza di dolore, morte e profonda tristezza già testimoniate da tanti illustri, esistiti già molto prima di noi.

I bambini e i ragazzi si chiedono spesso, soprattutto quando si tratta di studiarla sui libri di storia, a cosa serve la storia. E, diciamoci la verità, anche tanti adulti e genitori con loro, alle prese con Sumeri, Babilonesi ed Egiziani da portare all’interrogazione, soprattutto in Dad.

Ecco, la risposta è arrivata. La storia serve a non dimenticare. A imparare, si spera, ma soprattutto a saper affrontare questo genere di situazioni. A sperare che, se la prima volta sia una tragedia, poi si riveli solo una farsa.

Seppure nel rispetto e profondo cordoglio di anche una sola vittima innocente lasciata sul campo.

Crisi Ucraina News

Le ultime notizie aggiornate su Sky tg24.it, in merito alla crisi Ucraina Russia vedono l’appello di Putin rivolgersi direttamente all’esercito ucraino. Esorta a prendere il controllo del Paese, rimuovendo il presidente Zelensky, perché stando alle sue parole, solo così sarà possibile trovare un accordo.

La seconda notte di guerra si sapeva già che avrebbe visto l’invasione di Kiev da parte dell’esercito russo. Una pioggia di missili, l’assalto nel cuore della notte. E dalla Comunità Europea arriva il monito a 360°

con il “congelamento” dei beni del presidente russo e del ministro degli Esteri Lavrov

nonché le sanzioni da parte dell’intera comunità internazionale, che solo la Cina a oggi si sente di bocciare.

Vincitori? Vinti? I pronostici in questa circostanza sono grotteschi e alquanto inutili. Come sempre sono soltanto i più deboli a pagare le conseguenze di una follia in cui padri di famiglia che neppure si conoscono, si uccidono a vicenda per gli interessi di altri individui. Mentre gli artefici di tale scempio, sono al sicuro senza fare nulla.

i civili pagheranno un prezzo molto alto”. Lo ha detto Filippo Grandi, Alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr): oltre 50 mila cittadini ucraini hanno lasciato il Paese in meno di 48 ore.

E la Russia, che meno di 24 ore fa dichiarava le sue migliori intenzioni di non attaccare le città ucraine né i civili, oggi attacca con 200 missili, colpendo anche le zone residenziali.

Non possiamo che unirci alla protesta, che sta avendo anche molta risonanza a livello mediatico, contro la guerra in Ucraina. La stessa Lisa, figlia del portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha aderito postando stories sui principali social.

Crisi Ucraina cause

Il presidente Putin, nei suoi discorsi alla nazione e al mondo, non ha mai pronunciato la parola guerra. Piuttosto

L’invasione russa dell’Ucraina è iniziata nella notte fra il 23 e il 24 febbraio, quando il presidente russo ha dato l’ordine di attacco, spiegando di aver autorizzato “un’operazione speciale” in Ucraina per “smilitarizzare il Paese” e “proteggere il Donbass“.

Un’operazione speciale dunque ma progettata da tempo, dal momento che le tensioni e premeditazioni, da parte del governo russo nei confronti di quello ucraino, risalgono già a qualche anno fa.

Motivi storici dunque, dietro alla crisi Ucraina Russia e alla decisione di riportare nuovamente la guerra in Europa, dopo 70 anni dalla conclusione dell’ultima, tragica seconda guerra mondiale. Ma non solo.

Come analizziamo nei paragrafi che seguono, alla base ci sono anche motivi culturali, linguistici, legati alle tradizioni e ai legami di sangue esistenti tra ucraini e russi. Uno stato sovrano dunque ma di fatto ancora legato a doppio filo con la “madrepatria”.

Il segno indelebile, nella memoria di Putin, risale al 2014, per poi evolversi (o meglio involversi) fino ad arrivare alla situazione che oggi è sotto gli occhi del mondo intero.

Crisi Ucraina 2014

Dal punto di vista prettamente storico, l’Ucraina faceva parte dell’ex Unione Sovietica. D’altronde molti ucraini parlano russi o sono nati in quell’attuale zona geografica. Mosca ha sempre considerato l’Ucraina come parte integrante di se stessa, pur nel momento in cui ha proclamato la sua indipendenza nel 1991.

A partire dal quel momento saliente, c’è stato un altro passaggio molto importante avvenuto nel 2014. Infatti il presidente allora in carica, Yanukovych, viene cacciato e al suo posto arriva Poroshenko, affatto filorusso e molto più aperto verso l’Occidente.

Cosa ha fatto Putin per contraccambiare il gesto? Non ha perso tempo e, sempre nel 2014, ha annesso la Crimea, iniziando a fomentare la rivolta nel Donbass, dove i separatisti filorussi non vedevano l’ora, per l’appunto, di staccarsi dall’Ucraina.

Le trattative diplomatiche dunque per mitigare la crisi Ucraina Russia, già da allora, vanno a farsi benedire.

L’anno seguente, nel 2015, Russia e Ucraina siglano i cosiddetti accordi di Minsk II.

Superfluo sottolineare che tali accordi non sono mai stati attuati del tutto e che le ostilità tra i due Paesi, sono sempre rimaste a un livello elevato e critico.

Fino a giungere a qualche giorno fa, precisamente al 21 febbraio, momento in cui Putin ha ufficialmente deciso di riconoscere l’indipendenza delle repubbliche separatiste ucraine, Lugansk e Donetsk.

L’”aprite il fuoco” della notte tra il 23 e il 24 febbraio, dal punto di vista del presidente Putin, altro non sarebbe dunque che un’operazione per assicurare la pace e il controllo. In pratica che tutto fili liscio, secondo i suoi piani.

Ad avvallare questa visione da un punto di vista storico, sempre secondo il ragionamento di Mosca, ci sarebbero anche motivi culturali.

Infatti, l’Ucraina da sempre di lingua e tradizioni russe, non è mai riuscita a diventare davvero un Paese a sé stante, con proprie radici e nuova cultura. Non seguendo più il modello russo, ma non avendo una propria identità, ha cominciato a imitare ciò che proveniva dalla cultura occidenatale, diventando -secondo quanto riferito dallo stesso Putin- di fatto “una serva”. 

Crisi Ucraina Russia riassunto

Lo zar ha diffuso il suo discorso alla nazione, mentre l’organizzazione degli attacchi verso l’Ucraina era già realtà. 

Putin ribadisce alla popolazione che non si tratta di un semplice Paese di confine, bensì di una zona che è parte integrante della storia russa, della sua cultura e delle sue tradizioni. Una zona territoriale che, nella vecchia lingua russa, sta a significare la periferia (ucraina appunto) e che era stato Lenin a “crearla” e a definirla così.

Ma non solo. Lenin da sempre ha avuto un occhio di riguardo per il Donbass e Putin sottolinea come sia stato un errore, da parte del leader, il fatto di togliere territori russi per “creare” l’Ucraina. 

Riconosciuta comunque la sovranità, lo zar si aspettava (nella sua personalissima ricostruzione dei fatti) che comunque il “nuovo” Paese riconoscesse il legame con Mosca, nonché una certa riverenza. 

Che così non è mai stato.

Con gli eventi del 2014 anzi, la crisi Ucraina Russia si è aggravata e l’Ucraina ha manifestato sempre maggiore attrazione verso l’Occidente. Tra l’altro,l’attuale presidente non ha mai nascosto la volontà di voler entrare a fare parte anche della Nato.

Putin, col passare degli anni, ha perso consenso. Ora, alla soglia dei settant’anni e della fine del suo quarto mandato alla reggenza, probabilmente la spinta finale all’azione estrema è da collegarsi alla volontà di lasciare un’eredità in linea con le sue mire espansionistiche, in sostegno al suo progetto imperialista.

Crisi Ucraina Russia: Italia

Alla luce della situazione che stiamo vivendo, a chi non è passato per la mente un pensiero su quale potrà essere il ruolo/coinvolgimento dell’Italia in tutta questa vicenda?

Dal momento che siamo tutti sotto lo stesso cielo, quali possono essere le conseguenze per il nostro Paese?

L’Italia aderisce alla Comunità Europea, unendosi nel monito nei confronti del comportamento dello zar russo e sostenendo dunque le sanzioni impartite nei suoi confronti.

Inoltre, in quanto membro della Nato, l’Italia mette a disposizione i suoi soldati, per difendere un alleato. Non dunque una presa di posizione diretta ma senza dubbio il rispetto di obblighi presi all’interno dell’Alleanza.

Sicure ripercussioni pesanti si avranno sul fronte della fornitura di gas proveniente dalla Russia. Certo, non un monopolio ma sicuramente la fonte di approvvigionamento principale (siamo a oltre il 43%).

L’aumento dei prezzi delle materie prime e delle derrate alimentari, è sicuramente l’altra grave conseguenza che, come sempre, finirà per ripercuotersi sulle fasce della popolazioni più deboli e povere. Ricordiamo che le maggiori forniture di grano, mais e orzo per il nostro Paese provengono proprio dai territori interessati nel conflitto.

La mancanza di materie prime non sarà l’unica immediata conseguenza della chiusura “dei rubinetti” da parte della Russia. Il caro carburante sta già limitando la circolazione delle merci, che potrebbero scarseggiare prevalentemente della zona del Sud Italia che, dal punto di vista dei trasporti per l’approvvigionamento, dipende molto dalla parte più a nord del Paese.

Pesanti ripercussioni, a seguito della crisi Ucraina Russia, si avranno anche a livello finanziario e bancario e Mosca ha già in serbo dei cyber-virus nei confronti dell’Italia.

Non ultimo, non va sottovalutata l’ondata da profughi che presto potrebbe raggiungere il nostro Paese, stando al monitoraggio dei flussi migratori provenienti dall’Ucraina.

Natalia Piemontese
Natalia Piemontese
Consulente lavoro online e professioni digitali, classe 1977. Sono Natalia, Piemontese di cognome, pugliese di nascita e calabrese d'adozione. Laureata in Scienze Politiche presso l'Università degli Studi di Bari, ho conseguito un Master in Selezione e Gestione delle risorse umane. Mamma bis, scrivo sul web dal 2008. Sono specializzata in tematiche del lavoro, business nel digitale e finanza personale. Responsabile del blog #mammachebrand, ho scritto un e-book "Mamme Online, come gestire casa, lavoro e figli".
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